Ci sono mamme che non allattano al seno: perché non possono, perché consapevolmente hanno deciso di non farlo, perché - purtroppo - non hanno trovato figure competenti in grado di aiutarle in qualche momento di difficoltà. Qualunque sia il motivo per cui non si allatta al seno, l'importante è garantire al proprio bambino la migliore nutrizione possibile, scegliendo il latte artificiale giusto per lui e preparandolo nel modo più corretto, per non mettere a rischio la sua salute.
Come scegliere il latte artificiale
"I latti formulati in commercio sono equilibrati da un punto di vista calorico e di percentuali di nutrienti" scrive il pediatra genovese Alberto Ferrando nel suo ultimo libro, Come nutrire mio figlio (Edizioni LSWR). Inoltre, sono tutti "preparati in base a linee guida internazionali e non esistono sostanziali differenze dal punto di vista nutrizionale, né ci sono prove scientifiche che evidenziano benefici o svantaggi di un latte rispetto ad un altro".
Poiché l'offerta è ampia, però, un genitore può trovarsi in difficoltà di fronte alla scelta: la cosa migliore da fare è dunque chiedere consiglio al proprio pediatra.
E di sicuro il consiglio va chiesto in caso di situazioni particolari, per esempio per bambini prematuri (in questi casi si usa il cosiddetto latte 0) o se si ha l'impressione che il bebè non tolleri bene il latte proposto, magari perché lo rigurgita spesso.
"Cercate di evitare il fai da te cambiando marche di latte in base a pareri di vicini, amici, conoscenti o gruppi Facebook - scrive Ferrando - e chiedete consiglio al vostro pediatra". Che potrebbe indicare un latte specifico anti-rigurgito, ipoallergenico o a bassissimo contenuto di proteine, per i casi di allergia alle proteine del latte.
Come preparare il latte in polvere
Esistono due tipi principali di latti formulati: le formule liquide, che sono pronte all'uso e sterili, ma sono le più costose e per certi versi meno pratiche, e le formule in polvere, che però non sono sterili.
Nonostante l'accuratezza con la quale vengono (in genere) prodotte queste formule, non si può escludere al 100% il rischio che contengano batteri pericolosi per la salute del bambino. Uno tra questi, spiega Ferrando, è Enterobacter sakazakii, che si trova normalmente nell'ambiente e può contaminare la polvere del latte nel momento della sua preparazione in fabbrica.
Le infezioni causate da questo batterio sono molto rare, ma possono essere anche molto gravi. Per questo è fondamentale preparare con cura e attenzione il latte da dare al proprio bambino.
Come? Vediamo i consigli dell'OMS.
Consigli forniti dall'Organizzazione mondiale della sanità
Ecco i vari consigli forniti sul latte artificiale dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel relativo opuscolo.
- Per prima cosa, bisogna lavarsi molto bene le mani, con acqua saponata, e asciugarle con un asciugamani pulito.
- Anche il biberon da usare deve essere accuratamente lavato e poi sterilizzato, in tutte le sue parti (bottiglia, tettarella, coperchio, anello ferma-tettarella). Per la pulizia, l'Oms consiglia di usare acqua calda con detersivo e una spazzola per rimuovere ogni eventuale residuo di cibo dalla bottiglia e dalla tettarella, sciacquando il tutto con cura.
- Per la sterilizzazione del biberon si possono usare le soluzioni sterilizzanti o gli sterilizzatori in commercio - seguendo accuratamente le istruzioni del produttore - oppure il classico metodo della bollitura. In questo caso, occorre mettere le varie parti del biberon in una pentola piena d'acqua, coprirla e portare ad ebollizione. A questo punto si spegne e si lascia raffreddare. Una volta sterilizzato, il biberon può essere conservato, ben chiuso e coperto, in un posto pulito.
- Pulire e disinfettare la superficie sulla quale verrà preparato il latte in polvere.
- Per assicurarsi che i batteri eventualmente presenti nella polvere siano uccisi o disattivati è importantissimo scioglierla in acqua ad alta temperatura. L'Oms consiglia di far bollire l'acqua (fino a un'ebollizione "vivace"), poi trasferire la quantità di acqua necessaria nel biberon e attendere che si raffreddi a non meno di 70° C (quindi non bisogna lasciarla raffreddare per più di mezz'ora). A questo punto, si versa nel biberon la quantità di polvere necessaria - le dosi relative di acqua e polvere sono indicate sulla confezione del prodotto - si chiude e si agita bene per sciogliere la polvere. (Come acqua da utilizzare per la preparazione del latte artificiale, molti pediatri consigliano di utilizzare quella oligominerale, in bottiglia. A meno di situazioni particolari, nelle quali l'acqua del rubinetto è potabile ma magari contiene concentrazioni particolarmente elevate di qualche sostanza, si può comunque usare anche quella del rubinetto).
- Per raffreddare il latte preparato, basta mettere il biberon sotto l'acqua corrente (facendo attenzione che l'acqua rimanga sotto il coperchio) o in un contenitore con acqua fredda e ghiaccio. Per controllare la temperatura, basta versare qualche goccia di latte sul proprio polso: deve risultare tiepida, non calda. Ecco: il latte è pronto e il bebè può mangiare.
Si può preparare il latte artificiale in anticipo?
Secondo le indicazioni dell'Oms, è meglio prepararlo fresco volta per volta, per evitare che possano crescerci dentro dei batteri.
Se proprio non si può farne a meno, il latte appena preparato va raffreddato molto velocemente e messo in frigorifero, per non più di 24 ore. Può anche essere conservato in una borsa frigo, per non più di 4 ore, mentre a temperatura ambiente deve essere consumano entro due ore.
Per riscaldarlo - operazione che non dovrebbe prendere più di 15 minuti - basta mettere il biberon in un contenitore con acqua calda.
Assolutamente da evitare il microonde, perché riscalda in modo non omogeneo: potrebbero formarsi delle "bolle" di latte bollente che potrebbero bruciare la bocca del bambino.
E per prepararlo fuori casa?
Si può fare, portandosi dietro la polvere necessaria in un contenitore sterilizzato e un thermos con acqua bollita: "Se è ben chiuso - scrive Ferrando - dovrebbe mantenere l'acqua a una temperatura superiore ai 70 °C per diverse ore".
Domande e risposte
Si può preparare il latte artificiale in anticipo?
Secondo le indicazioni dell'Oms, è meglio prepararlo fresco volta per volta, per evitare che possano crescerci dentro dei batteri. Se proprio non si può farne a meno, il latte appena preparato va raffreddato molto velocemente e messo in frigorifero, per non più di 24 ore. Può anche essere conservato in una borsa frigo, per non più di 4 ore, mentre a temperatura ambiente deve essere consumato entro due ore.
Come riscaldare il latte artificiale?
Per riscaldarlo - operazione che non dovrebbe prendere più di 15 minuti - basta mettere il biberon in un contenitore con acqua calda. Assolutamente da evitare il microonde, perché riscalda in modo non omogeneo: potrebbero formarsi delle "bolle" di latte bollente che potrebbero bruciare la bocca del bambino.
Si può preparare il latte artificiale se si è fuori casa?
Si può fare, portandosi dietro la polvere necessaria in un contenitore sterilizzato e un thermos con acqua bollita. Se è ben chiuso dovrebbe mantenere l'acqua a una temperatura superiore ai 70 °C per diverse ore.