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I primi 1000 giorni di vita sono importanti: tutto quello che i genitori devono sapere

di Zelia Pastore - 07.04.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Si tratta di un periodo fondamentale per lo sviluppo futuro del bambino: ecco perché e come viverlo al meglio

In questo articolo

I primi 1000 giorni di vita sono importanti: ecco perché

Nove mesi nel pancione e i primi due anni di vita: in totale sono circa mille giorni che, ad un primo (e disattento) sguardo, potrebbero apparire semplicemente come il periodo in cui i bambini sono degli esseri molto teneri da coccolare, che capiscono quel tanto che basta e che si divertono sostanzialmente con poco. In realtà la scienza ci dice che si tratta di un arco di tempo fondamentale per lo sviluppo psicofisico del bambino, che influenzerà anche il suo futuro. E' un momento così importante per la vita di un essere umano che l'Università degli Studi di Padova ha creato uno spazio ad hoc per studiarlo. Si tratta del Babylab, un laboratorio per la ricerca scientifica impegnato nello studio dello sviluppo dei bambini fin dai primi mesi di vita. Per capire cosa si intende con "I primi 1000 giorni di vita" e come viverli al meglio abbiamo consultato un'esperta del Babylab, Eloisa Valenza, professoressa di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo dell'Università di Padova. 

Primi mille giorni del neonato: cosa possono fare i genitori per il loro piccolo?

I prime mille giorni: si tratta di un periodo fondamentale per lo sviluppo futuro del bambino. Ecco perché e come viverlo al meglio. Risponde in questo podcast Giulia Calignano, psicologa e ricercatrice al Babylab dell'università di Padova. 

Che cosa si intende con “primi mille giorni di vita”

Perché si considera proprio questo arco di tempo per segnare un momento importante nella vita del neonato?

"I primi mille giorni sono l'intervallo di tempo che intercorre tra il concepimento e i due anni di vita. Si tratta di un periodo estremamente importante per la crescita fisica e lo sviluppo psicologico dei bambini. Il cervello, che è un organo plastico, in questo periodo è massimamente sensibile e vulnerabile agli effetti dell'ambiente. Si tratta dell'unico organo del corpo umano che si trasforma non solo in termini quantitativi (ovvero cresce di dimensioni, come avviene per tutti gli altri organi) ma anche dal punto di vista strutturale.

Le esperienze precoci incidono su come si organizza il cervello e sul suo funzionamento: ciò che succede all'inizio ha un'influenza sul futuro. Ad esempio un bambino bilingue, cioè che viene esposto sin dalla nascita a due lingue diverse, ha un'architettura del cervello diversada chi viene esposto ad un'unica lingua. Tutto questo avviene in base agli stimoli dell'ambiente, al contesto in cui è inserito il bambino, non solo dal giorno della nascita, ma anche prima. La ricerca scientifica ha dimostrato che quello che succede dentro e fuori dalla pancia nei nove mesi di gestazione ha effetti su salute fisica e psicologica a lungo e a breve termine".

Ci farebbe un esempio?

"Ne facciamo uno conosciuto da tutti: i farmaci presi in gravidanza influiscono molto sulla salute del bambino. E' stato ampiamente dimostrato che il fumo, l'alcool e tutte le sostanze psicoattive non lasciano indenne il neonato". 

I primi 1000 giorni di vita sono importanti perché gettano le basi del benessere psicologico

I primi 1000 giorni di vita sono importanti perché gettano le basi del benessere psicologico: può spiegarci come? 

"C'è una stretta interdipendenza tra salute fisica e benessere psicologico. Ci sono numerosissime ricerche che dimostrano che donne che passano i nove mesi di gestazione in condizioni stressanti (come gravidanze a rischio o indesiderate, mamme migranti o abbandonate) "trasmettono" lo stress al bambino. Più precisamente, elevate e prolungate quantità di cortisolo (l'ormone dello stress) determina cambiamenti biologici a livello neuroendocrino, neuroanatomico ed epigenetico, che si protraggono anche nella progenie. Il fenomeno della trasmissione intergenerazionale e in generale gli studi sullo stress materno dimostrano che reazioni altamente stressogene sono direttamente tramandabili alla progenie".



E come possiamo favorire una situazione di benessere psicologico durante la gravidanza?

Parlare al bambino. "In tanti modi: uno sicuramente è parlare al pancione. E' stato dimostrato che nell'ultimo trimestre di gravidanza la voce della madre arriva al bambino filtrata dal liquido amniotico. Un neonato di pochissime ore di vita riconosce questa voce familiare tra tutte quelle estranee che sente.

Parlare al bimbo ancora in grembo quindi gli permette di familiarizzare con un tono di voce che riconoscerà una volta venuto al mondo e che lo aiuterà a calmarsi in situazioni di stress. La voce della mamma viene percepita e codificata in ogni situazione, sia che parli al telefono o che sussurri al suo orecchio: il cervello umano è infatti predisposto ad estrarre regolarità, ovvero a massimizzare le somiglianze e minimizzare le differenze".

Cantare ninne nanne. "Per il bambino molto piccolo, i suoni ritmici risultano più familiari e facili da riconoscere. Se gli cantiamo una ninna nanna mentre è nel pancione, quando uscirà  le riconoscerà sicuramente. Il suo cervello è predisposto a riconoscere delle ricorrenze, a estrarre delle regolarità: averne tante lo rassicura".

Ci sono linee guida dell'Oms sui primi 1000 giorni di vita?

"L'Oms da sempre promuove il concetto del binomio tra salute fisica e benessere psicologico. Il concetto di salute infatti secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità è da intendersi come il completo benessere fisico, mentale e sociale e non come la semplice assenza di malattie fisiche".

Non curare ma "prendersi cura". "Per questo sponsorizza molto l'allattamento al seno e per i primi 1000 giorni propone l'approccio "to care" invece di "to cure", che in italiano suona come "prendersi cura" invece di "curare". Il "to care" prevede infatti un benessere a 360 gradi, che tocca corpo, mente e relazioni del bambino. Vivere bene questo periodo che stiamo prendendo in esame serve anche a prevenire disagi di tipo fisico: svariate ricerche scientifiche dimostrano che lo stato di salute degli adulti si determina anche sulla base dell'andamento dei primi 1000 giorni di vita".

L'incredibile potenziale sottovalutato dei neonati. "Gli adulti tendenzialmente sopravvalutano l'età scolare e sottovalutano molto questo periodo di vita. Il pensiero dominante è che finché il bimbo non si comporta come un piccolo adulto (parla, si veste da solo, tiene in mano una matita) le preoccupazioni sono solo che stia bene di salute e che mangi.

Tutta la promozione che vuole fare il Babylab è legata a far conoscere le incredibili cose che il bambino sa fare nei primi mesi di vita, quando non parla e non cammina.

Data l'importanza dei primi mille giorni, cosa possono fare i genitori per curare al meglio il loro piccolo?

Essere consapevoli delle reali possibilità del neonato. "Bisogna essere consapevoli che molto prima che il bambino dimostri le abilità fondamentali, (le pietre miliari dello sviluppo ovvero camminare, parlare, mangiare da solo, avere relazioni sociali) ha già in sé competenze sorprendenti. Saperlo aiuta i genitori a porsi davanti al proprio figlio in modo completamente diverso: davanti a loro c'è un piccino con una evidente immaturità motoria, ma questo non ci deve ingannare. Il suo cervello infatti è potentissimo: è così immaturo a livello fisico perché tutto è concentrato nel cervello. Il bimbo non tiene la testa dritta sul collo ma presta attenzione a tutto, trattiene in memoria, entrare regolarità, apprende: bisogna aver cura sia della sua crescita fisica, di cui si occupano i pediatri, che a quella psicologica".

Permettergli di esplorare attraverso i sensi. "Il bambino è un esploratore nato, acquisisce informazioni sulla vita attraverso i sensi . Qualsiasi oggetto o attività gli consente di fare questo è la benvenuta: la sabbia, l'acqua ma anche un filo d'erba…,. Predisponete gli spazi in modo che lui possa esplorare il suo ambiente, ovvero cassetti con pentole e oggetti di uso quotidiano con cui possa giocare. Se gli arrivano in dono dei giocattoli va bene, ma ricordatevi che in casa avete già tutto quello che può interessarlo".

Vivere più che avere. "Fondamentale è curare le relazioni: l'affetto che il bimbo respira nell'aria e il clima familiare sereno sono la cosa migliore che potete offrirgli. Farsi un giro con la mamma in bicicletta, giocare al parco con gli amichetti e le amichette, fare una torta col papà: per i piccoli è più importante vivere che avere".

Le routine, gli appuntamenti regolari possono essere un aiuto per il sereno sviluppo psico - fisico del bambino?

"I bambini riescono ad estrarre regolarità negli ambienti strutturati più che in quelli arricchiti di troppi stimoli: nella routine riescono a riconoscere e anticipare gli eventi (è il momento di mangiare, di leggere il libro, di fare il bagnato…). Una giornata cadenzata da appuntamenti regolari gli permette di arricchirsi e di cogliere il bello delle novità (una giornata in cui si fanno cose diverse o viene in visita una persona): il caos, oltre che non gradito ai piccoli, non permette loro di godere delle sorprese o degli appuntamenti speciali".

E se i primi 1000 giorni non sono dei migliori, dobbiamo preoccuparci?

"Una partenza non ottimale non porta necessariamente ad un esito nefasto. Dico questo pensando ad esempio ai prematuri: vengono catapultati in questo mondo ricco di stimoli quando il loro cervello non è prontissimo ad accoglierli. Ma una partenza problematica, se adeguatamente supportata, può essere tranquillamente recuperata: ci sono molti interventi possibili, come la canguroterapia o il semplice fatto di abbassare il tono della voce e creare un ambiente a misura di bambino. Vale anche il discorso opposto, ovvero una partenza nella norma non è sempre garanzia di uno sviluppo normotipico. Lo sviluppo non è causale, ma probabilistico: tutto quello che il bambino esperisce precocemente ha una sua influenza. Saperlo può fa la differenza".

Avreste libri o film da consigliare ai genitori ed educatori?

La serie Netflix. "Su Netflix consiglio questa serie di puntate: "Bebè: viaggio nel primo anno di vita" che mostra chiaramente tutte le competenze dei bambini in questo periodo".

Le pillole video. "Sul sito del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell'Università degli Studi di Padova trovate tante pillole video per continuare ad approfondire tutte le potenzialità di questi primi mille giorni".

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L'intervistata

Eloisa Valenza è professoressa di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo dell'Università di Padova, nel team del Babylab

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