L’influenza è una sindrome, cioè una malattia che si manifesta con un insieme di sintomi più o meno lievi a seconda dell’aggressività del virus implicato. Un virus che, come quello del raffreddore, si modifica anno dopo anno rendendo impossibile per il sistema immunitario riconoscerlo in tempo per sconfiggerlo prima che provochi i classici disturbi. Tra questi i più comuni sono raffreddore, tosse, lacrimazione e arrossamento degli occhi, fastidio alla gola, febbre, malessere generale, indolenzimento delle ossa, mal di testa.
Cosa fare quando il bambino ha l’influenza
L’influenza deve fare il suo corso per cui non c’è niente che possa accelerare la guarigione che, in genere, avviene dopo 5-6 giorni dalla comparsa dei disturbi. Per abbassare la febbre e alleviare il malessere si deve impiegare il paracetamolo. Il bambino non deve prendere freddo e non deve essere esposto a sbalzi di temperatura.
Ogni anno viene predisposto un vaccino antinfluenzale che il Ministero della Salute riserva ai bambini con particolari problemi di salute, che potrebbero andare incontro a complicazioni severe dopo aver contratto l’influenza.
(consulenza di Leo Venturelli, pediatra di famiglia, autore di numerose pubblicazioni di pediatria ambulatoriale e coautore di libri di divulgazione per genitori tra cui E’ nato un bambino, La grande enciclopedia del bambino, Da 0 a 6 anni, una guida per la famiglia)
Leggi anche:
Tutto sull'ottavo mese del neonato