Sì ai vaccini contro pertosse e influenza in gravidanza, sì al vaccino contro il meningococco B anche per gli adolescenti, più la proposta di anticipare a sei settimane di vita la vaccinazione contro il rotavirus e di estendere ai bambini la vaccinazione antinfluenzale. Sono queste le novità principali contenute nel Calendario vaccinale per la vita 2016
, appena reso pubblico dalle quattro società scientifiche che lo hanno stilato: Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, Società italiana di pediatria, Federazione italiana medici pediatri e Federazione italiana medici di medicina generale.
A indicare alle regioni tipologia e tempistiche delle vaccinazioni da effettuare nelle varie fasi della vita in realtà non è questo Calendario, ma il Piano nazionale di prevenzione vaccinale: quello per il 2016-2018 è attualmente in via di approvazione definitiva. Il Calendario, però, è uno strumento scientifico importante, pensato per essere sottoposto all'attenzione di medici, ricercatori e decisori politici, e al quale il Piano stesso in genere si ispira profondamente.
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La nuova versione del Calendario per la vita non propone nuovi vaccini o formulazioni. Punta però l'attenzione sulla necessità di estendere a particolari fasi della vita alcuni vaccini già esistenti, in un'ottica di miglioramento della prevenzione di alcune malattie soprattutto per bambini, adolescenti e donne in dolce attesa. Ecco le nuove proposte, in dettaglio.
1. Sì al vaccino contro difterite-tetano-pertosse (DTPa) in gravidanza
Il vaccino DTPa è già parte del Piano nazionale di prevenzione, come vaccino per i bambini - tre dosi a 3, 5 e 11-13 mesi - e per gli adulti (un richiamo ogni 10 anni). Il Calendario, tuttavia, insiste sull'importanza di proporlo anche alle donne tra le 27 e le 36 settimane di gravidanza. Vari studi, infatti, mostrano che in queste condizioni la vaccinazione risulta efficace nel proteggere dalla pertosse anche i neonati non ancora vaccinati, che pure corrono i rischi più gravi (fino alla morte) in caso di malattia.
Si sa che in circa il 50% dei casi di pertosse contratta dal neonato è un adulto a trasmettergliela e nella metà di questi casi l'adulto in questione è proprio la mamma.
2. Più copertura antinfluenzale in gravidanza
Spesso consideriamo l'influenza come un fastidio o poco più, ma in particolari condizioni può rivelarsi decisamente pericolosa. Può succedere, per esempio, in gravidanza e per questo gli esperti che hanno redatto il Calendario richiamano la fondamentale importanza di estendere la vaccinazione contro questa malattia anche alle donne in gravidanza, in particolare nel secondo e nel terzo trimestre.
3. Vaccino contro l'influenza anche per i bambini
Attualmente, la vaccinazione contro l'influenza è raccomandata solo per bambini colpiti da malattie croniche che aumentano il rischio di complicazioni anche gravi in caso di influenza. Il nuovo calendario per la vita, tuttavia, propone di estendere la vaccinazione antinfluenzale a tutti i bambini sani dell'età prescolare (il vaccino può essere effettuato tranquillamente dai sei mesi in poi). Una pratica già effettuata in altri paesi, come il Regno Unito.
La giustificazione? I bambini sono grandi diffusori di virus influenzali e, nei primi anni di vita, possono andare a complicazioni più gravi in caso di malattia.
4. Anticipazione del vaccino contro il rotavirus
Il rotavirus è il principale responsabile delle infezioni intestinali con vomito e diarrea che colpiscono i bambini. Esiste un vaccino, che il Piano di prevenzione vaccinale 2016-2018 prevede a partire dai 3 mesi di età.
Il Calendario, tuttavia, propone di anticiparlo alla sesta settimana di vita, e lo fa per due ragioni: perché le forme più gravi di malattia si manifestano proprio quando i bambini sono più piccoli - e quindi anticipare la vaccinazione permetterebbe di assicurare maggiore protezione proprio nel momento più critico - e perché nelle prime settimane è praticamente assente il rischio - pur rarissimo anche più avanti - di un effetto collaterale importante della vaccinazione, che è l'invaginazione intestinale.
5. Meningococco B anche per gli adolescenti
Quello contro il meningococco B è un vaccino relativamente recente, in commercio in Italia da inizio 2014. Alcune regioni lo hanno da subito inserito nell'offerta vaccinale per i lattanti ed è effettivamente inserito anche nel Piano di prevenzione 2016-2018, che ne prevede tre dosi tra i tre e i sei mesi, più un richiamo dopo l'anno.
Secondo il Calendario per la vita, però, dovrebbe trovare spazio anche in età adolescenziale, sia in caso di situazioni di rischio individuale (per esempio in caso di particolari disturbi del sistema immunitario), sia in presenza di focolai epidemici o di viaggi all'estero, oggi sempre più frequenti per studio o vacanza.
Vista l'attenzione del Calendario per le età pediatrica e dell'adolescenza, gli esperti raccomandano in generale che anche i pediatri di famiglia possano avere un ruolo più attivo nelle vaccinazioni, come già accade in alcune situazioni sperimentali, per esempio in Toscana.
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