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Assistente materna: una nuova professione per accompagnare le neomamme

di Luisa Perego - 28.09.2023 - Scrivici

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Nel 2024 potrebbe nascere una nuova professione: l'assistente materna. Per aiutare le neomamme nei primi sei mesi di vita del neonato

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Assistente materna

Una nuova professione pensata per le famiglie potrebbe arrivare nel 2024: l'assistente materna.

Secondo quanto riporta l'Ansa, il Governo ha intenzione di stanziare tra i 100 ed i 150 milioni proprio per prevederla.

In una società in cui le famiglie sono sempre meno numerose, spesso non si hanno gli aiuti di genitori o nonni a causa della lontananza, una figura di supporto alla genitorialità può dare una grande mano.

Cosa fa un'assistente materna

L'assistente materna avrà il compito di accompagnare le madri nei primi sei mesi di vita del bambino con un rapporto personale diretto. Lo scopo è istituire una figura che risponderà telefonicamente, o con videocall, ma andrà direttamente a domicilio per sostenere le donne nel post parto per aiutarle, sostenerle e rispondere a dubbi e problematiche.

Per pensare a questa figura, si è preso spunto da Francia e nord Europa, paesi nei quali è già presente.

Al momento, come riporta il magazine Open, l'idea del governo è quella di ideare un servizio a richiesta delle mamme che disporranno di una ventina di ore per i primi tre mesi dalla gravidanza, estendibili fino a sei.

L'obiettivo è di avere tre assistenti materne ogni 20mila abitanti e di alleggerire i pediatri dando la possibilità alle neomamme e ai neopapà di fare riferimento a una figura che possa sostenerli e aiutarli a 360°.

Il commento

Abbiamo chiesto alle autrici del libro "Le parole delle madri. Voci sussurri grida" Roberta Colombo Gualandri, imprenditrice sociale, e Silvia Icardi, giornalista di commentarci la proposta del Governo. Ecco le loro risposte.

Avete raccolto le testimonianze di mamme nel libro "Le parole delle madri. Voci sussurri grida". Che cosa gridano le mamme secondo voi? Che cosa sussurrano? 

"Dalla nostra esperienza le mamme gridano la grande solitudine che le pervade durante i primi mesi dalla nascita del figlio.

Spesso dopo essere state coccolate come vere regine durante la gravidanza una volta che partoriscono, le mamme sono lasciate sole come se automaticamente dovessero essere in grado di gestire tutto ciò che comporta una nuova vita.

Invece spesso ci si sente impreparate, si ha paura di sbagliare, si è colte dalla stanchezza fisica ma anche da un grande senso di inadeguatezza. La neomamma si sente sopraffatta da una responsabilità enorme che spesso il compagno non condivide delegando a lei tutto il carico di questa nuova situazione.

Quello che invece le mamme sussurrano, perché lo stigma sociale è ancora fortissimo al riguardo, è di avere dei dubbi. Dubbi sul sentimento che provano verso il bambino, dubbi sul non essere così felici come pensavano sarebbero state. Il racconto edulcorato della maternità dà per scontato che la neomamma sia la persona più felice del mondo; invece, non sempre è così e questo fa sorgere in lei una moltitudine di sensi di colpa.

Esiste una grande differenza tra il prima e il dopo. E pare che la vita precedente sia totalmente scomparsa e non ci sia più nessuna possibilità di poter godere di attimi di libertà propria. Viene richiesta solo una dedizione costante al bambino, negando le esigenze adulte della mamma".

Quale difficoltà accomuna tutte le mamme nei primi mesi?

"Nessuno ci prepara veramente a diventare madri, nessuno ci racconta esattamente a quali difficoltà andremo incontro, quali mali fisici avremo anche dopo il parto, quali momenti di spaesamento psicologico attraverseremo, quanto la nostra vita di prima cambierà per sempre. Forse invece sapendolo ci arriveremmo più preparate.

E il senso di responsabilità che durerà tutta la vita che per alcune madri potrebbe essere troppo da gestire all'inizio senza un supporto emotivo ma anche concreto e fattivo da parte del compagno, della famiglia e delle amiche".

Ecco invece il commento della pedagogista Simona Rustici, puericultrice e operatrice socio-sanitaria e fondatrice di QuantumBebè, nuova piattaforma di accompagnamento alla genitorialità. "I neo genitori hanno bisogno di essere rassicurati sulla cura del loro bebè, hanno bisogno di sentire quotidianamente che quello che fanno va bene. 

I neo genitori, soprattutto le neo mamme, hanno bisogno di rafforzare l'intuito e di imparare a comprendere i diversi pianti del neonato per intervenire prontamente ai suoi bisogni primari.

Infatti quello che le neo mamme dicono più spessa è: 'Sopporto la fatica, sopporto il non sonno, le mancate docce, le corse in bagno, ma non riesco a sopportare il pianto di mio figlio quando non capisco di cosa ha bisogno. È snervante!'"

Questa figura invece? Quanto è importante l'introduzione dell'assistente materna? "La figura di assistente materna è proprio 'la figura' che mancava. 

Permetterà ai neo genitori di non viversi il senso di inadeguatezza. Permetterà di intervenire tempestivamente quando ci sarà una crisi da affrontare (come difficoltà all'allargamento, igiene del sonno, fasciatura, coliche, reflusso) non facendola sfociare in un problema.

Sicuramente, questo sostegno, permetterà alle neo mamme di affrontare il post parto più serenamente e prevenire con più successo la depressione post partum."

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