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Gastroenterite nei bambini: rimedi, durata e cura

di Nostrofiglio Redazione - 19.10.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Gastroenterite nei bambini: diarrea e vomito. I sintomi della gastroenterite, influenza gastrointestinale, quando preoccuparsi, quantoo dura e come si cura

In questo articolo

Gastroenterite nei bambini

I sintomi della gastroenterite nei bambini sono ben noti:

  • diarrea,
  • vomito,
  • febbre.

Quando un bambino ha la gastroenterite? Diarrea e vomito (da soli o insieme), magari accompagnati da febbre, quindi, sono i sintomi tipici della gastroenterite nei bambini (erroneamente chiamata a volte "influenza gastrointestinale"), una delle malattie più comuni in età pediatrica.

Cause della gastroenterite nei bambini

La causa principale è infettiva: gli agenti responsabili

Secondo quanto riportato dalle Linee guida per la gestione della gastroenterite acuta nei bambini della Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Espghan), praticamente tutti i piccoli sotto i tre anni ne sperimentano uno-due episodi l'anno. Spesso con grande preoccupazione per mamme e papà.

Gastroenterite: come avviene il contagio?

Il contagio è facilissimo e avviene per via oro-fecale, attraverso cibi, acqua o oggetti contaminati da feci, oppure tramite le goccioline di saliva. In effetti il virus è piuttosto resistente nell'ambiente e può trovarsi su molte superfici.

Ecco i dubbi più frequenti dei genitori, ai quali rispondiamo in base alle indicazioni delle Linee guida e con la consulenza di Alfredo Guarino, professore di pediatria all'Università di Napoli Federico II e coordinatore del documento.

Cosa fare se ha solo la diarrea

Dipende dall'età e dalle condizioni generali. Se ha più di due mesi e gli episodi non sono troppo frequenti (meno di 7-8 durante il giorno) basta somministrare della soluzione reidratante orale per ricostituire le riserve di sale e zuccheri dell'organismo, riducendo il rischio di disidratazione.

Cosa fare se c'è vomito e diarrea

Se alla diarrea si somma il vomito, la reidratazione orale può diventare più problematica: in questo caso, la soluzione va data poco alla volta, con un cucchiaino, meglio se fredda.

Quando andare in ospedale per la gastroenterite?

Occorre invece andare dal medico o direttamente al pronto soccorso

  • se la bimba/bimbo ha meno di due mesi
  • oppure se la diarrea è molto intensa (più di 8 episodi al giorno) o associata a vomito persistente (per più di 6-8 ore).

Il rischio di disidratazione è alto e può essere necessaria la reidratazione con flebo o con sondino nasogastrico.

Esistono rimedi naturali per la gastroenterite?

I tannini presenti in piante medicinali come il tè e il mirtillo nero proteggono la mucosa intestinale dall'effetto dannoso dei microbi e riescono a limitare la perdita di acqua e di sali minerali attraverso l'epitelio intestinale. Attenzione però, perché sono solo un aiuto in più: i bambini con la gastroenterite hanno prima di tutto bisogno di essere reidratati.  

Come faccio a capire se il mio bambino è disidratato?

Posto che in caso di dubbio occorre consultare il medico, sono segnali di disidratazione

  • il pianto senza lacrime,
  • la secchezza della pelle,
  • la secchezza delle mucose,
  • la ridotta emissione di urina,
  • uno stato di abbattimento generale.

Ci sono farmaci per alleviare i sintomi della gastroenterite?

Come si cura la gastroenterite nei bambini? In aggiunta alla soluzione reidratante si possono somministrare i probiotici (in particolare prodotti con Lactobacillus rhamnosus e Saccharomyces boulardii), che si sono dimostrati efficaci nel ridurre la durata e i sintomi della malattia. Sì anche a farmaci adsorbenti come la smectite, mentre non c'è unanimità sugli antivomito, che funzionano ma possono dare effetti collaterali.

Oltre alla diarrea, il mio bambino ha la febbre alta: devo dargli un antibiotico?

Nella maggior parte dei casi di gastroenterite gli antibiotici non servono o sono controproducenti, quindi vanno dati solo in casi specifici e dopo aver fatto indagini approfondite: per esempio se ci sono sintomi che fanno pensare a una diffusione dell'infezione (oltre alla febbre, forti dolori addominali o sangue o muco nelle feci) o se l'infezione è causata da germi particolari come Shigella, che è tuttavia molto rara.

Infine, sì all'antibiotico se si tratta di bambini già a rischio per altre condizioni (immunodeficienze, malattie infiammatorie croniche, tumori).

Gastroenterite nei bambini: durata

Quanto dura una gastroenterite in un bambino? Una gastroenterite dura in media 3-5 giorni: si comincia a parlare di diarrea persistente solo dopo 7-8 giorni. In questi casi si può stare tranquilli se il bambino mostra qualche segno, anche minimo, di miglioramento.

Se invece la situazione non cambia occorre procedere con accertamenti perché la diarrea potrebbe essere un sintomo di condizioni non infettive, come:

  • la celiachia,
  • un'intolleranza alimentare,
  • una malattia infiammatoria cronica.

Si può prevenire la gastroenterite?

Le misure igieniche di base, come lavarsi le mani spesso e sempre prima dei pasti, possono aiutare.

Nel caso delle infezioni da rotavirus (le più frequenti), la strategia di prevenzione più efficace è la vaccinazione. Nei paesi in cui è stata introdotta, infatti, l'incidenza della malattia si è molto ridotta. Il calendario delle vaccinazioni prevede la vaccinazione completa a cominciare dalla sesta settimana di vita da concludere entro la 24esima (vaccino a due dosi) o la 32esima (vaccino a tre dosi).

Oggi in Italia il vaccino antirotavirus è previsto dal Servizio sanitario nazionale come gratuito ma non obbligatorio.

Gastroenterite nei bambini: alimentazione

Di sicuro nelle prime fasi della malattia è il bimbo stesso a non desiderare cibo ed è quindi bene assecondarlo e non forzarlo a mangiare (mentre è importante che beva, magari spesso e a piccole dosi se vomita). Quando però gli torna l'appetito, il digiuno non serve: il piccolo può tornare alla normale alimentazione.

In caso di vomito poi, è difficile che il bambino abbia voglia di mangiare, per questo è inutile forzarlo. Non appena si è risolto il vomito, però, anche se è ancora presente la diarrea, se svezzato, è necessario proporre al bambino i cibi solidi. Si è visto infatti che la rialimentazione precoce porta a un rapido recupero del peso, senza peggiorare il decorso della diarrea.

Al contrario, il digiuno o l'ipoalimentazione prolungati possono essere responsabili di una maggior durata della diarrea.

Non è necessario adottare una dieta 'in bianco', è però importante che l'alimentazione sia povera in zuccheri semplici e grassi, che potrebbero prolungare la sintomatologia.

Latte e gastroenterite: si può continuare a darlo?

Quanto all'alimentazione, se il bimbo sta prendendo il latte di mamma, le Linee guida dicono di non interromperlo. Nei casi più gravi, invece, il latte artificiale va temporaneamente sospeso, dando la precedenza alla soluzione reidratante, e poi reintrodotto dopo qualche ora.

L'influenza intestinale 2023, i cui focolai epidemici si riaprono soprattutto in primavera e in autunno, è una vera e propria gastroenterite virale che è più frequentemente provocata da virus come rotavirus, astrovirus, norovirus e adenovirus enterici. È altamente contagiosa in quanto i virus che scatenano l'influenza intestinale 2023 vengono trasmessi quando particelle microscopiche, spinte fuori tramite feci e vomito, raggiungono la bocca o altre mucose.

Guarda il video con le risposte dell'esperto sul rotavirus

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Revisionato da Francesca Capriati

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