L'igiene del neonato
La pulizia del neonato
Uno degli temi più delicati per i genitori è la pulizia del neonato: dal bagnetto al cambio del pannolino, fino all'igiene del cordone ombelicale e della crosta lattea. Tutte "prove" che si possono affrontare con serenità grazie ai consigli di Paola Scavello, ostetrica presso il Centro Medico Santagostino e l'associazione La Luna Nuova.
In questo articolo
Cosa occorre
Cosa occorre e come pulire correttamente il neonato
«La prima cosa da fare è quella di dotarsi di prodotti detergenti delicati, pensati apposta per la pelle delicata e sottile dei neonati – spiega Paola Scavello –. E poi fare attenzione ad alcune zone, come le ascelle, le pieghe del collo, quelle dietro le orecchie o nelle gambe, perché a volte è proprio lì che si annida lo sporco. Per eliminarlo, basta passare con un batuffolo di cotone bagnato con dell'olio vegetale e dopo asciugare. Lo stesso metodo si può utilizzare per pulire gli occhi, ma passando il batuffolo dall'angolo interno verso l'esterno una volta per occhio con due batuffoli separati».
Il cambio del pannolino
Un perfetto cambio del pannolino
Uno dei passaggi più delicati è il cambio del pannolino, perché avviene di frequente. «Adesso i pannolini sono molto assorbenti, ma è comunque importante mantenere la zona dei genitali pulita: l'ideale è utilizzare l'acqua corrente tiepida e poi asciugare subito il piccolo, perché l'umidità fa proliferare i germi. Nel caso in cui siano presenti le feci, è bene utilizzare anche un detergente delicato. Quando si asciuga è bene fare attenzione alle pieghine dello scroto nei maschietti, dove possono rimanere residui di feci. In questa fase, poi, non è necessario far scendere il prepuzio, a meno che non ci sia un'indicazione medica. Per le femmine, invece, è importante pulirle dal davanti verso il sederino per evitare di portare le feci verso i genitali».
Riguardo alla crema, l'indicazione è quella di valutare a seconda del tipo di pelle del bambino, ma soprattutto della situazione: «Se il piccolo si è scaricato e ha una pelle molto chiara e sensibile, magari già irritata, si può pensare di proteggerla con un velo di crema all'ossido di zinco».
«Per evitare di arrivare a quel punto, però, la cosa migliore è quella di cambiare con più frequenza il pannolino, non appena si vede che la pelle è arrossata. In questo modo, si può evitare di utilizzare la crema e lasciar respirare meglio la pelle» aggiunge Elisa Casazza, ostetrica dell'Aied di Genova.
Il bagnetto
Un momento molto piacevole per il neonato
«Nell'immaginario comune, il bagnetto è il momento topico della pulizia del neonato – continua Paola Scavello – Non è però un obbligo. Nei primi 2-3 mesi di vita del bambino, fargli il bagnetto non è strettamente necessario. Questo perché ha un sudore diverso da quello degli adulti e poi non si muove molto durante il giorno. In più, vive in un ambiente pulito, quello della culla».
Bisogna dunque uscire dalla prospettiva di un'igiene sfrenata, che può arrivare a essere controproducente: «Al tempo stesso, non c'è alcuna controindicazione a fargli il bagnetto: un momento che, anzi, può diventare un rituale. È una pratica che può essere molto piacevole per il bimbo, perché gli ricorda l'ambiente uterino. Unico accorgimento è quello di addolcire l'acqua, ad esempio con l'amido di riso, perché quella del rubinetto è spesso molto dura e calcarea e potrebbe irritare la pelle delicata del piccolo».
La pulizia del cordone ombelicale
Come fare la pulizia del cordone ombelicale
Anche in questo caso, non c'è bisogno di essere ossessivi nell'igiene.
«Il cordone è secco e indurito, mummificato, dopo un po' di tempo cadrà da solo. Generalmente, si lascia che questo accada in modo naturale – prosegue l'ostetrica –. È possibile che alla base si formi un po' di secrezione: va lasciata e coperta con una garza assorbente, pulita e asciutta, da cambiare di tanto in tanto con le mani pulite».
Volendo, si può fare anche il bagnetto al neonato quando ha il cordone ombelicale ancora attaccato: «L'importante è asciugare bene e tamponare l'area intorno al moncone e rimettere una garzina asciutta». Eccezionalmente, si potrebbe avere bisogno di disinfettare l'area: ad esempio, se l'odore della secrezione non è buono, o se l'emanazione è tanta: «Allora si usa un disinfettante per la cute generico, oppure la tintura madre di calendula diluita».
L'igiene della crosta lattea
Ammorbidire la crosta lattea con un olio per bambini
Nei neonati è frequente la formazione della crosta lattea sulla cute della testa. Si tratta di una calottina, che impedisce la corretta traspirazione della pelle, per questo se è spessa, si tende a rimuovere. «Per farlo, consiglio di ammorbidire l'area della crosta lattea ungendola con un olio di quelli per i bambini, meglio se vegetali. Poi fate un bagnetto al piccolo lavando bene il cuoio capelluto e immergendo la testa in modo che l'olio venga assorbito e renda ancora più soffice la crosta. A questo punto, con il pettinino a denti stretti, si stacca piano piano. Anche in questo caso, è importante non accanirsi, perché la crosta lattea è un fenomeno da cui si guarisce naturalmente».