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Biberon al bisfenolo, presto fuorilegge nella Ue

di Nostrofiglio Redazione - 04.02.2011 - Scrivici

Divieto di fabbricarli dal 1° marzo e divieto di metterli in commercio dal 1° giugno: lo stabilisce una direttiva Ue, pubblicata sulla Gazzetta dell'Unione. Se i biberon "vengono riscaldati in determinate condizioni - ricorda la direttiva -, piccoli quantitativi di Bpa possono passare dal contenitore agli alimenti e alle bevande ivi contenuti e essere quindi ingeriti".

Dal 1° marzo non potranno più essere fabbricati i biberon al bisfenolo A (Bpa) in Europa e dal 1° giugno non potranno essere immessi in commercio, così come sarà vietato l'import nel territorio comunitario di materiali e oggetti di materia plastica, destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, non conformi alla decisione della Commissione europea (Direttiva2011/8/Ue del 28 gennaio 2011) pubblicata sulla Gazzetta dell'Unione del 29 gennaio 2011.

La direttiva prevede inoltre che gli Stati membri adottino e pubblichino entro il 15 febbraio le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per adeguarsi.

Se i biberon "vengono riscaldati in determinate condizioni - si legge sul sole24ore.it che riporta la direttiva -, piccoli quantitativi di Bpa possono passare dal contenitore per alimenti agli alimenti e alle bevande ivi contenuti ed essere quindi ingeriti".

Allo scopo di "raggiungere l'obiettivo fondamentale di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, è necessario e opportuno evitare le fonti di pericolo per la salute fisica e psichica che possono essere connesse all'esposizione dei bambini al Bpa attraverso i biberon".

E ancora: "La Commissione ha esaminato il mercato dei biberon e ha ricevuto una segnalazione dei fabbricanti del settore secondo la quale sono in corso azioni volontarie dell'industria volte a sostituire il materiale; l'impatto economico della misura proposta è quindi limitato”.

In un comunicato l'Aduc commenta così la direttiva: "Finalmente! E' una battaglia che la nostra associazione (dei consumatori) ha condotto da tempo e ora arrivano i risultati". E continua: "Gli effetti tossicologici sul sistema endocrino e riproduttivo nonché sul sistema immunitario e sullo sviluppo neurologico, sono di particolare pertinenza nei bambini. E' un passo per una maggiore garanzia per la salute dei consumatori".

Il bisfenolo A (BPA), si legge nel sito dell'Efsa (l'Autorità per la sicurezza alimentare), è "una sostanza chimica usata soprattutto in associazione con altre sostanze chimiche per produrre plastiche e resine.

L’esposizione al BPA attraverso gli alimenti è dovuta al suo impiego in talune materie plastiche e altri materiali. Ad esempio il BPA è usato nel policarbonato, un tipo di plastica rigida trasparente. Il policarbonato viene utilizzato per produrre recipienti per uso alimentare come le bottiglie per bibite con il sistema del vuoto a rendere, i biberon, le stoviglie di plastica (piatti e tazze) e i recipienti di plastica. Residui di BPA sono presenti anche nelle resine epossidiche usate per produrre pellicole e rivestimenti protettivi per lattine e tini. Il BPA può migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono".

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