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Gastroenterite da rotavirus nei bambini

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Fonte: Shutterstock
Il rotavirus è un virus che provoca vomito e diarrea ed è la causa più frequente di gastroenteriti. Se il bambino prende il rotavirus non sono necessarie cure specifiche, ma  attenzione al rischio disidratazione

In questo articolo

Come riconoscere se il bambino ha il rotavirus: i sintomi

I sintomi sono quelli della gastroenterite - di cui d'altra parte l'infezione da rotavirus è una delle cause principali - cioè vomito e diarrea. Talvolta, ma non sempre, compare anche febbre.

In realtà è difficile distinguere solo in base ai sintomi se si tratta di un’infezione da rotavirus o da altri virus (norovirus o adenovirus), ma si sa che il rotavirus è la causa principale di infezioni intestinali. Una diagnosi certa la si potrebbe avere con un esame colturale delle feci, ma in genere questo viene fatto solo se il bambino sta molto male e ha necessità di essere ricoverato.

Come si trasmette il rotavirus: il contagio


Il contagio è facilissimo e avviene per via oro-fecale, attraverso cibi, acqua o oggetti contaminati da feci, oppure tramite le goccioline di saliva. In effetti il virus è piuttosto resistente nell'ambiente e può trovarsi su molte superfici.

La trasmissione è particolarmente frequente in comunità affollate come gli asili nido. In Italia, il virus infetta soprattutto nel periodo invernale, tra novembre e marzo.

Una volta preso il rotavirus, si è immuni?

No: l’aver già contratto l’infezione una volta non è sufficiente per dare un’immunità duratura, anche se eventuali episodi successivi tendono a presentarsi in forma più leggera.

Il rotavirus nel mondo


Il rotavirus è diffuso in tutto il pianeta. Nei paesi sviluppati l'infezione è una malattia tipicamente non grave, anche se vanno messi in conto la facilità del contagio, il malessere, le giornate perse di scuola o, per i genitori, di lavoro. Inoltre, per i bambini più piccoli c'è da considerare il rischio, sia pure basso, di ricovero se la diarrea si prolunga e il bambino non viene sufficientemente idratato.

Nei paesi in via di sviluppo la disidratazione conseguente alla diarrea può essere molto grave e addirittura letale. Si stima che ogni anno, nel mondo, la gastroenterite da rotavirus provochi soprattutto in alcuni paesi mezzo milione di decessi nei bambini sotto i cinque anni.

Quanti giorni dura l'infezione da rotavirus

Mediamente si risolve in due-tre giorni, ma in alcuni bambini può durare anche meno, mentre in altri la malattia può trascinarsi per una settimana. In genere la febbre e il vomito compaiono per primi e iniziano a diminuire a partire dal secondo giorno; in seguito si presenta la diarrea, che può prolungarsi per circa una settimana.

In alcuni bambini il rilascio del virus con le feci può durare anche più a lungo, fino a dieci giorni (o anche più) dopo l’insorgenza dell’infezione.

Come si cura l'infezione da rotavirus


Nella grande maggioranza dei casi non sono necessarie terapie specifiche e l'infezione guarisce da sola nel giro di pochi giorni.

Il miglior rimedio è dar da bere acqua - preferibilmente fredda - spesso e a piccoli sorsi, per evitare il rischio di disidratazione. In più, possono esser d’aiuto soluzioni reidratanti orali (si comprano in farmacia) che contengono in quantità adeguate zuccheri e sali che si perdono con vomito e diarrea.

Sembra che alcuni probiotici (in particolare Lactobacillus reuteri e Lactobacillus rhamnosus GG) aiutino un po' a ridurre intensità e durata degli episodi di diarrea, ma in realtà su questo fronte non ci sono ancora certezze definitive.

Se vomito e diarrea sono davvero molto frequenti e abbondanti il rischio di disidratazione diventa molto elevato, specialmente se il bambino è piccolo, con pochi mesi di età. In questi casi è bene consultare tempestivamente il proprio pediatra o portare il bambino al pronto soccorso: potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale per reidratare il piccolo paziente per via parenterale (tramite flebo).

Da quando il bambino può iniziare a mangiare?

Se allattato al seno il bambino deve potersi attaccare ogni qualvolta lo desideri. Quando smette di vomitare e desidera il cibo, può riprendere a mangiare anche se ha ancora diarrea. Non è necessaria una “dieta speciale” ma deve poter mangiare ciò che era abituato a mangiare prima di ammalarsi avendo cura di limitare i cibi eccessivamente ricchi di proteine e grassi e di prediligere alimenti leggeri che aiutino a ridurre la frequenza di scariche, come patate e carote, mele e banane, riso e pasta, carne bianca e pesce.

Prevenzione: l'unica strategia davvero efficace è il vaccino contro il rotavirus

Alcune semplici misure igieniche - in particolare lavarsi spesso le mani, e sempre prima di toccare il cibo - possono aiutare a ridurre il rischio di diffusione del virus. L'unica strategia preventiva davvero efficace, però, è la vaccinazione contro il rotavirus.

Il calendario vaccinale attuale prevede la vaccinazione a cominciare dalla sesta settimana di vita da concludere entro la 24esima (vaccino a due dosi) o la 32esima (vaccino a tre dosi).

Questa vaccinazione non è obbligatoria ma caldamente raccomandata e offerta in modo gratuito.

Secondo una recentissima revisione complessiva degli studi clinici sui vaccini contro il rotavirus, pubblicata a marzo 2019 da un gruppo di esperti internazionali (Cochrane), nei paesi ad alto reddito i vaccini contro il rotavirus prevengono la grande maggioranza (80% e oltre) dei casi più gravi di diarrea da rotavirus. La revisione ha inoltre confermato che si tratta di vaccini sicuri, visto che "non è stato evidenziato un aumento del rischio di effetti collaterali gravi".

Altre fonti per questo articolo: materiale informativo dal sito Vaccinarsì; report sulla vaccinazione antirotavirus in età pediatrica del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie; materiale informativo del Servizio sanitario inglese; Revisione Cochrane su efficacia e sicurezza dei vaccini anti-rotavirus; materiale informativo di Epicentro, portale del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'ISS; materiale informativo dei Centri per il controllo delle malattie di Atlanta.

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