Nel 2015 sono state quasi 200mila le infrazioni relative all'uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini rilevate da polizia stradale, carabinieri e polizia locale. È quanto risulta dagli ultimi dati disponibili dell'Istat, che contano anche 40 vittime e più di 11mila feriti tra i passeggeri dagli 0 ai 14 anni.
Un fenomeno che continua a occupare le prime pagine dei giornali: l'ultimo caso di cronaca è quello di Aurora, la bambina di 16 mesi che è morta a Cantù in un incidente stradale, perché non era stata assicurata al seggiolino.
Il 60% dei genitori non usa il seggiolino
Stando alla ricerca presentata nel 2016 al convegno “Vai sul Sicuro” organizzato da Cercaseggiolini, il 60% dei genitori italiani non usa il seggiolino per proteggere i bambini quando viaggiano in auto. Un comportamento diffuso in particolare al Sud, dove solo il 20% dei genitori utilizza i sistemi di ritenuta. La percentuale sale al 40% al Centro e al 60% al Nord. Non è un caso, dunque, leggere sull'autostrada il messaggio “La vita vale più di un capriccio. Proteggi tuo figlio”.
Le motivazioni per non allacciare le cinture sono le più disparate: ai genitori non sembra il caso di assicurare i loro figli per tragitti brevi o in zone poco trafficate, soprattutto se sono un po' più grandi e hanno dai 4 ai 7 anni.
Cinture e seggiolini riducono il rischio di lesioni gravi o mortali del 90%
Può essere utile a questo punto ricordare che, sempre dai dati Istat, emerge che il maggior numero di incidenti avviene su strade urbane, dove la velocità è più limitata, ma il pericolo sempre in agguato. Come riporta l'Aci, infatti, nel caso di un impatto a 56 km/h, un bambino che pesa 15 kg produce una forza d'urto pari a 225 kg, che rende impossibile trattenerlo con le sole braccia.
Che cosa prevede la legge
L'articolo 172 del Codice della Strada prevede l'obbligo di trasportare i bambini di statura inferiore ai 150 centimetri di altezza su un seggiolino omologato e adeguato al loro peso. Per i bimbi un po' più alti si possono utilizzare i cosiddetti rialzi, che hanno la funzione di tenere il bimbo ben posizionato con la cintura allacciata. Chi viola questa norma è soggetto a una multa che va dagli 80 ai 323 euro e in caso di recidiva, dopo due multe nell'arco di due anni, è prevista la sospensione della patente per un periodo compreso tra i 15 giorni e i 2 mesi.
Una grande rivoluzione c'è stata a gennaio, quando sono entrate in vigore nuove norme, che però hanno inciso più sui venditori dei sistemi di ritenuta piuttosto che su mamme e papà. In pratica, i vecchi seggiolini, se omologati, si possono ancora utilizzare e non è obbligatorio acquistarne nuovi (anche se più sicuri).
Se, invece, è il momento di acquistarne uno nuovo, bisogna controllare che ci sia l'etichetta di omologazione e, per capire se il prodotto sia quello giusto, bisogna rispettare le indicazioni del produttore, che in genere sono riportate sulla confezione e sul libretto d'uso e che si basano su due indicatori: l'altezza e il peso del bambino.