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Il latte materno rende i bambini più intelligenti?

di Luisa Perego - 18.03.2015 - Scrivici

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I bimbi allattati al seno sarebbero più intelligenti. Questo il risultato di uno studio pubblicato dalla rivista medica Lancet condotto in Brasile su 3.500 neonati. Secondo la ricerca più a lungo si viene allattati, più alto è il quoziente intellettivo da adulti. I risultati lasciano comunque ancora qualche dubbio ed è necessario continuare la ricerca.

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I bambini allattati al seno più a lungo saranno degli adulti più intelligenti? Secondo uno studio pubblicato sulla rivista medica Lancet Global Health e con dati raccolti su bimbi da oltre 30 anni fa la risposta sarebbe sì.

Per ottenere questo risultato sono stati analizzati quasi 3500 bambini nati in Brasile nella città di Pelotas nel 1982. A distanza di trent'anni sono stati poi sottoposti a test per misurare il quoziente intellettivo (QI). Sono inoltri stati raccolti dati su scolarità, reddito, alimentazione ricevuta e... allattamento al seno e al biberon con relativa durata. (Leggi anche: allattare, fino a quando?) Tra le altre variabili considerate: se la mamma fumava o meno in gravidanza, l’età materna, il peso alla nascita e il tipo di parto. Ma anche il reddito della famiglia alla nascita e la scolarizzazione dei genitori. Insomma si è tenuto conto di tutte le variabili che in qualche modo possono influenzare il quoziente intellettivo di una persona.

Il latte ricevuto influenza il reddito e l'intelligenza da adulti?

Più a lungo i bambini erano stati allattati al seno (anche fino ai 12 mesi), più da adulti avevano un quoziente intellettivo alto, una scolarizzazione più lunga e un reddito più alto.

Per esempio un bimbo che era stato allattato per almeno un anno aveva 4 punti in più di media negli esami di QI, aveva studiato 9 mesi in più e guadagnava 341 real (circa 100 euro) in più al mese all'età di 30 anni, rispetto a un bimbo allattato per meno di un mese.

"L'aspetto più importante di questo studio e che lo rende unico è il fatto che nella popolazione che abbiamo studiato, l'allattamento al seno non era più comune tra le persone con un reddito maggiore, un'educazione più alta, ma era distribuito in modo uguale tra tutte le classi sociali" dichiara Bernardo Lessa Horta, dell'Università Federale di Pelotas in Brasile e principale autore della ricerca.

“Il meccanismo da cui derivano gli effetti positivi del latte materno sull’intelligenza potrebbe essere la presenza del DHA, cioè degli acidi grassi, che sono essenziali per lo sviluppo del cervello – detto Horta.

Inoltre, il nostro studio suggerisce che anche la quantità di latte materno consumato gioca un ruolo importante”. Come si è detto sopra, più mesi il bambino sarebbe stato allattato più benefici avrebbe.

Servono altre ricerche per corroborare queste evidenze

Sebbene il dottor Horta dica che il latte materno è un vantaggio per il cervello dato che è una buona fonte di acidi grassi saturi a lunga catena, come riporta la BBC, gli esperti ribattono dicendo che questo studio non può confermarlo. E che è necessario ancora esplorare ogni possibile collegamento tra allattamento al seno e intelligenza.

Per esempio Kevin Fenton, direttore nazionale Public Health (PHE) in Inghilterra, ha commentato dicendo che sicuramente ci sono benefici nei bimbi allattati al seno. E che il consiglio resta sempre di allattare esclusivamente al seno il neonato per almeno circa sei mesi. "Ma riconosciamo comunque che non tutte le madri scelgono o sono in grado di allattare al seno e il latte artificiale rimane l'unica alternativa per i bimbi sotto l'anno di età" commenta. "

"E' importante notare che l'allattamento al seno è uno dei tanti fattori che possono contribuire al benessere del neonato. Questo studio dimostra che è necessario continuare a enfatizzare l'importanza del latte materno tra le future mamme" dice il dottor Colin Michie, a capo della Royal College of Paediatrics and Child Health inglese.

Sulla stessa lunghezza d'onda Erik Mortensen dell’Università di Copenhagen in Dasnimarca

“Con l’età i fattori di sviluppo iniziale si possono diluire, a causa di altri fattori ambientali oppure possono essere potenziati perché dalle abilità cognitive dipende il livello di istruzione e il successo lavorativo – ha osservato Erik Mortensen dell’Università di Copenhagen in Dasnimarca - . Invece questo nuovo studio sembra suggerire che gli effetti dell’allattamento sullo sviluppo cognitivo persistono nell’età adulta e questo avrebbe un’importante implicazione per la salute pubblica.

Tuttavia le conclusioni dello studio devono essere tuttavia corroborate da ulteriori studi”.

L'organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda di allattare i bambini in maniera esclusiva fino ai sei mesi di vita.
Dopo i 12 mesi, quando ormai il bambino mangia un po’ di tutto, il latte continua ad essere comunque una preziosa fonte di anticorpi.
L'OMS raccomanda inoltre di continuare ad allattare fino al secondo anno di età e oltre, specie se in questo periodo il bambino fa il suo primo ingresso in comunità: statisticamente, infatti, i bambini allattati al seno che vanno al nido si ammalano di meno.

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