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Il terzo mese del neonato

di Valentina Murelli - 10.08.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
I consigli ai genitori sulle vaccinazioni da fare al piccolo, sull'uso del ciuccio e su piccoli "disturbi" come il rigurgito e l'eritema da pannolino. E ancora: i consigli sulla contraccezione e i nuovi traguardi del bebè

In questo articolo

Il terzo mese di vita del bambino è in genere pieno di sorprese: è il momento nel quale il bebè comincia ad allargare il proprio orizzonte (per esempio dedicandosi a conoscere le proprie mani!) e a interagire con mamma e papà, deliziandoli con sorrisi e gorgheggi. E' tempo anche delle prime vaccinazioni, tra gli strumenti di prevenzionepiù efficaci di cui si dispone per proteggere la salute del bambino.

E ancora, è il momento in cui neogenitori possono ritrovarsi come coppia, riprendendo anche i rapporti sessuali che nei primi 40 giorni dopo il parto sono sconsigliati.

Le prime vaccinazioni

Le vaccinazioni obbligatorie per legge

Tra il secondo mese e il terzo mese di vita compiuti vengono in genere effettuate le prime vaccinazioni obbligatorie. E' l'Ufficio vaccinale della propria ASL a mandare la comunicazione a casa, segnalando dove e quando presentarsi con il bambino e indicando contro cosa verrà vaccinato. Se vengono effettuate nell'ambulatorio dell'ASL, le vaccinazioni sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale, quindi sono gratuite. 

In base alla legge sui vaccini dell'estate 2017, i vaccini obbligatori in Italia sono dieci, anche se non tutti sono eseguiti a due/tre mesi. I 10 vaccini obbligatori sono:

  • anti-poliomelitica;
  • anti-difterica;
  • anti-tetanica;
  • anti-epatite B;
  • anti-pertosse;
  • anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
  • anti-morbillo;
  • anti-rosolia;
  • anti-parotite;
  • anti-varicella.

In alcuni casi questi vaccini sono disponibili in forma combinata: vengono cioè somministrati al bambino, con un'unica iniezione, più antigeni contemporaneamente contro diverse malattie: è il caso del vaccino esavalente, che contiene i componenti contro difterite-tetano-pertosse-epatite B-poliomielite-Haemophilus influenzae di tipo B.

La vaccinazione obbligatoria da fare durante il terzo mese di vita del bambino è proprio la prima dose del vaccino esavalente.

Le vaccinazioni raccomandate

Sono così definite perché pur non essendo obbligatorie sono giudicate molto importanti dalla comunità medica e scientifica in un'ottica di prevenzione individuale e pubblica delle malattie.

Anche queste sono offerte in modo attivo e gratuito dai servizi vaccinali e sono caldamente raccomandate dal Ministero della salute (e anche queste non sono tutte eseguite a due/tre mesi). Si tratta delle vaccinazioni

  • anti-pneumococcica;
  • anti-meningococcica C (in forma monovalente, o tetravalente ACWY);
  • anti-meningococcica B;
  • anti-rotavirus;
  • anti-HPV.

Le vaccinazioni raccomandate nel terzo mese di vita del bambino sono la prima dose meningococco B e la prima dose pneumococco.

Efficacia delle vaccinazioni

Le vaccinazioni sono in genere largamente efficaci, cioè funzionano in una fetta molto ampia di popolazione. C'è sempre, però, una minima percentuale di persone che non vengono immunizzate in modo efficace: di solito il 3-5% della popolazione (i cosiddetti non responders, che non rispondono al vaccino).

In alcuni casi, come per esempio l'anti-pertosse, non immunizzano completamente, soprattutto a distanza di anni, per cui è possibile che il bambino sia comunque colpito dalla malattia contro cui è stato vaccinato. In questo caso però i sintomi sono molto più lievi e le eventuali complicazioni molto più rare di quanto lo sarebbero stati se non fosse stata fatta la vaccinazione.

Inoltre, ci sono situazioni nelle quali l'immunizzazione non dura a vita, ma deve essere ripetuta periodicamente, come nel caso del vaccino anti-tetano, che in età adulta andrebbe ripetuto ogni dieci anni. Per altre vaccinazioni, come quella contro il meningococco B, che è relativamente recente, non sappiamo ancora esattamente quale sia la durata reale dell'immunizzazione. 

Sicurezza delle vaccinazioni

Comprensibilmente, i genitori sono spesso molto preoccupati dalla possibilità che il vaccino provochi effetti collaterali importanti ai propri figli. In realtà, gli effetti indesiderati legati alla vaccinazione sono in genere lievi e destinati a risolversi spontaneamente nell'arco di pochi giorni. I più comuni sono febbre modesta, nervosismo, sonnolenza, poco appetito, crisi di pianto.

Il rischio grave considerato più importante (ma parliamo comunque di un'eventualità molto rara) è quello di una reazione allergica, che i centri vaccinali sono in ogni caso addestrati ad affrontre tempestivamente (è il motivo per il quale si viene invitati ad attendere una ventina di minuti in sala d'attesa dopo la vaccinazione). Una mole imponente di dati scientifici raccolti negli ultimi vent'anni ha definitivamente smontato la possibilità di un'associazione tra vaccini e autismo

Se il bimbo è malato il giorno della vaccinazione

Secondo la Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni, pubblicata nel 2017, malattie lievi come otite media, infezioni del tratto respiratorio superiore (raffreddore, tosse, mal di gola, forme influenzali), diarrea, non comportano un rinvio della vaccinazione. Neppure se c'è febbre. Specifichiamo che si sta parlando di forme lievi di queste malattie. Se si tratta invece di forme più importanti, o di malattie moderate o gravi come può essere una polmonite, meglio rimandare a dopo la guarigione.  

L'igiene del bambino, la pulizia delle orecchie

L'unica cosa da fare per garantire la pulizia delle orecchie del neonato è asciugare delicatamente ma accuratamente il padiglione auricolare (parte esterna) dopo il bagnetto, per asportare eventuali residui di cerume e non lasciare la parte umida. La zona più interna dell'orecchio non va invece mai toccata: per questo non sono mai da utilizzare i famosi bastoncini con le estremità di cotone. Questa regola deve essere osservata sempre, a prescindere dall'età del bambino.

L'uso del ciuccio

Secondo un vecchio proverbio contadino, "il ciuccio è mezza balia". Non è un caso, perché il ciuccio permette al bambino di soddisfare il suo bisogno fondamentale di suzione, che importante non solo per alimentarsi ma anche per consolarsi. Certo non si tratta di un oggetto indispensabile: ci sono bambini, specialmente se allattati al seno, che ne fanno tranquillamente a meno o che lo rifiutano con ostinazione (e in questi casi non bisogna insistere). Avere a disposizione un ciuccio può tuttavia essere utile, anche perché nei bambini abituati ad utilizzarlo sembra favorire l'addormentamento. 

E' inoltre ormai dimostrato che, soprattutto nei bambini non allattati al seno, il ciuccio può diminuire il rischio di SIDS (morte in culla). L'ipotesi è che la suzione impedisca al bambino di sprofondare in un sonno così profondo da non consentirgli di risvegliarsi se gli fosse necessario, per esempio, immettere più aria nei polmoni o liberarsi di un rigurgito.

Il ciuccio, dunque, non va considerato un "vizio" da evitare, ma se si decide di utilizzarlo questo va fatto comunque con qualche accortezza. In particolare:

  • il ciuccio non va "dolcificato" con lo zucchero né tantomeno con il miele;
  • il suo utilizzo va limitato in caso di otite media ricorrente e di malocclusione dentaria evidente;
  • il ciuccio andrebbe tolto entro i due anni, o comunque non molto oltre.
 

Può accadere

L'eritema da pannolino

Nei primi mesi di vita del bambino è abbastanza frequente che sederino e zona genitale si arrossino. Niente paura: è la classica dermatite (o eritema) da pannolino, una condizione che in genere si risolve in fretta, ma alla quale bisogna prestare attenzione perché potrebbe complicarsi con la comparsa di infezioni.

Cosa fare

L'igiene deve essere seguita in modo scrupoloso (e questo vale sempre, anche a scopo preventivo). Il sederino e i genitali vanno detersi con acqua corrente a ogni cambio. All'occorrenza (per esempio se il bambino si è scaricato) si può utilizzare anche un detergente neutro e delicato. Dopo il lavaggio, la zona va asciugata delicatamente e con cura, attardandosi nell'operazione affinché la pelle abbia la possibilità di rimanere esposta all'aria per un po' di tempo.

Se il sederino è arrossato, va protetto con una crema apposita, per esempio all'ossido di zinco, senza esagerare in quantità e frequenza: basta uno strato sottile di prodotto, non necessariamente a ogni cambio.

Rigurgiti frequenti

Rigurgitare piccole quantità di latte dopo la poppata è abbastanza comune tra i lattanti, a partire dalle prime settimane di vita. Va tenuto presente che le quantità di latte emesse sono davvero modeste, anche se all'apparenza possono sembrare consistenti.

Se il piccolo cresce a un ritmo regolare e globalmente appare in buona salute non vi è ragione di preoccuparsi.

Diverso è il caso in cui il rigurgito è accompagnato da tosse, stato di abbattimento, pianto frequente durante la poppata e rallentamento della crescita perché in una simile eventualità è possibile trovarsi in presenza di reflusso gastro-esofageo.

Cosa fare

Per controllare i rigurgiti è consigliabile tenere in braccio il bambino, meglio se in posizione verticale, per una decina di minuti dopo la fine della poppata. Questo serve da un lato a evitare che il famoso ruttino a cui il rigurgito consegue stenti a essere emesso, dall'altro a scongiurare il rischio che il latte risalga dallo stomaco alla bocca quando il bimbo è sdraiato. Se non si può tenere il bambino in braccio è consigliabile coricarlo a pancia in su dopo aver posto un cuscino sotto il materasso, allo scopo di tenerlo leggermente sollevato.

Contraccezione sicura dopo il parto

Come proteggersi se non si desidera mettere subito in conto la possibilità di una nuova gravidanza? La prima cosa da fare, se si allatta al seno, è considerare che l'allattamento non è da solo un metodo contraccettivo efficace, neppure se non sono ancora tornate le mestruzioni. 

Il preservativo è considerato un buon presidio, la cui sicurezza dipende comunque dal corretto utilizzo che consiste nel non graffiarlo con anelli, cinturini, braccialetti mentre lo si indossa e nel porre fine alla penetrazione immediatamente dopo l'eiaculazione. Al terzo mese di vita del bambino è comunque possibile ricorrere anche ad altri mezzi contraccettivi, come spirali e metodi ormonali. 

I traguardi del terzo mese

Ogni bambino ha i suoi tempi e conquistare un po' prima o un po' dopo una certa competenza non significa nulla allo rispetto generale. E' vero però che esistono fasi di sviluppo e sapere a grandi linee cosa aspettarsi può essere d'aiuto per capire se c'è qualche problema. Entro il terzo mese di vita, la maggior parte dei neonati probabilmente è in grado di:

  • portare le mani alla bocca
  • sorridere alla mamma e ai visi noti
  • cominciare un graduale adattamento al ritmo di 24 ore del ciclo sonno-veglia

Eccezionalmente, alcuni neonati potrebbero essere in grado di afferrare un oggetto che viene loro porto e poi tentare di portarlo alla bocca.

Meglio consultare il pediatra se entro il primo mese di vita il bambino

  • non sorride e non vocalizza

Attenzione: non significa che in questi casi c'è sicuramente qualcosa che non va, ma è appunto il medico che può valutare la situazione. Magari quella che sembra un'anomalia rientra invece nella normalità e basta aspettare. Oppure potrebbe esserci davvero un problema, e allora prima si interviene e meglio è. 

Domande e risposte

E' possibile vaccinare un bambino di tre mesi anche durante la pandemia di Covid-19?

Sì, la vaccinazione di routine dei bambini è caldamente raccomandata anche in questi mesi.

E' giusto continuare ad allattare al seno a richiesta un bambino di tre mesi?

Sì, anche se la produzione di latte si è ormai stabilizzata, l'allattamento a richiesta permette di soddisfare varie esigenze del bambino (come la sete o il bisogno di consolazione)

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