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Esogestazione, cos'è, quanto dura e quali sono le fasi

di Sveva Galassi - 16.05.2024 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L'esogestazione è il periodo di gestazione del bebè nei nove mesi dopo la nascita. Scopriamo di più su questo termine e sul suo significato.

In questo articolo

Esogestazione

La gestazione è il periodo di tempo che intercorre tra il concepimento e la nascita. Durante questo periodo, definito più specificamente endogestazione, il bambino cresce e si sviluppa nel grembo materno. Si definisce invece esogestazione il periodo di gestazione del bebè dopo la nascita. 

Cerchiamo di capire meglio cosa s'intende con il termine "esogestazione".

Endogestazione ed esogestazione

L'età gestazionale è una definizione comunemente adoperata per descrivere quanto è lunga la gravidanza. Si misura in settimane, dal primo giorno dell'ultimo ciclo mestruale della donna alla data corrente. Una gravidanza normale può variare e durare dalle 38 alle 42 settimane. I bambini nati prima delle 37 settimane sono considerati prematuri. 

Specificamente, l'età gestazionale può essere identificata anche dopo la nascita del bebè: quando il piccolo è ancora nel grembo materno si parla di endogestazione, mentre con il termine esogestazione si intende invece il periodo di gestazione dopo la nascita.

  • Prima della nascita (endogestazione), il medico utilizzerà gli ultrasuoni per misurare le dimensioni della testa, dell'addome e del femore del bambino. Questi esami offrono una panoramica sulla crescita del bambino nel grembo materno.
  • Dopo la nascita, l'età gestazionale (esogestazione) può essere misurata osservando il peso del bambino, la lunghezza, la circonferenza della testa, i segni vitali, i riflessi, il tono muscolare, la postura e le condizioni della pelle e dei capelli.

Quanto dura

L'esogestazione è il periodo che segue il parto, in cui si sviluppa una profonda simbiosi tra madre e neonato, spingendoli a cercare il contatto come un bisogno naturale reciproco. Questa fase cruciale si contraddistingue per una connessione istintiva e profonda tra la madre e il suo bambino, durante la quale il contatto fisico e l'interazione emotiva svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere uno sviluppo sano e il benessere sia del neonato che della madre.

Il bebè, rimasto per nove mesi nel grembo materno, non può essere considerato completamente maturo dopo la nascita.

Per questo motivo nei nove mesi che invece seguono la nascita - compresi nel periodo dell'esogestazione - il neonato tende a ripetere comportamenti e sensazioni messi in atto durante la sua vita prenatale. 

Fondamentale è supportare al massimo il bebè nei nove mesi dopo il parto, affinché possa maturare e sentirsi presto sereno e disinvolto. 

In generale, quando termina l'esogestazione il bebè è pronto per l'esplorazione del mondo, iniziando a gattonare e a conoscere nuovi sapori, e "comunicando" ai genitori che è arrivato il momento di sperimentare per la prima volta un po' di indipendenza.

I benefici dell'esogestazione per la madre e il bambino

Il contatto intimo con il bambino dopo il parto ha il potere di stimolare la produzione di ormoni come l'ossitocina che contribuisce a creare un senso di benessere nella madre, aiutando a ridurre lo stress e a promuovere una connessione emotiva profonda con il neonato. L'esogestazione offre un'opportunità preziosa per la madre di instaurare una relazione empatica con il suo bambino, permettendole di comprendere meglio le sue esigenze e di sviluppare un legame profondo. Durante questo periodo di contatto intimo, si favorisce anche l'allattamento al seno, che offre numerosi benefici sia per il bambino che per la madre.

Per quanto riguarda il piccolo, il contatto pelle a pelle tra madre e bambino favorisce la sua regolazione termica, aiutandolo a mantenere la temperatura corporea ottimale.

Inoltre, la prossimità fisica consente una migliore regolazione cardiaca e respiratoria del neonato, riducendo il rischio di complicanze e agevolando una transizione più fluida dall'ambiente uterino al mondo esterno. Oltre agli aspetti fisici, l'esogestazione promuove anche lo sviluppo neurologico e cognitivo del bambino, stimolando la formazione di connessioni neurali e agevolando l'apprendimento e la memoria.

Fasi dell'esogestazione

Durante i primi nove mesi di vita di un neonato, si verificano numerosi cambiamenti e sviluppi importanti.

Il neonato cresce fisicamente, si sviluppa principalmente in termini di peso e lunghezza. Successivamente, acquisisce gradualmente più forza muscolare e capacità motorie. Iniziare a sollevare la testa, girarsi, rotolare, sedersi, gattonare e, infine, a camminare con il sostegno.

Durante i primi mesi, il bambino è in grado di riconoscere la mamma attraverso la voce, l'odore, il tocco e la vista. Questo momento rappresenta un'imprinting primario, in cui si instaura il primo legame profondo tra la madre e il bambino. L'allattamento al seno o il biberon sono i principali metodi di alimentazione. Il latte materno o il latte artificiale forniscono tutti i nutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo. Con il passare del tempo, verrà introdotto il cibo solido, iniziando con pappe e puree adatte all'età del bambino, al momento dello svezzamento

I neonati hanno bisogno di molte ore di sonno ma il loro ritmo di sonno è spesso scombinato e possono svegliarsi frequentemente durante la notte. Con il tempo, stabiliscono sonni più regolari e dormono per periodi più lunghi.

Durante questo periodo, il neonato inizia a sviluppare le sue capacità cognitive e sensoriali. Riesce a riconoscere i volti familiari, a seguire oggetti con lo sguardo e a rispondere ai suoni.  Il bambino comincia a esplorare il mondo intorno a sé, a sorridere e a rispondere in modo sempre più differenziato alle persone. È un periodo in cui si sviluppano le prime relazioni sociali, in cui il bambino inizia a giocare e a interagire con altre persone. Gradualmente, acquisisce la capacità di afferrare gli oggetti, di esplorare l'ambiente circostante e di rispondere alle stimolazioni sensoriali. Inizia a sviluppare un legame emotivo con i suoi genitori e le persone più vicine, sorridendo e mostrando segni di gioia o disagio.

Inizia anche a comprendere il linguaggio del corpo e le espressioni facciali degli altri.

Nei successivi nove mesi dopo la nascita il neonato acquisisce pian piano indipendenza e autonomia.

Il legame madre-bambino continua a crescere e a consolidarsi. È come se si creasse un legame invisibile, che li unisce per sempre, anche quando sono fisicamente distanti. Il neonato inizia a manifestare la propria personalità, a esprimere le sue preferenze e a cercare di comunicare in modi non verbali. Potrebbe iniziare a tentare di alimentarsi autonomamente, a cercare di stare seduto da solo e a esplorare l'ambiente circostante in modo più attivo. In questa fase della crescita mamma e bambino si conosceranno sempre più.

Domande e risposte

Quando finisce l'esogestazione?

Secondo gli studiosi, l'esogestazione termina a nove mesi di vita del bambino.

Come comportarsi alla fine dell'esogestazione?

A nove mesi molti bambini sperimentano una sorta di crisi del nono mese: possono esserci regressioni del sonno, oppure più capricci e voglia di stare in braccio. Tutto normale: è un momento passeggero che prelude a nuove forme di autonomia e crescita.

Fonti

Revisionato da Francesca Capriati

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