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Dove è meglio nascere nel 2013? In Svizzera e Australia

di Nostrofiglio Redazione - 22.01.2013 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
L'Italia su 80 Paesi è al 21° posto. La classifica è stata messa a punto dall'Economist Intelligence Unit, la società di ricerca dell'autorevole settimanale britannico. Il posto peggiore dove nascere è la Nigeria

Il segreto del successo? Nascere nel posto giusto al momento giusto. Parola di Warren Buffet, il famoso finanziere americano e uno degli uomini più ricchi del mondo. Tutte le opportunità che gli sono capitate nella vita, ha detto Buffet, sono dipese dal fatto che è nato nel Paese giusto, cioè l’America, nel periodo giusto, cioè il 1930.

Oggi gli Stati Uniti però non sono più la terra promessa, secondo un’indagine dell’Economist Intelligence Unit, la società di ricerca dell'autorevole settimanale britannico, nel 2013 il luogo migliore dove nascere è la Svizzera perché offre le migliori opportunità per una vita sana, sicura e prosperosa. In seconda posizione si trova invece l’Australia, mentre tra i Paesi peggiori dove nascere nel 2013 sono due Paesi africani: il Kenya e la Nigeria.

E l’Italia? Nella classifica degli 80 Paesi presi in considerazione è al 21° posto.

L’indagine svolta dall’Economist Intelligence Unit ha analizzato l’indice della qualità della vita dei vari Paesi, tenendo conto di diversi e eterogenei indicatori. Da quanto le persone si dicono felici della loro vita a tanti indicatori che determinano la qualità della vita, tra i quali il reddito procapite, ma anche fattori geografici, demografici, politici, aspetti sociali e culturali.

Nonostante la crisi economica globale, evidenzia l’Economist Intelligence Unit, questo periodo sotto certi aspetti è molto positivo. I tassi di crescita dei Pesi sono in declino in tutto il mondo ma i livelli di reddito sono vicini ai massimi storici. Inoltre l’aspettativa di vita continua a crescere stabilmente e le libertà politiche si stanno diffondendo nel mondo, di recente soprattutto nel Medio Oriente e nel Nord Africa. D’altro canto, la crisi ha lasciato effetti profondi – nell’eurozona ma anche altrove – in modo particolare sulla disoccupazione e sulla sicurezza personale. Questo ha eroso sia la vita familiare sia comunitaria.

Tornando alla classifica, dunque al primo posto si è piazzata la Svizzera, seguita dall’Australia. In generale poi le piccole economie dominano la ‘lista dei primi dieci Paesi’. La metà sono europei, ma soltanto uno, i Paesi Bassi, appartiene all’eurozona.

In buona posizione anche i Paesi nordici, mentre quelli del Sud Europa più colpiti dalla crisi (Grecia, Portogallo e Spagna) hanno perso diverse posizioni rispetto alla classifica dell’88. Lo stesso si può dire dell’Italia.

Come si è detto, ha ottenuto il 21° posto, prima di Giappone, Francia e Gran Bretagna. Una posizione discreta, ma è in netto declino rispetto a una analoga ricerca svolta nel 1988, quando il Belpaese occupava il 4° posto, dietro agli Stati Uniti (quest’anno al 16°, a causa del debito pubblico), Francia e Germania Ovest.

Nonostante il dinamismo economico, nessuno dei Paesi dalle forti economie emergenti (i cosiddetti Bric – Brasile, Russia, India e Cina) hanno ottenuto buone posizioni.

Infine, i cinque posti peggiori dove nascere sono: Pakistan, Angola, Bangladesh, Ucraina, Kenia e Nigeria, l’ultimo Paese in classifica.

C’è da dire che nell’88 tra gli indicatori considerati c’era anche un ‘Yawn index’, cioè l’indice di noia in un Paese e l’indice di povertà culturale. In entrambi i casi l’Italia otteneva ottimi punteggi mentre penalizzavano parecchio la Svizzera.

In tempi incerti come questi però, conclude l’indagine, è stata data una diversa scala di priorità, con una maggiore attenzione per aspetti quali la sicurezza, le opportunità di studio e di occupazione. Insomma, oggi meglio annoiarsi un po’ ma vivere e studiare al sicuro in Svizzera.

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