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I neonati ricordano le parole dai primi giorni di vita

di Stella Tortora - 16.10.2012 - Scrivici

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È italiano lo studio secondo cui a pochi giorni dalla nascita un bambino è in grado di riconoscere il linguaggio.

Immaginate un neonato che, appena nato, si trova di fronte a un tripudio di luci, colori, rumori nuovi, e al grande compito di comprendere e controllare questo nuovo mondo. Sembra una missione impossibile. Eppure, il neonato è uno “studente” provetto: impara immediatamente!

Lo dimostra uno studio che indica la capacità dei neonati di ricordare e riconoscere le parole già a pochi giorni di vita. La ricerca, tutta italiana, è coordinata da Jacques Mehler del Laboratorio di linguaggio cognizione e sviluppo della Sissa (Scuola Internazionale di Studi Avanzati) di Trieste, dagli italiani Silvia Benavides-Varela e Marina Nespor della Sissa e Francesco Macagno dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia, e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Accademy of Sciences.

Lo studio, condotto su 44 neonati dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dimostra per la prima volta in un neonato, l’attività nella regione frontale destra del cervello.

Gli esperti confermano che, ricerche recenti hanno mostrato che già al momento della nascita aree specifiche del cervello umano si attivano quando si ascoltano le parole, ma fino ad ora, era sconosciuto se il cervello dei neonati era in grado di codificare anche il suono delle parole.

«Abbiamo detto ai bambini delle paroline semplici e dopo due minuti le abbiamo ripetute. I test prevedevano o di ripetere le stesse parole, oppure di cambiare le vocali e lasciare le stesse consonanti oppure viceversa, cambiare le consonanti e lasciare le stesse vocalia», afferma Silvia Benavides-Varela.

Per stabilire se i neonati erano in grado di memorizzare il suono di una parola e distinguerlo sono stati sottoposti al test, con una tecnica non invasiva chiamata spettroscopia, che consiste nel dirigere verso la testa dei bambini un fascio di luce appartenente al vicino infrarosso e, misurando la luce uscente, è stato possibile rilevare quali erano le regioni corticali che si attivavano.

Il procedimento è stato questo: i neonati sono stati stimolati prima dal suono di una parola e circa due minuti dopo da un’altra simile e che conteneva le stesse vocali.Lo studio ha rivelato che nei neonati si attivava la regione frontale destra, la stessa che si attiva negli adulti nella fase del ricordo delle parole, mostrando che i bambini riconoscono le parole ascoltate.

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