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Il primo bagnetto del neonato

di Angela Bisceglia - 24.06.2022 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
I consigli per fare il primo bagnetto step dopo step e le risposte ai dubbi più comuni dei neogenitori. Qual è l'orario miglio per fare il bagnetto? E se il cordone non è caduto? Meglio vaschetta o lavandino? Risponde Rosa Restieri, caposala del nido dell’ospedale Mangiagalli di Milano.

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Primo bagnetto del neonato

Il primo bagnetto del neonato è un momento emozionante, perché non si sa come mettere le mani e si ha quasi timore di far male al bebè. In genere in ospedale, prima delle dimissioni, le puericultrici mostrano ai genitori come si fa, ma quando ci si ritrova da soli a casa è tutta un'altra storia! Abbiamo chiesto a Rosa Restieri, caposala del nido dell'ospedale Mangiagalli di Milano, di chiarirci tutti i dubbi e spiegarci come si fa il primo bagnetto.

Bagnetto e cordone ombelicale: ok anche se non è caduto

Il primo bagnetto si può fare da quando la mamma lo desidera, anche dal giorno dopo il ritorno a casa dall'ospedale. Non è necessario aspettare la caduta del moncone, basta usare solo un'accortezza.

Aspettare a fare il bagno per immersione

In genere si consiglia di non fare al neonato il bagno per immersione, cioè nella vasca, finché il moncone non si è separato e la cicatrice non è asciutta. Spiega un documento del Centro di salute perinatale e riproduttiva dell'Emilia Romagna: "Questa accortezza servirebbe ad evitare di allungare i tempi della caduta del moncone e per evitare che attraverso l'acqua del bagnetto alcuni germi possano raggiungere il cordone ed entrare nell'organismo del neonato. Questa raccomandazione tuttavia non è basata su alcuna evidenza scientifica e non è universalmente adottata". Nel dubbio, comunque, nei primissimi giorni di vita meglio ritardare l'immersione completa, in attesa che cada il moncone del cordone.

(Leggi: la cura del cordone ombelicale)

L’orario migliore? Quando si è rilassati.

Il bagnetto non è un dovere, ma un’occasione di contatto piacevole tra il genitore ed il bambino; ecco perché è importante scegliere un momento in cui entrambi i genitori siano tranquilli e rilassati: è bello infatti che il rituale del primo bagnetto (e dei successivi!) sia condiviso anche dal papà.

Meglio la vaschetta o il lavandino?

E’ preferibile usare una vaschetta, che consente di immergere il neonato fino all’altezza delle spalle, in modo che si senta completamente al calduccio e possa riprovare la piacevole sensazione che vissuto per nove mesi nel liquido amniotico.

Come fare il primo bagnetto

  • Step 1. Preparare tutto l'occorrente.

I preparativi sono fondamentali per un buon bagnetto. Tutto deve essere pronto prima di immergere il bebè, a cominciare dalla temperatura dell'ambiente, che deve essere intorno ai 22-23 gradi, senza correnti d'aria provenienti da porte o finestre aperte; la temperatura dell'acqua invece deve essere intorno ai 36-37°: per misurarla si può utilizzare il termometro dedicato oppure, se non è disponibile, basta il semplice gomito, che è una zona dove la pelle è particolarmente sottile e sensibile.

E poi occorre prepararsi da prima tutto quel che occorrerà: detergente, salvietta per asciugarlo, pannolino, indumenti di ricambio, in modo da non lasciare incustodito il bebè neanche un attimo, né nella vaschetta, né fuori.

  • Step 2. E ora, in acqua!

Preparato tutto, si spoglia il bambino, si toglie il pannolino e, se è sporco di feci, si lava prima il sederino con acqua ed un po' di detergente, dopodiché si può entrare in acqua.

Il bambino va sostenuto facendo passare il braccio sinistro della mamma intorno alla spalla e fermando la mano sotto l'ascella sinistra del neonato, con un presa sicura anche se molto delicata, che durerà per tutto il bagnetto. Con la mano destra invece lo si lava: non c'è bisogno di spugne o lavette, basta la sola mano pulita della mamma o del papà.

Si può anche scegliere di fare viceversa: sostenere il pupo sotto l'ascella e con il braccio destro dietro al collo per usare la mano sinistra per lavarlo.

Per lavarlo, è sufficiente un solo prodotto detergente non schiumogeno, con pH neutro o leggermente acido (intorno ai 5.5) da aggiungere in acqua, per lavare sia il corpo che i capelli. Sono prodotti molto delicati sulla pelle, che non alterano il film idrolipidico che la ricopre e non richiedono risciacquo.

Attenzione anche alla scelta di un prodotto che non irrita gli occhi non il lavaggio. 

Quanto tempo deve durare il bagnetto? Non c'è una durata predefinita: si può dire che il bagnetto può durare fino a quando il bebè mostra di gradirlo, facendo attenzione che l'acqua nella vaschetta non si raffreddi.

  • Step 3: Asciugare il bebè.

Finito il bagnetto, si prende in braccio il piccolo e lo si avvolge con un accappatoio (molto comodi quelli a 'triangolo', specifici per neonati) o un asciugamano asciutti, tamponando delicatamente la pelle soprattutto nelle pieghe cutanee, come sotto il collo, sotto le ascelle o nelle pieghe delle gambine, che sono le zone dove la pelle, se umida, potrebbe macerare facilmente. Non serve applicare la crema idratante, così come non va usato il talco, che anzi può essere pericoloso se inalato dal bambino.

A questo punto il bebè è pronto per la poppata e per la nanna.

Frequenza del bagnetto?

Ogni quanto fare il bagnetto al neonato? Se è gradito e rilassa, si può fare anche tutti i giorni. L'importante è non utilizzare detergenti aggressivi. Sì a quelli delicati e oleosi.

Fare il bagnetto a un neonato, al di là dell'igiene è utile per attivare la circolazione sanguigna della pelle e la traspirazione. E, se gradito, può essere un momento molto rilassante. Ancor più se seguito da un tenero massaggio con una crema emolliente.

Come asciugare i capelli del neonato?

Se il neonato ha pochi capelli e sono radi, basta tamponarli delicatamente con un asciugamano morbido. Se è un cappellone si può usare il phon, soprattutto quando fa freddo. Meglio assicurarsi che la temperatura non sia troppo calda e che il getto d'aria non sia troppo vicino ai capelli.

Come curare la crosta lattea del neonato

  •  Lavare i capelli ogni 2-3 giorni con un detergente a base oleosa o arricchito da sostanze emollienti;
  • Dopo il lavaggio, passare sulla cute un batuffolo di cotone imbevuto di olio di mandorla, di oliva o di calendula, per sciogliere il sebo e ammorbidire le squame. In alternativa si può utilizzare una crema emolliente apposita per il trattamento della crosta lattea;
  • Non grattare le crosticine con il pettinino o con le dita, per non irritare. Al massimo, si può facilitare con una spazzola morbida l'allontanamento di squame già distaccate.

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