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Lallazione: quando inizia e a cosa serve

di Francesca Capriati - 07.10.2020 - Scrivici

lallazione
Fonte: shutterstock
Lallazione: come stimolare la lallazione e il balbettio nel bambino e qual è il significato di lallazione. Esempi e consigli per i genitori

Lallazione

Le prime parole di un bambino sono musica per le orecchie di un genitore, ma prima di arrivare alle prime parole di senso compiuto, il bambino attraversa una fase dello sviluppo del linguaggio chiamata lallazione.

In questo articolo

Significato di lallazione

Per lallazione si intende uno stadio dello sviluppo del linguaggio del bambino che si verifica tra i 6 e i 9 mesi ed è caratterizzato dall'uso di sillabe ripetute più volte, come una catena, ma senza un significato preciso. Le prime sillabe generalmente sono da-da perché la D è più facile da pronunciare usando lingua e palato.

Lallazione: quando inizia

La lallazione è legata alle diverse capacità che il bambino sviluppa durante i primi mesi di vita.
È infatti il segnale dello sviluppo cognitivo e neurologico e indica che il bambino sta scoprendo il funzionamento del proprio corpo.
A causa di questi fattori, l'inizio della lallazione è molto variabile e può manifestarsi a partire dal quarto mese di vita e generalmente entro il decimo.
Questa finestra di tempo dipende anche alla capacità del bambino di riconoscere i suoni prodotti dai genitori (coinvolgendo quindi sia l'apparato uditivo che quello neurologico) e il tentativo di ripeterli.
La capacità di emulazione e il tentativo di poter replicare ciò che gli altri fanno è  un segno dello sviluppo neurologico del bambino e rappresenta una tappa fondamentale della sua crescita.

Lallazione quando preoccuparsi

La lallazione è un segno positivo: rumori, gorgoglii e molti suoni che a volte non hanno alcun senso mostrano che il linguaggio e le funzioni cognitive del bambino si stanno lentamente sviluppando.

Ogni bambino impara a parlare seguendo il proprio ritmo, ma conoscere le tappe generali dello sviluppo del linguaggio può aiutare a capire se tutto sta procedendo bene. Queste pietre miliari aiutano i medici e altri operatori sanitari a determinare quando un bambino potrebbe aver bisogno di ulteriore aiuto.

A 3 mesi il bambino:

  • Sorride quando vede la mamma
  • Fa dei versi
  • Sta in silenzio o sorride quando gli si parla
  • Sembra riconoscere la voce della mamma
  • Piange in modo diverso per comunicare i suoi bisogni.

A 6 mesi il bambino:

  • Emetti suoni e gorgoglii quando gioca con la mamma o viene lasciato solo
  • Balbetta e fa una varietà di suoni
  • Usa la sua voce per esprimere piacere e dispiacere
  • Muove gli occhi nella direzione dei suoni
  • Risponde ai cambiamenti nel tono della voce della mamma
  • Presta attenzione alla musica

A 12 mesi il bambino:

  • Prova a imitare i suoni che ascolta
  • Pronuncia alcune parole, come "papa", "mamma"
  • Comprendere semplici istruzioni, come "Vieni qui"
  • Riconoscere le parole per gli oggetti comuni, come "palla"
  • Si volta e guarda nella direzione dei suoni

Entro la fine dei 18 mesi il bambino dovrebbe seguire semplici indicazioni, riconoscere i nomi di oggetti, persone e parti del corpo e pronunciare una decina di parole.

E' bene parlare con il pediatra se il bambino non risponde agli stimoli del linguaggio, non è interessato a balbettare o ad ascoltarti e non riesce a reagire alle parole o alle frasi che gli dici.

Esempi di lallazione

Molti bambini iniziano con la lallazione tra i 4 e i 6 mesi e continuano a sviluppare il loro repertorio di combinazione consonante-vocale per molti mesi a seguire. Una serie di esempi di lallazione:

Nei primi mesi dice facilmente da-da, la-la e crea, verso gli 8 mesi comincia a usare le dopie consonanti anche se non sempre ne comprende il significato (pap-pa, da-da, la-la, ma-ma), ma presto abbinerà le doppie consonanti per esprimere parole che per lui hanno un valore come pa-lla, mam-ma, pap-pà.

Come stimolare la lallazione

Una ricerca condotta dalla Cornell University ha scoperto che la lallazione dei bambini cambia il modo in cui i genitori parlano loro, suggerendo che i bambini riescono a plasmare il proprio ambiente di apprendimento.

In altre parole gli adulti modificano inconsciamente il proprio linguaggio per includere frasi più brevi e più risposte con una sola parola quando rispondono al balbettio di un bambino e ciò conferma quanto l'intervento e lo stimolo da parte dei genitori sia fondamentale.

Per aiutare a rafforzare sia il linguaggio ricettivo (cioè aiutarlo a capire ciò che sente) che il linguaggio espressivo (pronunciare le parole), la cosa principale da fare è parlare con il bambino sin da quando è piccolissimo. Diversi studi dimostrano che i bambini acquisiscono capacità di comunicazione più rapidamente quando i loro genitori reagiscono ai loro balbettii con segnali linguistici di supporto.

E allora se il bambino dice pa-la rispondiamo con entusiasmo "Sì, la palla" e mostriamogliela.

E' anche importante leggere a voce alta al bambino, anche se è molto piccolo. Perfetti i libri illustrati, pieni di colori e di facce di bambini come lui che fanno smorfie ed espressioni diverse. Indichiamo ogni oggetto presente nella pagina e pronunciamo il suo nome.

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Prendi i suoi giocattoli e descrivili usando un linguaggio e parole corretti
  • Ogni volta che il bambino balbetta, guardalo negli occhi e rispondi con affetto
  • Indica gli oggetti e descrivili con una sola parola
  • Se il tuo bambino ripete un suono che hai appena emesso, ripetilo di nuovo
  • Parla con lui e ponigli delle domande, sin da quando è molto piccolo

Lallazione canonica

La lallazione si dice canonica quando vi è una produzione di una sequenza di sillabe ripetute.
In molti casi, la prima vocale prodotta è la /a/, in quanto è quella più semplice da riprodurre. Le prime consonanti, invece, sono /m/, /p/, /b/, /t/ e /d/ che sono, foneticamente, simili tra loro per la modalità di produzione.
La lallazione canonica si distingue da quella detta "variata" durante la quale, dopo il nono-decimo mese di vita, il bambino inizia a combinare suoni e catene di sillabe più articolate, producendo forme di linguaggio vere e proprie.


Il processo della lallazione dura indicativamente fino all'anno di vita, ma può anche durare anche fino ai 18 mesi, periodo durante il quale il bambino perfeziona la sua capacità di parlare e di pronunciare le sue prime parole.
La lallazione è inoltre fondamentale anche in termini di sviluppo motorio. Il bambino, infatti, comunica anche attraverso i movimenti ritmici del corpo, specialmente le mani. Spesso accade che il bambino associ la produzione di suoni all'indicare gli oggetti, protendersi verso di essi o battendoli tra di loro.

Dopo la lallazione

La lallazione come già scritto sopra, è uno degli step che permetteranno al bambino di iniziare a parlare e farsi capire tramite l'uso del linguaggio. Questo processo è graduale e avviene dopo la lallazione.
Dopo il nono mese, infatti, il bambino perfeziona la sua capacità di produrre i cosiddetti "gesti deittici", ovvero l'indicare, il chiedere e l'offrire. Questi gesti esprimono l'intenzione del bambino di comunicare e permettono ai genitori di capire meglio cosa intende il bambino e stabilire una comunicazione via via più articolata e mirata allo scambio di parole.
Anche per quanto riguarda il passaggio dalla lallazione all'uso delle parole, per il bambino è fondamentale il confronto con i genitori, attraverso l'ascolto e l'imitazione.
Intorno ai 18 mesi, avviene quel fenomeno noto come "esplosione del vocabolario" (o "esplosione lessicale") ovvero il bambino inizia a padroneggiare le sue prime parole, indicativamente una cinquantina, per arrivare nel giro di soli sei mesi a usarne circa trecento.

Fonti

Revisionato da Sara Sirtori - Aggiornato il 03.08.2022

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