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Latte di transizione: cos’è e quando arriva

di Elena Berti - 12.11.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il latte materno cambia col tempo, dalla nascita e secondo lo sviluppo del bambino e il latte di transizione è fondamentale per la crescita del bebè.

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Latte di transizione: cos’è e quando arriva

Il latte materno è, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la scelta migliore per nutrire un bambino e dovrebbe essere privilegiata in assenza di problematiche particolari. Ovviamente ogni donna decide per sé e per il proprio bambino, ma è indubbio che il latte materno sia l'opzione migliore in termini di composizione. Questo anche perché, a differenza del latte in formula, quello materno cambia in base alle esigenze del bambino che cresce. Il latte di transizione fa proprio parte di questi cambiamenti.

Il latte materno, perfetto per i neonati

Il motivo per cui il latte materno è considerato perfetto per i neonati è proprio il fatto che cambi insieme al bambino, sviluppandosi con e per lui. Sembra incredibile, eppure il corpo della madre è "programmato" per produrre un tipo di latte che si modifica con la stessa progressione dell'allattamento al seno: il latte di cui si nutre un neonato di poche ore è ben diverso da quello della montata lattea, ma anche di quello che il bambino succhia a 3 mesi o a un anno

Come cambia il latte materno

La madre inizia a produrre latte dopo il parto, quando grazie alla suzione l'ossitocina e la prolattina si mettono al lavoro per mandare gli impulsi al cervello affinché produca, appunto, latte. Ma come cambia il latte materno? Sostanzialmente, si divide in tre tipi di latte: 

  • colostro
  • latte di transizione
  • latte maturo o definitivo

Nei primissimi giorni dopo il parto, quindi, il bambino succhia colostro, un liquido denso e giallastro, ricco di anticorpi, vitamine, sali minerali e molto digeribile. È proprio attraverso il colostro che il bambino fa il pieno di energia e prende le difese immunitarie della mamma. Il latte definitivo è invece quello che arriva quando l'allattamento è ben avviato. 

Nel mezzo si trova appunto il latte di transizione.

Che cos’è il latte di transizione

Quando si parla di latte di transizione, perciò, si parla del primo latte dopo il colostro, quello che arriva con la montata lattea, tra il terzo e il decimo giorno dopo il parto. È un latte molto abbondante, dal colore biancastro, molto acquoso, equilibrato come un vero pasto. È di questo che si nutrirà il neonato per le prime settimane di vita

Perché il latte di transizione è importante

Come il colostro, anche il latte di transizione è molto importante, soprattutto perché è in grado di cambiare composizione anche all'interno della stessa giornata! È come se questo latte fosse messo a punto da un laboratorio che analizza i bisogni del piccolo e produce poi il suo pasto su misura. 

Il latte di transizione contiene tutto ciò di cui un bambino ha bisogno, ma la quantità di grassi, proteine, vitamine, immunoglobuline cambia via via che il neonato cresce, perché acquisisce sempre più difese immunitarie.

In pratica, all'inizio il latte è molto ricco di proteine, che permettono al bambino di crescere, mentre col passare del tempo si fa più ricco di grassi, indispensabili per l'energia. Durante la poppata, invece, il latte è inizialmente più acquoso e zuccherino, quindi dissetante, e verso la fine più ricco di proteine. 

Il latte di transizione è quel tipo di latte materno che arriva dopo il colostro, intorno al terzo/quarto giorno dopo il parto, e che viene prodotto per circa il primo mese della vita del bambino, prima del latte definitivo, quello maturo, che accompagnerà il piccolo per tutta la durata dell'allattamento

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