Che cos'è l’Haemophilus influenzae
L'Haemophilus influenzae è un batterio che provoca un gran numero di infezioni, le più comuni delle quali sono otiti, bronchiti e polmoniti.
In alcuni casi, specie nei neonati, tali infezioni possono andare incontro a complicazioni come polmoniti settiche, meningiti ed epiglottiti, ovvero infiammazioni dell'epiglottide, la membrana che separa l'esofago dalla trachea.
In alcuni casi, specie nei neonati, tali infezioni possono andare incontro a complicazioni come polmoniti settiche, meningiti ed epiglottiti, ovvero infiammazioni dell'epiglottide, la membrana che separa l'esofago dalla trachea. In quest'ultimo caso è necessario praticare rapidamente una tracheostomia (apertura chirurgica di un foro a livello della trachea) per permettere al bambino di respirare.
La vaccinazione
Il vaccino contro questa infezione è disponibile a partire dalla metà degli anni '80 ed è costituito da alcuni elementi della membrana del batterio in grado di attivare la risposta immunitaria. Prima dell'introduzione del vaccino si registravano 15-30 casi di infezione complicata ogni 100mila individui; oggi, grazie a una sempre maggiore immunizzazione, si è scesi a un caso su 100mila.
Proprio la rarità dell'infezione aveva indotto alcuni genitori a sospendere la vaccinazione.
Il Decreto legge 7 giugno 2017 , n. 73, Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, modificato dalla Legge di conversione 31 luglio 2017, n. 119, ha previsto le seguenti vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni e per i minori stranieri non accompagnati, tra cui anche la vaccinazione anti-Haemophilus influenzae tipo b
- anti-poliomielitica
- anti-difterica
- anti-tetanica
- anti-epatite B
- anti-pertosse
- anti-Haemophilus influenzae tipo b
- anti-morbillo
- anti-rosolia
- anti-parotite
- anti-varicella.
Il primo ciclo di vaccini viene eseguito nel corso del primo anno di vita (spesso all'interno della vaccinazione esavalente). Sono previsti tre richiami, a 3 mesi, 5 mesi e a 11 mesi.
Il vaccino è efficace nel 90% cento dei casi. Raramente si manifesta febbre o reazione locale di rossore e gonfiore.
L'unico rischio grave è dato dallo shock anafilattico, che si verifica in circa 1 caso su un milione.
Fonti: le informazioni sull'efficacia e le indicazioni dei vaccini, e i dati epidemiologici contenuti nelle schede informative sui singoli vaccini sono basati su documenti ufficiali dell'Istituto superiore di sanità e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA)