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Attività Montessori per neonati: da zero a 3 mesi

di Stefano Padoan - 21.05.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
È possibile applicare i principi Montessori nei primi sei mesi di vita del bambino? La risposta è sì: ecco una guida pratica per crescere il bebè con amore, rispetto ed empatia

In questo articolo

Attività Montessori per neonati

Una volta si pensava che i neonati fossero creature fragili e passive, in grado solo di mangiare, dormire e piangere; poi si è scoperto che sono in realtà molto ricettivi, e si è pensato di sovrastimolarli per bruciare le tappe dell'apprendimento. Perché invece non lasciarsi guidare proprio dall'osservazione del bambino? Il Metodo Montessori, infatti, è applicabile anche ai neonati e non solo per i bambini più grandi: Simone Davies e Junnifa Uzodike, nel loro libro "Il bebè Montessori" (Il Leone verde, 2021), ci consigliano molte attività montessoriane adatte dai 0 ai 3 mesi.

Cosa sono i Periodi sensitivi del Metodo Montessori

Uno dei principi del Metodo Montessori è quello dei Periodi sensitivi, ovvero fasi in cui il bambino sviluppa una irrefrenabile attrazione o un interesse per qualcosa. Può trattarsi di una competenza/azione o dell'apprendimento di una specifica abilità: sono momenti in cui l'attenzione della mente assorbente di un neonato è catalizzata da un determinato aspetto.

Tra questi, ci sono:

  • Movimento. I bambini vivono fin dalla nascita un periodo sensitivo per il movimento. Nei primi dodici mesi attraversano varie fasi motorie, perfezionandole una alla volta: allungare le braccia, afferrare, gattonare, stare seduti, stare in piedi e camminare. Per passare da una fase motoria all'altra serve molta pratica. Per aiutare il piccolo a sfruttare al massimo questo periodo, creiamo uno spazio in cui si possa muovere in sicurezza, con i suoi tempi.
  • Linguaggio. Si tratta di un periodo sensitivo presente fin dalla nascita: l'essere umano ha bisogno di comunicare, per questo fin dalle prime settimane il neonato si concentra sul linguaggio, cercando di acquisire le competenze necessarie per esprimersi. Se osserviamo un adulto che parla con un bambino anche di soli tre mesi, vediamo che il piccolo si concentra sul suono e segue il movimento delle labbra dell'adulto, impegnandosi per emettere suoni e creare un linguaggio. Noi genitori possiamo provare a parlare al bambino fin dai suoi primi giorni di vita, usando un linguaggio ricco.

Come scegliere le attività Montessori per neonati

Lo scopo delle attività Montessori per i neonati è quella di favorire il loro sviluppo, ma non per renderli più intelligenti, né per aiutarli a raggiungere dei traguardi più velocemente; bensì per trattarli da esseri umani, rispettare i loro ritmi e le loro tempistiche, venire incontro alle loro necessità di sviluppo e aiutarli nel passaggio dalla dipendenza alla collaborazione, all'indipendenza.

Il motto montessoriano "aiutami a fare da solo" si può infatti applicare anche al gioco.

Il ruolo dei genitori prima e durante le attività Montessori è:

  1. Informarsi e osservarlo per comprendere il suo naturale processo di sviluppo.
  2. Chiedersi cosa gli interessa e in che cosa si sta esercitando in questo momento.
  3. Chiedersi come possono aiutarlo, scegliendo le giuste attività. Un compito troppo semplice ci annoia, uno troppo complesso ci fa innervosire. Il materiale giusto deve richiedere a nostro figlio un minimo di sforzo così che possa acquisire una nuova abilità, ma non deve essere tanto complicato da farlo scoraggiare.
  4. Preparare l'ambiente in cui sia libero di muoversi ed esplorare. Dovete lasciare al neonato il tempo e la libertà di esplorare, senza nemmeno mostrargli come funzionano i materiali. È essenziale che il bambino provi questa sensazione di controllo per imparare a fidarsi delle proprie capacità.
  5. Non intrattenerlo, interromperlo né interferire per preservare la sua concentrazione. Se vediamo che il bambino non riesce a capire come usare un certo materiale o non sembra esserne interessato, può darsi che non sia ancora pronto: mettiamolo via e proviamo a riproporglielo più avanti. Ricordiamoci che però non esistono dei modi giusti o sbagliati con cui il neonato può interagire con un determinato materiale: finché non ci sono pericoli per la sua salute, dobbiamo lasciargli fare le sue scoperte. Talvolta, poi, quello che per noi è disinteresse perché non vediamo il bimbo attivo è in realtà un suo modo tranquillo di interagire con il materiale: se il piccolo è sereno e felice, evitiamo di interromperlo. Non mettete giochi in mano al bambino e nemmeno agitateglieli davanti agli occhi: la scelta è sua. Evitate anche di distrarlo con complimenti, per non indurlo a cercare in futuro sempre il vostro sguardo e la vostra approvazione: loro sanno quando riescono in un compito.
  6. Cercare di capire quando è stanco, affamato, sporco o sommerso di stimoli.

Come preparare i materiali per le attività Montessori

  • Scegliete materiali naturali e della giusta dimensione. I neonati esplorano usando la bocca, per questo è importante scegliere materiali sicuri che possano essere masticati senza pericolo, ovvero di solito legno, stoffa, gomma e acciaio inox. Questi materiali poi durano di più e sono maggiormente resistenti a cadute, lanci e manipolazioni da parte dei bambini
  • Attenzione alle dimensioni. L'oggetto dovrebbe essere abbastanza piccolo perché il bambino possa tenerlo in mano, ma con componenti ben saldi per prevenire il rischio di soffocamento. Usate come tester un rotolo di carta igienica: se l'oggetto è abbastanza piccolo da entrare nel rotolo, c'è un alto rischio di soffocamento.
  • Scegliete materiali piacevoli alla vista. La mente assorbente del bambino è capace di assimilare qualsiasi stimolo e sensazione, per cui dobbiamo trovare materiali di bell'aspetto o rendere più carino ciò che già abbiamo, come bottiglie di plastica, lattine, contenitori per il cibo d'asporto.
  • Proponete oggetti diversi per qualità e funzionamento. Proponiamo al bambino un vasto assortimento di attività diverse l'una dall'altra per colore, dimensione, peso, consistenza o forma. Potrebbero anche funzionare in modo diverso, per esempio alcuni giochi potrebbero emettere un suono, altri rimbalzare, altri ancora essere plastici e malleabili.
  • Evitate materiali sovrastimolanti. Quando gioca, il bambino è protagonista e si intrattiene da solo: evitiamo giocattoli che si illuminano, parlano o emettono suoni appena si preme un bottone. Scegliamo dei materiali che prendano vita solo grazie alle azioni del piccolo.
  • Limitate il numero delle attività. In questo modo aiuteremo il bambino a concentrarsi ed eviteremo che sia sommerso di alternative. All'inizio, per sapere quante attività proporgli possiamo basarci sulla sua fascia d'età, per cui ad esempio possiamo offrire una attività a un neonato di un mese, due attività a uno di due mesi e così via. In teoria anche una volta cresciuto è meglio che non offrirgli più di cinque o sei attività alla volta.
  • Mantenete l'ambiente in ordine. Nel metodo Montessori l'ordine è importante e, se si trattasse di un bambino più grande, potremmo mostrargli come sistemare un oggetto prima di passare a quello successivo. A questa età, quando avrà finito di giocare, gli diremo che stiamo andando a sistemare le varie attività, così il bambino ci osserverà e assorbirà il senso di ordine.

Lo sviluppo motorio del neonato 0-3 mesi

Le abilità motorie si dividono in grosso-motorie (i movimenti del corpo nello spazio come gattonare, camminare, salutare, agitare le braccia) e fino-motorie: muovere le mani, i polsi e gli avambracci per afferrare un oggetto e compiere azioni complesse.

In questa fase il bambino ha il riflesso involontario di prensione palmare, osserva le proprie mani e afferra. Anche per questo motivo è importante dotarlo di abiti comodi e che non limitino i suoi movimenti:

  • Attenzione a cerniere e bottoni. Nei primi tre mesi, il bambino passa molto tempo sdraiato a pancia in giù o a pancia in su, per cui bisogna considerare l'eventuale presenza di bottoni, cerniere e altri elementi simili che possano fare male al piccolo.
  • Mani e piedi scoperti. L'ideale sarebbero abiti che lascino scoperte ginocchia, mani e piedi, sia per evitare che possano inciampare sia per aumentare la sua sensorialità.

Cosa osservare da 0 ai 3 mesi:

  • Risposte a stimoli visivi o uditivi. Quando il bambino assorbe il mondo, cosa fanno i suoi occhi, ad esempio quando vede un volto familiare o sente una voce familiare?
  • Come reagisce quando viene posto sul letto o sul materassino?
  • Se sa già muovere la testa da un lato all'altro, ha una preferenza per una determinata direzione? Quando si gira, cosa fanno le sue mani e le sue gambe?
  • Riesce a sollevare la testa? Da prono o da supino?
  • Come osserva la giostrina? La segue con gli occhi o la guarda solo quando rientra nel suo campo visivo? Ci sono state delle evoluzioni con il tempo?
  • Ha un elemento preferito all'interno della giostrina? È sempre lo stesso?
  • Oltre alla giostrina, che cosa osserva dell'ambiente?
  • Come tiene le mani? Con il palmo aperto o con il pugno chiuso? E come afferra gli oggetti? Quali dita e quale mano tende a usare?
  • Come muove braccia e gambe? Spesso il movimento è dell'intero arto, per cui il bambino non piega ancora polsi, gomiti, caviglie e ginocchia

5 attività motorie Montessori da fare con il tuo neonato

  1. Contatto fisico. Nel suo primo mese di vita, il bambino si sta adattando alla nuova realtà e sta provando a orientarsi. L'attività migliore, per metterlo a suo agio e creare un legame emotivo con lui, è stringerlo e coccolarlo, se possibile a casa o in un ambiente con stimoli poco intensi (luci soffuse, spazio tranquillo, suoni e musica a basso volume, temperatura controllata).

  2. Il materassino per il movimento. Preparate un ambiente protetto, ma non chiuso: non recinti dunque, ma tappetini. A partire dal secondo mese, il bambino potrà passare una buona parte delle proprie ore di veglia sul materassino per il movimento (o su una coperta), a pancia in su e libero di esplorare. Non teneteli invece troppo nella carrozzina o dentro il marsupio.

  3. Afferrare sonaglini. Diamogli un sonaglino leggero o un cilindretto di seta imbottito di ovatta per stimolare il riflesso di prensione palmare. Ricordiamoci che i riflessi primitivi vengono integrati con l'uso: questa attività incoraggia il piccolo a usare questo riflesso e lo porta a concentrarsi sulle proprie mani.

  4. Quadri, ombre e piante. Immagini ad altezza bambino e le piante sono altre fonti di stimolazione visiva, a cui potete      aggiungere delle ombre create con le vostre mani.

  5. Le giostrine visuali. Il materiale Montessori più usato nell'area per il movimento nel corso dei primi tre mesi sono le giostrine visuali, o mobiles, che rispondono a molte delle esigenze di sviluppo del piccolo. Si tratta di giostrine fatte in casa o acquistate e si offrono al bambino fin dalle prime settimane. Man mano che il piccolo cresce e si sviluppa, vengono alternate. Sistemiamo il neonato sulla schiena, sotto alla giostrina, appesa a 20-30 cm da lui. Con il tempo il loro campo visivo si allarga, per cui potremo gradualmente appendere la giostrina un po' più in alto. Le giostrine sono utili allo sviluppo del bambino per diversi motivi, tra cui:
  • Vista. Appena nato il bambino non ha una vista molto acuta, ma con il tempo migliora, soprattutto in un ambiente ben preparato. Le giostrine visuali gli danno l'opportunità di seguire con lo sguardo un oggetto e prestarvi attenzione, ma non serve che emettano musica: stimoliamo un senso alla volta. Vanno invece molto bene soggetti geometrici e colori accesi, con un numero limitato di elementi: sotto ai tre mesi, scegliamo giostrine che abbiano al massimo 5-6 elementi.
  • Abilità grosso- e fino-motorie. In questi primi mesi, il piccolo sta cercando di acquisire il controllo dei propri muscoli del collo e delle braccia. Osservando la giostrina ne segue i movimenti, prima con gli occhi, poi con la testa, in seguito con il busto e infine con tutto il corpo. A un certo punto inizierà anche ad allungare le braccia verso la giostrina.
  • Orientamento e adattamento. Le giostrine vengono appese, una alla volta, nell'area per il movimento e non sopra il lettino: quello è il luogo del riposo, dove non devono esserci stimoli. Costituisce un punto di riferimento per il bambino, dal momento che è qualcosa di familiare che si può subito riconoscere all'interno dell'ambiente. Quando ci accorgiamo che non ha più interesse per una giostrina, cambiamola ma facciamolo davanti a lui per non disorientarlo. Nei primi tempi, alterniamo dalle tre alle cinque giostrine visuali, cambiandole ogni 2-3 settimane.

    

Lo sviluppo linguistico del neonato 0-3 mesi

Lo sviluppo linguistico del neonato 0-3 mesi

Lo sviluppo linguistico di un bambino inizia nel grembo materno e attraversa i seguenti stadi:

  • In gravidanza. A 23 settimane, il feto inizia a sentire i suoni: il respiro e la voce della madre, le voci del resto della famiglia, i suoni del mondo esterno.
  • Appena nato. Risponde alle voci e ai suoni familiari ascoltandoli con attenzione, immobile. Davanti a rumori forti o improvvisi si spaventa o sbatte le palpebre. Piange per esprimere le proprie necessità. Prova a imitare le espressioni facciali.
  • A 2 mesi. Si volta verso la sorgente del suono. Al momento dei pasti, si concentra sull'adulto che si sta prendendo cura di lui. Lancia dei gridolini. Aggrotta la fronte e sorride.
  • A 3 mesi. Inizia a produrre suoni vocalici come "aaaa". Inizia a mostrare entusiasmo. Apprezza quando ci si prende fisicamente cura di lui, come nel momento del bagnetto. Studia con attenzione i volti.

5 attività linguistiche Montessori da fare con il tuo neonato

5 attività linguistiche Montessori da fare con il tuo neonato

  1. Parlare al bambino. Approfittiamo di tutti i momenti per parlare con lui già nel grembo materno. Evitiamo frasi semplificate e parole inventate, usiamo invece un vocabolario ricco: diamo un nome a ogni oggetto con cui il bambino viene a contatto, spieghiamo al piccolo che cosa gli sta accadendo intorno, diciamogli il programma della giornata e prestiamogli ascolto e attenzione quando comunica con noi con versi e balbettii. Chiacchieriamo con il bambino, incoraggiando i suoi tentativi di comunicare, abbassandoci al suo livello o sollevandolo alla nostra altezza quando parliamo. Salutiamolo appena sveglio dicendogli: "Buongiorno, tesoro! Hai dormito bene?". Aspettiamo una risposta, anche solo un sorriso o un movimento, e rispondiamo di conseguenza: "Ma certo che sì! Andiamo a fare una passeggiata al parco oggi, ma prima ti cambio il pannolino. Posso tirarti su?".
  2. Leggere libri. Possiamo leggere al bambino fin da quando si trova nel grembo materno. Il vantaggio di leggere ad alta voce a questa età è che possiamo leggere il libro che più preferiamo, perché l'importante non è il contenuto, quanto più dare al piccolo l'opportunità di sentire i vari fonemi (suoni) e la cadenza della lingua. Possiamo però anche scegliere dei libri semplici, che siano composti quasi completamente da immagini e abbiano pochissimo testo: leggerli significherà descrivere ad alta voce le figure o le foto. Si può iniziare da illustrazioni in bianco e nero e poi, intorno alle 4-6 settimane, passare a immagini colorate su sfondo bianco, e infine immagini più dettagliate. Se il bambino ha voglia di girare le pagine o leggere il libro al contrario, lasciamolo fare. È solo una fase, e si sta comunque interessando alla lettura. Scegliamo libri che trattino di elementi quotidiani: animali, suoni, profumi, le stagioni, i cinque sensi, i veicoli. Fino ai 6 anni i bambini preferiscono i libri realistici, per cui scegliamo storie che si basino sulla realtà, più che sulla fantasia.
  3. Rimuovere gli ostacoli. Subito dopo il parto fate controllare l'udito del bambino e programmare visite frequenti, dal momento che raffreddori e altre infezioni possono causare problemi all'udito. Un ambiente rumoroso o un luogo in cui ci sia un rumore di fondo, come ad esempio una televisione accesa, possono ostacolare lo sviluppo del linguaggio, perché non soltanto si impedisce al bambino di ascoltare chiaramente quanto si dice, ma rischia anche di sottoporre il suo cervello a un numero troppo elevato di stimoli. Anche il ciuccio può essere d'ostacolo allo sviluppo del linguaggio: è difficile lanciare gridolini, fare le prime lallazioni e parlare se si ha costantemente qualcosa in bocca, soprattutto in un'età in cui non ce lo si può togliere da soli.
  4. Fategli ascoltare musica. Cantiamo e mettiamo su della musica che possa piacere al bambino, oltre che a noi stessi. Balliamo con lui, stringendolo a noi e dondolando a ritmo: così lo aiuteremo a sviluppare l'abilità linguistica, dal momento che riuscire a identificare un ritmo è parte dell'apprendimento di una lingua.
  5. Fornite il giusto modello di conversazione. Fate sì che comprenda contatto visivo, espressioni facciali e linguaggio del corpo cosicché possa iniziare ad imitarli. Coinvolgete il bambino nella vita quotidiana e fargli ascoltare le nostre conversazioni.

Il libro

Tutti i consigli sono stati tratti dal libro "Il bebè Montessori" (Il leone verde, 2021) di Simone Davies e Junnifa Uzodike.

Simone Davies è un'insegnante Montessori dell'AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori on-line per i genitori di tutto il mondo. Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.

 

Junnifa Uzodike è un'insegnante Montessori dell'AMI. Vive in Nigeria con la sua famiglia, dove ha fondato la scuola Fruitful Orchard Montessori, ed è autrice del blog Nduoma, a good life.

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