L'allattamento al seno nel mondo
In ogni angolo del mondo allattare al seno è il modo più naturale per nutrire il proprio bambino e quindi prendersene cura. Ogni anno sono tante le iniziative volte a promovere e diffondere l'importanza dell'allattamento al seno, che contribuisce a un sano sviluppo dei bambini. Tuttavia quasi 2 bambini su 3 non vengono allattati esclusivamente al seno per i 6 mesi raccomandati, un tasso che non è migliorato negli ultimi venti anni.
La World Alliance for Breastfeeding Action (WABA) che si occupa di protezione, promozione e supporto dell'allattamento al seno in tutto il mondo quest'anno, in occasione della settimana mondiale dell'allattamento, si concentra sul "rafforzamento della capacità degli attori che devono proteggere, promuovere e sostenere l'allattamento al seno a diversi livelli della società. Questi attori costituiscono la calda catena di sostegno all'allattamento al seno. Il pubblico di destinazione, compresi i governi, i sistemi sanitari, i luoghi di lavoro e le comunità, sarà informato, istruito e autorizzato a rafforzare la propria capacità di fornire e sostenere ambienti favorevoli all'allattamento al seno per le famiglie nel mondo post pandemia."
https://worldbreastfeedingweek.org/
In questo articolo
Allattamento al seno: indicazioni Oms
La differenza fra la vita e la morte di un bambino, nei paesi in via di sviluppo, può dipendere dal latte materno.
Se tutti i neonati fino ai 23 mesi fossero allattati correttamente al seno, si potrebbe prevenire la morte di 820 mila bambini sotto i 5 anni e per questo è importante promuovere questa pratica sia in Occidente che nei paesi in via di sviluppo. In questi ultimi, però, solo il 39% dei bambini di età inferiore ai sei mesi viene allattato esclusivamente al seno.
Fonti:
https://www.unicef.it/
https://www.savethechildren.it/
https://www.epicentro.iss.it/

Allattamento al seno: differenze di luoghi e culture
A partire dalla gravidanza e proseguendo con l'allattamento, ogni cultura porta con sè credenze, tradizioni e cultura. I tassi di allattamento al seno variano in base alla posizione geografica, allo stato socio economico e alla razza-etnia.
In Somalia per esempio le gestanti sono soggette a restrizioni caloriche credendo che questo possa ridurre il rischio di parto cesareo, mentre in Bangladesh tendono ad aumentare il consumo di alimenti quali i vegetali a foglia, carne e pesce perchè ritenuti salutari.
Per quanto riguarda l'allattamento al seno, partiamo dall'Italia dove, secondo i dati di La Leche League, l'85% dei bimbi viene allattato alla nascita, ma solo il 19% prosegue per i quattro-sei mesi consigliati.
I fattori culturali e religiosi influenzano per esempio l'allattamento materno nelle donne di cultura arabo-islamica. Il Corano esorta ad allattare i neonati per due anni al seno della madre (o di una balia) e considera l'allattamento al seno come un atto spirituale, un dovere della madre e un diritto del bambino.
In India, Pakistan e Bangladesh il colostro non viene somministrato dalla mamma al bambino perché ritenuto poco puro a causa del suo aspetto, diverso rispetto al latte materno maturo. In India addirittura si crede che il colostro sia velenoso e viene scartato. Il 95% degli indiani è allattato alla nascita, ma solo il 46% dei bimbi continua a essere allattato esclusivamente al seno.
Uno dei posti dove la mortalità infantile è molto alta e dove l'allattamento al seno è bassissimo è la Sierra Leone. Anche qui si ritiene che il colostro sia velenoso e i cibi solidi vengono introdotti prestissimo. Il 51% dei bambini è allattato al seno alla nascita, ma solo l11% prosegue per cinque mesi.
In tutti i Paesi tendenzialmente migratori l'allattamento materno, in genere, è la regola e può proseguire anche fino al secondo anno di vita. Tuttavia, sono state osservate delle differenze, come ad esempio la bassa prevalenza dell'allattamento materno tra le donne del sud-est asiatico, perchè si tratta di un gruppo etnico caratterizzato da molteplici differenze culturali e religiose.
In alcuni Paesi del mondo, il latte materno è parte integrante dell'alimentazione sino ai due anni di età e oltre, per esempio in Norvegia o Senegal.
In Namibia per esempio, l'allattamento al seno è una pratica comune. Il 71% dei bambini namibiani è allattato al seno alla nascita. Il 65% delle mamme allatta al seno fino a 12-15 mesi. In Marocco l'allattamento al seno è una pratica condivisa ancora oggi in alcune zone.
In Perù l'allattamento al seno è praticato al 97% al momento della nascita e il 60% allatta esclusivamente al seno fino ai cinque mesi del bimbo. Il 95% allatta al seno per una media di 20 mesi. Il Perù è stato uno dei primi Stati a firmare i documenti dell'Oms per restringere il marketing dei prodotti artificiali e dove si può liberamente allattare in pubblico, scoprendo i seni senza nessun tabù.
Situazione critica in Australia o in Laos dove vi è un'introduzione di cibi solidi prematura. Nel Laos vi è un'alta mortalità infantile relativa a un allattamento al seno inappropriato, mentre in Australia solo il 14% dei bambini viene allattato esclusivamente al seno.
Fonti:
https://nursetimes.
org/
https://www.AslROma1.it
https://www.infermiereonline.org/