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Quali sono i vaccini per la meningite?

di Angela Bisceglia - 14.10.2014 - Scrivici

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In Italia sono disponibili tre tipi di vaccini: contro la meningite di tipo C, di tipo B e il vaccino tetravalente A,C,W,135Y. Soltanto il primo è nel calendario vaccinale tra le vaccinazioni raccomandate

In questo articolo

Quali sono i vaccini contro la meningite attualmente a disposizione?

  • Il vaccino contro il Meningococco C (Men C) Disponibile già da parecchi anni, è inserito nel calendario vaccinale tra le vaccinazioni raccomandate ed è stato introdotto nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), quindi è gratuito in tutta Italia. Questo ha consentito di vaccinare sempre più bambini e di avere una significativa riduzione dei casi di meningite C, con il risultato che attualmente il sierotipo B è il più frequente in Italia.

Il Piano nazionale vaccini 2012-2014 prevede la somministrazione del MenC a tutti i bambini di età compresa tra 13 e 15 mesi, in concomitanza con il vaccino MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia) e agli adolescenti non precedentemente immunizzati. È anche possibile anticipare la vaccinazione, in soggetti a più alto rischio, con tre dosi a 3, 5 e 11 mesi. Se somministrato prima dei 12 mesi, sono necessarie 2 dosi. Per i bambini sopra i 12 mesi, adolescenti e adulti, è sufficiente una dose singola.

  • Il vaccino contro il Meningococco B (Men B) E’ stato introdotto nel 2013, per questo non è ancora incluso nel piano vaccinale 2012-2014 e non rientra nei LEA; in alcune regioni è a pagamento, in altre è previsto un ticket. Il vaccino protegge contro quasi il 90 per cento dei ceppi di meningococco B e si può fare a partire dai 2 mesi, anche in concomitanza con gli altri vaccini previsti nei primi anni di età. E’ prevista la somministrazione di 4, 3 o 2 dosi di vaccino, a seconda dell’età. Non si hanno ancora dati certi sulla durata della protezione, pertanto in futuro potrebbe essere necessario introdurre un’ulteriore dose in età prescolare.
  • Vaccino quadrivalente ACW135Y (Mcv4) Disponibile da poco tempo e non inserito nel calendario vaccinale, il vaccino tetravalente antimeningococco A, C, W 135, Y è raccomandato in Italia prevalentemente per i viaggiatori che si recano in Paesi dove sono presenti tali ceppi di Meningococco e a coloro che desiderano una protezione maggiore, tenendo presenti le frequenti opportunità di spostamento legate alla globalizzazione. Si può fare a partire dai 2 anni ai bambini che non hanno ancora effettuato il MenC o agli adolescenti di 12-16 anni come richiamo del MenC e a completamento della copertura.


Per il momento il Men B e il Mcv4 non sono ancora inseriti nel calendario vaccinale. “La sostituzione del vaccino MenC con quello quadrivalente Mcv4 e l’inclusione del vaccino contro il meningococco B nel nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale, previsto per il 2015, sono ancora in discussione” dice Silvia Declich, Direttore di Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

“Sicurezza ed efficacia di questi vaccini sono buone, ma deve ancora essere valutata l’opportunità di offrirli gratuitamente alla popolazione, considerando allo stesso tempo sia i benefici della vaccinazione (minore frequenza di gravi meningiti e sepsi da meningococco e delle possibili conseguenze) sia i costi di tale offerta. In particolare, per l’introduzione del vaccino contro il meningococco B, deve essere considerata anche la necessità di diverse somministrazioni (minimo 2), che comporterebbero un aggravio organizzativo sia per i servizi vaccinali che per le famiglie”.


Perché il vaccino contro la meningite C rientra tra le vaccinazioni raccomandate e non tra quelle obbligatorie?

“Tutti i vaccini inseriti nel calendario vaccinale sono importanti e andrebbero fatti sia per la protezione del vaccinato che per la protezione di chi gli sta intorno, poiché più è alta la copertura vaccinale, minore è la circolazione della malattia. I vaccini più recenti sono raccomandati piuttosto che obbligatori perché l’orientamento è stato quello di considerare il vaccino come una importante opportunità di protezione per se stessi e per gli altri piuttosto che un obbligo formale. Infatti la tendenza degli ultimi anni è quella di superare l’obbligatorietà a favore di una adesione consapevole alla vaccinazione”.


Quali sono i possibili effetti collaterali dei vaccini contro la meningite? Gli effetti indesiderati più comuni dei vaccini contro la meningite sono rossore, gonfiore, e dolore nel sito di iniezione, che durano 1-2 giorni. Le reazioni sistemiche sono più rare e comprendono febbre lieve, sonnolenza, mal di testa, nausea e malessere generale, che si risolvono in 2-3 giorni. Per il vaccino contro il meningococco B c’è un maggiore riscontro di febbre, che si verifica circa nel 70-80% dei casi.


Come per qualsiasi altra vaccinazione, anche i vaccini contro il meningococco possono causare reazioni allergiche di varia entità fino allo shock anafilattico, anche se sono situazioni estremamente rare.

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