Home Neonato Allattamento

Tartufo in allattamento, si può mangiare o è meglio evitarlo?

di Simona Bianchi - 01.12.2022 - Scrivici

mangiare-tartufo-in-gravidanza
Fonte: Shutterstock
Il tartufo in allattamento è un alimento che deve essere consumato con precauzione. Quali cibi preferire quando si allatta e cosa sapere

In questo articolo

Tartufo in allattamento, cosa sapere

Il tartufo è un tipo di fungo micorrizico, sotterraneo che cresce vicino alle radici degli alberi. Alcune tipologie di questo alimento sono considerate estremamente pregiate, ricercate e costose, mentre altre possono essere lievemente tossiche. Come per gli altri tipo di funghi, perciò, il consumo del tartufo durante l'allattamento non è del tutto consigliato, ma neanche totalmente da evitare.

Questo cibo può essere difficili da digerire, ma soprattutto può provocare avvelenamenti e intossicazioni alimentari. La maggior parte degli specialisti sono concordi nell'affermare che tartufo e fungo possono essere mangiati anche durante la dolce attesa, a patto di essere sicuri della loro provenienza e della loro commestibilità. Questo significa che se provengono da amici e parenti che li raccolgono nei boschi, il suggerimento per la neomamma è di non mangiarli.

Il tartufo potrebbe comunque essere nella lista dei cibi sconsigliati durante la gestazione e l'allattamento perché, visto che viene consumato crudo, può portare la toxoplasmosi, perché il toxoplasma è un batterio contenuto anche nel terreno. Il rischio si annulla quando questo prodotto viene lavato bene, eliminando il terriccio e magari lasciandolo a bagno nel bicarbonato. Da evitare assolutamente sono invece le salse e le creme a base di tartufo, perché possono fare la muffa una volta aperte. Il consumo del tartufo potrebbe inoltre modificare il sapore del latte e portare il bambino a rifiutare la poppata. In ogni caso, questo problema potrebbe non verificarsi se la madre ha mangiato questo tipo di fungo durante la gravidanza. Attraverso il liquido amniotico, infatti, passano gli aromi dei cibi assunti dalla madre e il neonato potrebbe già essere abituato a questo gusto.

Quali cibi preferire quando si allatta

Durante l'allattamento, una donna dovrebbe seguire una dieta varia e bilanciata, ricca di alimenti di origine vegetale come legumi, frutta e verdura e fonti proteiche sia animali sia vegetali.

Non è necessario seguire alcun regime alimentare specifico, l'ospedale Bambino Gesù consiglia di aggiungere alla dieta abituale:

  • Nei primi sei mesi circa 500 Kcal e 17 grammi di proteine in più al giorno
  • Nei secondi tre mesi 11 grammi di proteine in più al giorno.

Queste aggiunte possono essere fornite con un incremento delle porzioni di primo e secondo piatto e l'aggiunta di uno spuntino a base per esempio di latte, yogurt, formaggio o frutta secca.
Molto importante è anche bere almeno 2-3 litri di acqua al giorno. Per la cura e la prevenzione della stipsi la mamma deve assumere un'adeguata quantità di fibre che può ricevere tramite il consumo di cereali integrali, ortaggi, legumi, verdura e frutta fresca.

Quali cibi evitare durante l’allattamento

Riguardo agli alimenti da evitare, la principale caratteristica a cui fare attenzione è che i cibi siano ben conservati e sia ben chiara la loro provenienza. Alcuni problemi delle donne durante l'allattamento sono difficoltà di digestione e stipsi. Funghi e tartufi possono provocare intossicazioni, se non lavati bene o se non si è verificato che non siano nocivi. Da evitare anche le spezie forti, come zenzero e curry, e verdure dal sapore particolare, come asparagi, broccoli, cipolle, aglio, cavoli e carciofi. 

Gli alimenti che possono interferire o modificare il sapore del latte

La maggior parte degli alimenti sconsigliati in allattamento sono quelli che possono interferire o modificare il sapore del latte. Per esempio si dovrebbe fare attenzione a consumare:

  • gli asparagi, che cambiano anche l'odore delle urine
  • l'aglio, che modificha l'odore del sudore
  • le cipolle e le castagne
  • alcune verdure dal sapore deciso, come i cavoli e derivati, peperoni e porri
  • le carni molto saporite, come quella di cavallo, la selvaggina, i salami piccanti o molto speziati
  • le spezie molto 'forti', come il curry, il peperoncino, ma anche l'erba cipollina
  • il pesce affumicato e quelli più grassi, come lo sgombro, il salmone o il tonno

Resta il fatto che, se questi cibi hanno fatto parte della dieta della donna durante la gravidanza, il bambino potrebbe non avere alcun problema durante l'allattamento perché già abituato a questi sapori.

Anzi, far conoscere certi aromi al piccolo attraverso il latte lo aiuterà a sperimentare alimenti nuovi durante lo svezzamento. Se il bebé dovesse inizialmente rifiutare il seno, si potrebbe cominciare ad assumere certi cibi in quantità moderata, così da abituare gradualmente il proprio figlio a determinati sapori.

Allattamento: i consigli pratici di Save The Children

L'organizzazione Save The Children ha pubblicato sei consigli pratici per le mamme che allattano. Ecco quali sono i suggerimenti:

  • Seguire una dieta ricca, varia e ben bilanciata, poiché durante l'allattamento il fabbisogno calorico aumenta di circa 350 calorie al giorno. Da preferire frutta, verdura di stagione, carboidrati, carne, pesce, uova, latticini e legumi
  • Evitare le bevande alcoliche, limitare il consumo di cioccolata, caffè e tè e ridurre  l'assunzione di insaccati e affettati, che sono fonte di grassi saturi, dolci e bevande zuccherine
  • Si consiglia di fare tre pasti principali e due spuntini e bere almeno due litri di acqua al giorno.
  • Per aumentare la produzione del latte esistono in commercio tisane galattogene, ma è sempre bene consultare il proprio medico o pediatra prima di assumerle
  • Il latte assorbe tutto ciò che la madre mangia. Un'alimentazione varia garantisce il passaggio nel latte di sapori diversi che preparano il bambino a sperimentare con maggiore interesse e curiosità l'alimentazione complementare
  • Le donne che seguono una dieta vegetariana o vegana e allattano al seno possono consultare un nutrizionista per integrare eventualmente proteine, vitamine, minerali e mantenere la loro dieta in equilibrio attraverso soluzioni alimentari alternative

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli