Riflesso rosso nel neonato
I nuovi venuti al mondo devono necessariamente sottoporsi ad alcuni esami oculari che sono utili a diagnosticare in maniera rapida e corretta eventuali malattie dell'occhio e dell'apparato visivo. Tra i vari che ci sono, oggi vogliamo parlarvi del test del riflesso rosso nel neonato, essenziale per mettere in evidenza eventuali opacità dei mezzi diottrici dell'occhio.
Il test del riflesso rosso nel neonato va effettuato in ospedale alla nascita, durante la prima visita di controllo, e anche successivamente quando ci si reca dal pediatra per le visite di valutazione.
Raccomandato anche dall'Accademia Americana di Pediatria, ha due obiettivi principali:
- individuare eventuali problematiche come la cataratta, il glaucoma e anomalie retiniche;
- verificare l'assenza di leucocoria, ossia un riflesso biancastro al posto del normale riflesso rosso, che è segno di gravi patologie oculari come il retinoblastoma (tumore della retina).
Come si può leggere sul sito dell'Ospedale Bambino Gesù, il test del riflesso rosso nel neonato consiste nel proiettare nell'occhio una luce che proviene da uno strumento chiamato oftalmoscopio.
In alcune situazioni può rivelarsi opportuno l'uso di un collirio al fine di dilatare la pupilla in quanto rende più cristallina la possibile presenza del riflesso rosso.
Se come si spera è tutto come dovrebbe essere, l'occhio reagisce alla luce emettendo un riflesso rosso. Se invece il riflesso è poco intenso o assente, e/o si evidenzia la leucocoria, diventa fondamentale affidarsi a un centro specialistico per la cura di malattie oculari pediatriche.
L'assenza del riflesso rosso nel neonato, purtroppo, può essere segno di malformazioni o patologie oculari anche gravi.
Quando va fatto questo test
È importante sottoporre un nuovo venuto al mondo al test del riflesso rosso entro 2 o 3 giorni dalla nascita e successivamente a ogni visita fino ai 18 mesi. È bene specificare, però, che in alcune circostanze si potrebbe dover proseguire poi fino ai tre anni.
Nella Linee Guida per pediatri viene posta l'indicazione della prova del riflesso rosso a tutti i neonati, lattanti e bambini per ridurre al minimo il rischio di ritardi nella diagnosi delle malattie che compromettano la visione o la vita.
Fortunatamente il test è di facile esecuzione, non invasivo e non pericoloso, ma per osservare e valutare bene è importante lasciare il bimbo in un ambiente con luce soffusa per qualche minuto prima di eseguirlo.
Quali altri test oculari è necessario fare
Il test del riflesso rosso nel neonato esclude solo alcune (anche se le più frequenti) delle possibili malattie congenite a carico degli occhi.
Per andare più a fondo, è necessario sottoporre i bambini a ulteriori screening visivi:
- nei primi 6-12 mesi: è fondamentale una valutazione oculistica che consiste nell'esame del segmento anteriore dell'occhio per ispezionare la cornea, la congiuntiva, la sclera, l'iride, il forame pupillare e il cristallino e che è utile a scartare malattie come l'infezione corneale o cheratite, opacità della cornea o leucoma corneale e molto altro ancora;
- test di Hirschberg: permette di verificare l'eventuale presenza di strabismo;
- esame del fondo oculare: serve per escludere patologie della retina, del nervo ottico e del vitreo come il retinoblastoma, tumore della retina che se non curato per tempo può essere mortale, e anche altre patologie;
- tra i 2 e i 4 anni di vita: screening visivo utile per individuare eventuali deficit che sono comuni in età pediatrica attraverso l'uso di test semplici e allo stesso tempo validi e affidabili.
Gli screening visivi consentono di intervenire attraverso l'uso di occhiali correttivi. In questo modo è possibile ridurre il rischio di ambliopia o occhio pigro.
In sostanza, il test del riflesso rosso nel neonato, ma anche tutte le altre analisi degli occhi, sono fondamentali per escludere patologie che possono diventare sempre più gravi e compromettere vista e vita dei bambini.
FONTI
Red reflex examination in neonates, infants, and children
Esami oculari e screening visivo
Screening oculistico - Linee guida per il pediatra di famiglia