Vaccinazioni sì, vaccinazioni no. Il dibattito da sempre molto acceso soprattutto in rete, si è infiammato ancora di più dopo la proposta del Movimento 5 Stelle in Lombardia di abolirne l'obbligo.
Immediata è stata la risposta della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS). A parer loro questa proposta potrebbe arrecare un danno molto grave ai bambini e agli adolescenti.
"Se da un lato è corretto sostenere una scelta consapevole e responsabile da parte delle famiglie in merito alla vaccinazioni, lasciando loro la facoltà di decidere se proteggere o no i propri figli da malattie potenzialmente gravissime – afferma il professor Gianni Bona, vicepresidente della SIPPS – non va mai tuttavia dimenticato che le vaccinazioni sono divenute ormai una procedura di sanità pubblica. Le vaccinazioni contribuiscono in modo determinante alla protezione dell’intera collettività: oltre a tutelare la salute dei singoli individui, infatti, esse impediscono la circolazione e la diffusione degli agenti infettivi”.
Questo fenomeno si chiama immunità di gregge, cioè quando una quota molto elevata (solitamente il 90%) della popolazione è provvista di anticorpi verso una determinata malattia. Una sospensione dell’obbligo vaccinale con una riduzione inevitabile delle coperture vaccinali, avverte la SIPPS, porterebbe a una ripresa delle infezioni, come è accaduto in anni recenti in ex Unione Sovietica per la difterite o in Albania per la poliomielite.
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A ribadire l'importanza per la salute delle vaccinazioni è la presidente della Società' Italiana di Microbiologia (Sim), Anna Teresa Palamara: "Non c’è ad oggi uno studio serio che abbia dimostrato una correlazione reale tra vaccinazione e insorgenza di un qualche tipo di malattia. A meno che non ci si riferisca a problemi che riguardano la produzione di vaccini come, ad esempio, lotti non correttamente inattivati o altri difetti nel processo produttivo. Ma qui siamo nel campo dell’errore ed è un’altra cosa”.
”'Credo - dice l'esperta - che se tornassimo indietro sulle vaccinazioni a livello di sanità pubblica faremmo un balzo indietro di 50 anni, perché le vaccinazioni hanno realmente cambiato la storia e l'evoluzione delle malattie.
Le vaccinazioni ci hanno quasi del tutto liberato da malattie molto gravi come la poliomielite, la difterite o il vaiolo. Se non avessimo avuto la protezione di quelle vaccinazioni, insomma, oggi il numero di persone decedute o con patologie importanti sarebbe enormemente maggiore, cosi’ come si osserva in quei paesi in cui non vengono utilizzati”, conclude l'esperta.
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