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Neonati, contro le coliche bastano coccole e tenerezza

di Stella Tortora - 29.10.2012 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il pediatra delle vip Usa Harvey Karp spiega la sua ricetta per calmare il bebè preso da ‘crisi di pianto inconsolabile’

Quasi la metà dei neonati nei primissimi mesi di vita si agita o piange per circa 90 minuti al giorno, e il 15% si lamenta anche per due ore. I pediatri, di solito, diagnosticano a questi bambini le coliche, cioè doloretti addominali. Secondo il pediatra americano Harvey Karp (molto amato dalle vip d’Oltreoceano) però la diagnosi non è corretta e per risolvere il problema bastano coccole e tenerezze.

 

In effetti, quello che dice Karp rispecchia quello che dicono le più recenti teorie della comunità pediatrica internazionale. E cioè che le cause del pianto dei primi tre mesi del bambino non sono ancora del tutto note, anche se si ipotizza che siano dovute a più fattori che agiscono insieme. Tra questi un’ancora incompleta maturazione del sistema nervoso che amplifica qualsiasi lievissimo fastidio avvertito dal bambino, rendendolo insopportabile.

 

Come fare per risolvere il problema? Il pediatra americano ha messo a punto il "metodo delle 5 S": swaddling (calmare il bebè fasciandolo completamente, assicurandosi che abbia le braccia stese lungo i fianchi), stomach (tenere il bambino tra le braccia adagiato sulla pancia, sostenendo la loro piccola e delicata testolina con la mano), shushing sounds (sussurrare paroline dolci), swinging (dondolarlo) e sucking (dargli il ciuccio, allattarlo al seno o con il biberon, infatti, succhiare per il bambino ha un effetto tranquillizzante).

 

Il medico, in pratica, consiglia alle mamme moderne di riscoprire quei riti antichi riguardo alla cura del bebè, ma di guardare anche quello che continuano a fare altre culture, per esempio in Africa e Asia.

 

Infatti, osserva Karp, i bambini che sono a stretto contatto con un adulto, piangono meno perché sono sempre tenuti tra le braccia della mamma o di altri membri della famiglia. Il pediatra, dice che a Bali, per esempio, durante i primi 105 giorni di vita, i neonati non vengono mai lasciati da soli quando dormono, e passano quasi tutto il tempo tra le braccia di un adulto.

Raramente vengono lasciati soli questi cuccioli di uomo e, di conseguenza raramente strillano e hanno coliche.

 

Senza arrivare a questi estremi, anche i pediatri più aggiornati sostengono che i neo genitori è d’obbligo avere pazienza e accettare l’eventualità dei pianti inconsolabili non solo con tolleranza ma anche senza eccedere in apprensione. Gli accorgimenti per calmare il bambino sono vari, ma non è detto che quello che va bene per un bebè si riveli efficace anche per tutti gli altri. Bisogna dunque procedere per tentativi, fino a individuare la strategia migliore per il proprio bimbo. Si può offrirgli il seno oppure, se lo rifiuta, il ciuccio. Si può immergere nel bagnetto caldo oppure caricarlo in automobile (nell’apposito seggiolino) e portarlo a fare un giretto. Lo si può cullare in braccio oppure si può provare a sdraiarlo sul fasciatoio per poi fargli un lieve massaggio sul pancino. Il pediatra va consultato se le crisi, oltre a comparire ogni giorno, si protraggono per più di un’ora o due.

 

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Salute: coliche che si curano con i probiotici

 

Coliche, che cosa fare

 

Guarda i video Prime settimane col bebè 1 e Prime settimane col bebè 2

 

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