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Bevande vegetali al posto del latte: quali e quando si possono dare ai bambini

di Viola Stellati - 30.01.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Nutrire i bambini con le bevande vegetali è possibile, ma solo a determinate condizioni: quando possono sostituire il latte e cos'altro sapere

In questo articolo

Bevande vegetali: si possono dare ai bambini?

I bambini crescono e, spesso e volentieri, con una velocità che ci sorprende come poco altro al mondo. Ma per far sì che il loro organismo evolva in maniera corretta, è fondamentale l'assunzione dei giusti nutrienti nell'arco della giornata, a partire dalla colazione. Negli ultimi anni sono sempre più in voga le bevande vegetali, ma quali si possono dare ai bambini? E da quale età?

Quali sono le bevande vegetali

In genere si ricorre alle bevande vegetali per due principali motivi: si segue una dieta vegana, o non si ha a disposizione il latte materno. Tuttavia, secondo le ultime rilevazioni, sono tra i 10 e 12 milioni gli italiani che le comprano abitualmente.

Le più comunemente consumate sono:

  • a base di soia: contengono carboidrati e grassi in quantità molto inferiore rispetto a latte vaccino (o bovino) e hanno un valore energetico e un apporto di proteine più basso;
  • a base di riso: la bevanda che ha la minor quantità di proteine rispetto alle altre bevande vegetali;
  • a base di mandorla: ha un contenuto proteico inferiore rispetto al latte bovino, mentre la quantità di carboidrati e grassi è quasi paragonabile;
  • a base di avena: contiene meno grassi e proteine, ma un profilo aminoacidico migliore rispetto ad altre bevande.

In sostanza, quindi, sono alimenti che si caratterizzano per un buon contenuto proteico, vitaminico e minerale. Non ci sono problemi, infatti, se ad assumerle sono gli adolescenti e gli adulti poiché per loro è una questione puramente di gusto e non una necessità. La situazione cambia, però, se a consumare le bevande di origine vegetale sono i bambini al di sotto di un anno.

Caratteristiche principali del latte bovino

Il latte proveniente da tutte le vacche viene mescolato per ottenere una composizione media che si aggira intorno a questi valori:

  • acqua: l'87,5% del latte vaccino;
  • proteine: la più rappresentativa è la caseina;
  • zuccheri: in particolare il lattosio, costituiscono circa il 5% del contenuto;
  • sali minerali: prevalentemente calcio;
  • lipidi che variano: il latte intero ha tra il 2% e il 4% di grassi, mentre il latte di alta qualità oltre il 4%.

 

Bevande vegetali per i bambini: tutto quello che c’è da sapere

La prima cosa da sottolineare è che non esistono controindicazioni per i bambini che desiderano bere anche le bevande vegetali. Ma è assolutamente fondamentale essere a conoscenza che quelle che si trovano comunemente in commercio non sono adatte ai più piccoli al di sotto dell'anno di età, così come non lo è il latte vaccino.

Il motivo è molto semplice: seppur ricche di nutrienti, non possono sostituire del tutto il latte materno o quello formulato. Durante i primi 12 mesi di vita, infatti, si corre il rischio che il bambino sviluppi squilibri nutrizionali.

E se vostro figlio dovesse essere allergico al latte niente paura, a vostra disposizione ci sono latti formulati vegetali arricchiti di nutrienti essenziali, come la vitamina D, che devono però essere suggeriti dal pediatra.

Secondo un importante studio pubblicato sull'europeo Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition, durante il primo anno di vita né il latte materno né quello in formula dovrebbero essere sostituiti dalle bevande vegetali. Ancora più dura la situazione oltreoceano: alcuni pediatri americani, tramite Health Eating Research, hanno fornito delle linee guida secondo cui la maggior parte dei bambini di età inferiore ai 5 anni non dovrebbe bere latti vegetali poiché carenti di nutrienti fondamentali presenti nel latte vaccino e indispensabili per lo sviluppo.

Bevande vegetali: non si chiamano più latte

Il Parlamento Europeo ha approvato una norma che impedise di usare la dicitura "latte di" per indicare bevande vegetali, come quelle a base di soia, avena etc..

Questa decisione è stata pressa per tutelare le denominazioni lattiero-casearie, pertanto il termine latte potrà essere usato solo per quello di origine animale.

In Italia ci sono, comunque, alcune eccezioni. Il divieto non si applica alla "designazione di prodotti la cui natura esatta è chiara per uso tradizionale e/o qualora le denominazioni siano chiaramente utilizzate per descrivere una qualità caratteristica del prodotto". In particolare in Italia, l'eccezione riguarda il latte di mandorla, il burro di cacao e il latte di cocco.

Quali sono i rischi

Stando a quanto riportato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, il latte materno è l'alimento esclusivo del bimbo almeno nei primi sei mesi di vita.

Nel caso in cui non fosse disponibile, l'alternativa da considerare sono i latti formulati per l'infanzia che sono derivati da quello vaccino ma modificati per renderli più simili al latte materno. In caso di necessità di ricorrere a formule vegetali, il pediatra sarà in grado di indicarvi specifiche forme per i più piccoli a base di proteine della soia.

Bevendo le classiche bevande vegetali in commercio, infatti, i bambini rischiano di vedere compromesso il loro percorso di crescita a causa di un eventuale ridotto aumento di peso, comparsa di anemia, tendenza a sviluppare calcoli renali e, nei casi più gravi, possibilità di incorrere in malattie antichissime come lo scorbuto.

Revisionato da Francesca Capriati

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