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Le dermatiti dei bambini: guida alle più comuni nella primissima infanzia

di Valentina Murelli - 11.01.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Dermatite da pannolino, dermatite atopico, crosta lattea e così via: sono diverse le malattie infiammatorie della pelle che possono colpire i bambini, a volte già dai primissimi mesi di vita. Vediamo quali sono le più comuni e come riconoscerle.

In questo articolo

Dermatite, malattia infiammatoria della pelle

Cominciamo con una definizione: "Dermatite letteralmente significa processo infiammatorio della pelle" specifica Cesare Filippeschi, specialista dermatologo presso l'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze. È dunque un termine generico, che si riferisce a varie condizioni, con caratteristiche e cause differenti, e che può provocare diversi sintomi, tra i quali:

  • arrossamento (eritema);
  • prurito;
  • desquamazione;
  • comparsa di bollicine;
  • comparsa di piccole lacerazioni della pelle.

Vediamo dunque quali sono le forme più diffuse nei bambini piccoli e molto piccoli.

Dermatite da pannolino

È un'infiammazione che colpisce la regione inguinale e del sederino, che è appunto la regione coperta dal pannolino. Generalmente banale e transitoria, non dovrebbe destare preoccupazione.

Nella forma più comune, dovuta allo sfregamento del pannolino sulla pelle e all'azione di sostanze irritanti contenute nell'urina e nelle feci, si manifesta con un arrossamento della pelle (l'eritema, appunto), che può apparire anche leggermente gonfia e calda al tatto. Più raramente, però, può essere dovuta ad altre cause, come infezioni o altre malattie del bambino.

La cura

Il trattamento è molto semplice: si tratta di cambiare spesso il pannolino, lavando bene il sederino con acqua corrente e un detergente delicato a ogni cambio, e asciugandolo con semplici tamponature; applicare una crema lenitiva e protettiva (meglio non troppo pastosa), e non stringere troppo il pannolino. "Meglio evitare, invece, salviettine usa e getta e borotalco, e no assoluto all'uso di farmaci (creme antibiotiche, antifungine e con cortisone) senza l'indicazione del medico" sottolinea Filippeschi.

Dermatite seborroica


"È comunemente nota come crosta lattea, anche se il latte - precisa il dermatologo - non c'entra nulla". In realtà si chiama così perché è tipica dei lattanti, visto che compare in genere intorno ai 2/3 mesi di vita, per poi scomparire intorno al sesto.

È caratterizzata dalla comparsa di squame giallastre in genere localizzate sul cuoio capelluto, la fronte, le arcate sopraccigliari e le regioni dietro le orecchie e da un eritema che può interessare viso, collo, tronco e anche l'area inguinale.

"L'aspetto può essere effettivamente impegnativo e può risultare sgradevole, ma non è affatto una malattia grave e in molti casi tende a scomparire da sola" rassicura Filippeschi. Solo se persiste molto a lungo può essere il segnale di una predisposizione alla psoriasi o alla dermatite atopica.

Non è ancora del tutto chiaro da cosa dipenda la dermatite seborroica: "Quello che sappiamo - afferma Filippeschi - è che c'è un'aumentata crescita delle cellule dello strato superficiale della pelle".

La cura

Nelle forme più lievi si può anche non fare nulla, o limitarsi ad applicare una crema emolliente che aiuti a rimuovere le squame senza però traumatizzarle. "No invece alla rimozione meccanica, con pettinini o altro, che può aggravare la situazione" consiglia il dermatologo. Nelle forme più gravi conviene consultare il medico specialista, che potrebbe consigliare creme a base di cortisone da utilizzare localmente.

"Anche detta eczema atopico, la dermatite atopica è una malattia classica dei primi 6/7 anni di vita e compare in genere nei primi due anni, a partire dai 5/6 mesi d'età" spiega la pediatra Elena Galli, responsabile della commissione dermatite della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica. È una malattia piuttosto frequente, che colpisce circa 2-3 bambini su dieci.

Si presenta con eritema e squame che compaiono in genere sul volto e nelle pieghe cutanee, per esempio a livello di gomiti e ginocchia. Le lesioni cutanee sono inoltre pruriginose e fastidiose.

Anche in questo caso, le cause non sono ancora del tutto chiare:

  • c'entrano probabilmente sia una predisposizione genetica, relativa in particolare al funzionamento del sistema immunitario,
  • sia fattori scatenanti come inquinanti ambientali, stress, problemi emozionali.

"Quello che è importante sottolineare è che, a differenza di quanto si è sempre creduto, non si tratta di una forma allergica e quindi il bambino con eczema atopico non va automaticamente considerato allergico" precisa Filippeschi.

"Certo, può esserci un collegamento con le allergie, nel senso che le lesioni della pelle, specialmente nelle forme più gravi e persistenti, possono facilitare l'ingresso di antigeni - gli agenti che scatenano le allergie - e questo può facilitare nel tempo l'insorgenza di future allergie respiratorie o alimentari".

Come si cura

La terapia varia molto a seconda del tipo di lesioni presenti sulla pelle - chiazze rosse o del colore della pelle, umide oppure secche, spesse oppure sottili - e della gravità della malattia. Si va dalla semplice applicazione di creme idratanti ed emollienti, che aiutano a ripristinare la normale barriera protettiva della pelle e vanno utilizzate sempre, anche nei periodi "tranquilli" della malattia, a prodotti antinfammatori più specifici, in particolare creme con cortisone.

Per la gestione quotidiana, importante ricordare alcuni consigli pratici:

  • evitare detergenti aggressivi per l'igiene. I lavaggi devono essere quotidiani ma brevi, con acqua tiepida e prodotti delicati. Anche l'asciugatura deve essere delicata, tamponando con asciugamanti morbidi;
  • evitare il contatto della pelle con indumenti sintetici o con lana cruda, che causano prurito;
  • tenere le unghie ben corte per ridurre il rischio di lesioni da grattamento;
  • applicare quotidianamente un prodotto idratante ed emolliente.

Secondo il Consensus italiano sulla gestione della dermatite atopica nei bambini questi prodotti vanno applicati sull'intera superficie cutanea una o più volte al giorno, in quantità sufficiente in funzione di differenti variabili, come l'entità della secchezza, le condizioni climatiche, l'eventuale pratica di attività sportive. Tra le creme emollienti, sono particolarmente indicate quelle di ultima generazione, contenenti ceramidi e lipidi lamellari, che aiutano a ricostituire la barriera cutanea danneggiata. Secondo il documento citato, i prodotti con un più elevato contenuto lipidico sono indicati soprattutto nella stagione invernale.

Paura dei cortisonici?

"Spesso i genitori dei bambini con dermatite atopica presentano una vera e propria corticofobia, un rifiuto a usare questi farmaci" sottolinea il dermatologo.

"Ma attenzione: non c'è niente da temere. Se applicati secondo le indicazioni del medico, e in alternanza con le creme emollienti, questi prodotti sono fondamentali per ridurre le abrasioni della pelle del bambino e migliorare la sua qualità di vita, senza effetti collaterali".

Molto importante anche la cosiddetta educazione terapeutica, un approccio a 360° alla dermatite atopica, che permette di insegnare al bambino e alla sua famiglia non solo la corretta applicazione della terapia, ma anche le modalità migliori per convivere con il disturbo, che è sicuramente fastidioso, ma non è grave né contagioso e può risolversi spontaneamente senza esiti.

"La sudamina è semplicemente un processo infiammatorio delle ghiandole sudoripare che si verifica quasi fisiologicamente in conseguenza di uno sbalzo termico importante, per esempio quando il bambino suda molto" spiega Filippeschi.

Dunque può comparire - la manifestazione tipica è data da microbollicine trasparenti sulla pelle - in estate, ma anche in inverno, se il bambino viene coperto troppo. Il trattamento è semplice: in genere basta fare qualche bagnetto rinfrescante, ed evitare di esporre il bimbo a situazioni in cui il caldo è eccessivo.

Dopo che la manifestazione cutanea è passata può essere utile l'applicazione di un velo leggero di crema idratante per ripristinare la morbidezza della pelle.


Come spiega un approfondimento del sito dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, è una malattia "caratterizzata dalla presenza di chiazze tondeggianti di colorito rossastro, tipicamente ricoperte da squame biancastre di solito non pruriginose".

Nella forma più classica, tipica dell'adulto, queste lesioni interessano soprattutto le superfici esterne degli arti, e in particolare gomiti e ginocchia, e la regione lombare. Nei bambini, dove è comunque piuttosto rara, può interessare invece anche l'area inguinale - in questo senso può essere considerata una forma di dermatite da pannolino - il cuoio capelluto e le pieghe cutanee di gomiti, inguine e ginocchia: si parla in questo caso di psoriasi inversa.

È considerata una malattia multifattoriale, cioè provocata da una combinazione di fattori, in particolare una predisposizione genetica sulla quale si inseriscono fattori scatenanti come il trauma meccanico (lo sfregamento), infezioni, fattori emotivi eccetera.

La cura

La terapia prevede l'applicazione - a seconda dei casi - di vari tipi di creme, da quelle semplicemente emollienti e idratanti, a quelle antinfiammatorie a base di cortisonici, a quelle cosiddette cheratolitiche, che facilitano il distacco delle squame.

Dermatiti da contatto

Sono quelle provocate dal contatto con vari tipi di sostanze allergizzanti che possono essere presenti nell'ambiente, in particolare:

  • metalli come nickel e cromo,
  • farmaci,
  • profumi,
  • coloranti.

"Sono tuttavia molto rare nei bambini piccoli" afferma Galli. "Tendono ad aumentare di frequenza, fino a rappresentare il 20% delle dermatiti dei bambini, solo quando si raggiunge l'età scolare ed è più facile entrate in contatto con le sostanze allergizzanti".

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