Interagire con un neonato che a malapena tiene gli occhi aperti non è facile e immediato come sembra. Eppure farlo fin dai primi giorni è fondamentale, sia per mamma che per papà...
Come interagire con un neonato
Come passa la giornata un neonato? Qualche spiritoso superficiale afferma che i bimbi piccoli non fanno altro che dormire, mangiare e fare la pupù, ma non è assolutamente così. Già dalle prime settimane di vita infatti i bebé sono attentissimi a tutto ciò che li circonda, pronti a rispondere a qualsiasi stimolo esterno che solletichi la loro curiosità.
Iniziare a interagire attivamente con un neonato fin dai primi giorni è dunque il modo migliore non solo per per attivare la sua incredibile capacità d'apprendimento (durante il primo anno di vita i bambini sono delle vere "spugne" che assorbono qualsiasi informazione), ma soprattutto per cominciare a stringere un legame stretto e indissolubile tra bimbo e genitore.
Cosa fare dunque con una creaturina che a malapena riesce a stare seduta? Il gioco è naturalmente la via più facile e immediata per relazionarsi con un bebé. Ci sono poi gli stimoli uditivi (versetti, canzoncine, ma anche veri dialoghi), i sorrisi e l'indispensabile contatto fisico, il quale conforta il piccolo, lo avvicina emotivamente al genitore e offre stimoli sensoriali che gli permettono d'iniziare a "toccare" la realtà circostante.
Baci, abbracci e massaggi
Attraverso il contatto fisico la madre riallaccia il legame "tagliato" al momento del parto, quando mamma e figlio cessano di essere un tutt'uno. Ben vengano dunque i bacini e soprattutto abbracci delicati ma prolungati: fanno nuovamente sentire al bebé il calore (e anche l'odore, una percezione cui non era abituato) del corpo materno.
Anzi, quando possibile gli esperti consigliano l'approccio skin to skin ("pelle a pelle"), per permettere al piccolo digodere pienamente del contatto con la madre amorevole.
Sempre per tali ragioni è sempre più diffuso il ricorso del massaggio infantile, una pratica che si deve imparare da personale specializzato ma che comporta molti benefici, sia fisici che e emotivi.
Infine il contatto "corpo a corpo" può essere rinnovato anche durante le passeggiate, magari munendosi di fasce portabebè.
Comunicare con un bebè
Comunicare con un neonato non solo è appagante per i genitori adoranti che si beano della bellezza della propria creatura, ma serve a stimolare l'attività psico-motoria del bimbo. Chiaccerare o cantare canzoni al piccolo (anche durante il momento "sacro" dell'allattamento) infatti aiuta il suo sviluppo linguistico e neuronale. E diciamocelo, diverte tantissimo anche noi genitori!
Come parlare ad un neonato?
In realtà non è importante tanto cosa si dice, ma come lo si dice, in quanto i neonati prima si concentrano sui rumori ed il linguaggio non verbale e solo dopo un po' di mesi iniziano ad associare significati e contenuti ai suoni percepiti. Per questo gli esperti consigliano di assumere un tono di voce calmo e rassicurante, sia quando si parla, sia quando si sta canticchiando.
Altri accorgimenti da ricordarsi possono essere:
- Sorriso costante: è importante sorridere sempre quando ci si relaziona con un bebè. Aiuta la comunicazione non verbale e a trasmettere sensazioni positive
- Fare attenzioni ai segnali del bimbo: non è detto che il neonato abbia sempre voglia di starci a sentire! Se muove troppo la testolina e/o piagnucola magari vuole riposarsi. Dopotutto i tanti stimoli stancano...
- Imitate il bimbo (gesti, ma anche versi infantili): questo fa capire al piccolo che si sta comunicando con lui (evidenziando quindi la dinamica del "botta e risposta") e che siamo attenti a ciò che sta facendo.
Giocare con un neonato
Giocando s'impara, soprattutto da piccolissimo. È attraverso l'attività ludica infatti che i neonati iniziano ad esplorare il modo e prendono confidenza con il proprio corpo.
Ecco qualche consiglio:
- Per combinare gioco e contatto fisico si può far giocare il bebé sulla propria pancia o su una superficie morbida stimolandolo a muovere braccia e gambe.
- Create una specie di routine con momenti specifici dedicati al gioco (es: dopo il bagnetto).
- Date in mano al piccolo sonaglini o oggetti in grado di produrre suoni: il bimbo ne sarà davvero stimolato!
- In generale fate in modo che giocando il bebè tocchi molto e si muova (per quanto possibile), diventando protagonista attivo del gioco.
- Anche la musica è un gioco bellissimo. Cantare filastrocche o fare ascoltare musica aiuta l'umore e attiva il cervello del piccolo.
FONTI: WebMD; Baby Center