Granuloma ombelicale, cos’è e cosa fare
Le mamme lo sanno: non appena nasce un bambino, e finalmente lo si porta in casa propria, una delle preoccupazioni più grandi è la "gestione" di quel che rimane del cordone ombelicale - chiamato moncone ombelicale. Nella maggior parte dei casi, questo cade spontaneamente in circa dieci giorni. Tuttavia, nonostante le precauzioni può capitare che tale zona si infiammi e che formi un granuloma ombelicale. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come intervenire.
Cos’è esattamente il granuloma ombelicale
Come riportato sul sito della Chirurgia Pediatrica dell'Università di Siena, per granuloma ombelicale si intende una neoformazione di colore rosso ciliegio che si forma a livello dell'ombelico e che, per fortuna, è benigna.
Si presenta quindi come una pallina che non è altro che il risultato di uno stato infiammatorio. Tutto questo accade perché, quando il cordone ombelicale viene tagliato, rimane una piccola sporgenza che può appunto trasformarsi in un granuloma ombelicale: un tessuto cicatriziale che prende vita quando l'ombelico guarisce dopo aver perso la corda.
Nella maggior parte dei casi può non dare fastidio al bambino, ma allo stesso tempo non si può escludere che possa far venire sintomi come la febbre e l'irritazione della pelle. Per questo motivo, è molto importante rivolgersi al proprio pediatra che valuterà la situazione e sceglierà se e come intervenire.
Perché si forma
Generalmente, il moncone cade autonomamente nel giro di due settimane. Ma se questo è di dimensioni superiori alla media o se non è stato pulito e curato in maniera adeguata dai genitori a seguito delle dimissioni dall'ospedale, può succedere che diventi un granuloma ombelicale.
Esso può raggiungere una lunghezza di un centimetro, anche se tendenzialmente non supera i pochi millimetri.
Il motivo per cui si forma è molto semplice: anche il corpo dei neonati ha bisogno di cicatrizzare una ferita e, in questo caso specifico, quella che circonda l'ombelico.
Per questo motivo, se il moncone non si secca e cade si crea del tessuto di granulazione che porta alla formazione del granuloma ombelicale.
Cosa fare nel caso in cui un neonato presenti un granuloma ombelicale
Il granuloma ombelicale, a meno che non sia accompagnato da secrezioni di colore giallastro, non è doloroso per il neonato. Allo stesso tempo, però, può succedere che provochi febbre. Ma a prescindere da questo, è sempre necessario rivolgersi al pediatra che stabilirà in che modo si dovrà agire.
Sono diverse, infatti, le terapie disponibili. La più utilizzata, come ben spiegato anche dall'articolo scientifico di Matthew Vasievich e collaboratori, fa riferimento a delle toccature con il nitrato d'argento, una terapia assolutamente indolore che porta alla regressione del granuloma nel giro di qualche giorno.
Altri pediatri, invece, consigliano una terapia alternativa eseguibile a domicilio anche dai genitori: l'utilizzo di una polvere di zucchero salicilato al 3% che va fatta preparare da un farmacista. Tuttavia, è bene specificare che, seppur con iniziali e buonissimi risultati, questa terapia fai da te necessita ancora approfondimenti.
Uno studio del 2021 pubblicato sull'European Journal of Pediatric Dermatology, dimostrerebbe che curare il granuloma ombelicale con il sale da cucina è una forma di trattamento semplice, efficace, economica e senza complicanze.
Infine, nelle rarissime situazioni in cui questi metodi non dovessero funzionare, si può ricorrere all'asportazione chirurgica.
Ad ogni modo, è sempre opportuno ricordare che deve essere il pediatra a valutare come intervenire per trattare il granuloma ombelicale nel neonato. Anzi, il fai da te non è mai raccomandato e soprattutto non può essere trascurata la presenza del granuloma in quanto può portare a un'infezione generalizzata o a livello locale.
FONTI
A Bleeding Umbilicus in a Baby Boy
Il sale è più efficace del clobetasolo propionato nel trattamento del granuloma ombelicale