Nonostante tutte le iniziative messe in campo negli ultimi anni, la percentuale di mamme che allattano al seno, anche se in crescita, non è ancora ottimale.
Nei primi giorni il 90% delle donne italiane comincia ad allattare al seno, ma già alla dimissione dall’ospedale questa percentuale scende al 75% (percentuale che varia da zona a struttura) per poi crollare al 45% a 3 mesi. Oltre i 6 mesi di vita allatta solo il 10% delle mamme.
Il latte materno resta una parte fondamentale della dieta fino ai due anni o anche oltre.
Il neo presidente dei Neonatologi italiani, Fabio Mosca, durante la Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno, ha deciso quindi di lanciare un appello alle Istituzioni e alle imprese.
Latte materno, i molteplici benefici
Completo dal punto di vista nutrizionale, il latte materno ha un impatto ambientale minimo e un costo pari a zero.
I vantaggi per i bimbi sono tantissimi: protegge da numerose patologie dell’età pediatrica, quali le infezioni gastrointestinali e respiratorie, e assicura al piccolo una vita più sana, non solo nell’infanzia ma anche in età adulta, aiutando a prevenire molte malattie degenerative e cardiovascolari. Secondo la scienza, inoltre, riduce i casi di SIDS, la morte in culla, addirittura del 73%.
I benefici però riguardano anche la mamma, che sarà meno soggetta ad emorragie e a depressione nel periodo del post-partum, al cancro del seno e dell’ovaio in seguito.
Promuoviamo l'allattamento al seno
“Se vogliamo mettere veramente il neonato al centro del futuro uno degli elementi sui quali dobbiamo puntare con decisione è quindi la promozione dell’allattamento al seno”. Lo afferma il neo presidente della Società Italiana di Neonatologia. “L’alimentazione con latte materno, fondamentale per tutti i neonati, diventa ancora più preziosa per i nati pretermine".
Nei neonati prematuri il latte materno è indispensabile non solo come nutriente ma anche come prima difesa immunitaria. "Per favorire l’allattamento è però fondamentale l’apertura delle Terapie Intensive Neonatali (TIN) senza limitazioni di orario, in modo che la mamma sia il più possibile vicina al proprio neonato.
Anche le Banche del Latte Umano (ben 38 presenti in Italia) svolgono un ruolo importante per permettere di usare latte materno donato in attesa della montata lattea” afferma Mosca.
“La promozione dell’allattamento deve essere un percorso virtuoso, che inizia in ospedale ma che poi prosegue, con aspetti sociali e culturali rilevanti” conclude Mosca. “Il neonato deve essere al centro delle scelte politiche e istituzionali. Il ruolo sociale della donna è radicalmente cambiato, dobbiamo mettere in campo tutte le risorse per creare ed incentivare condizioni, che permettano alle mamme di continuare ad allattare anche dopo i primi mesi.”