Home Neonato Nanna

10 idee per abituare al sonno bambini da 4 mesi a 2 anni

di Marzia Rubega - 01.07.2020 - Scrivici

bambino-che-fa-la-nanna
Fonte: shutterstock
Accorgimenti per preparare il bambino al sonno, come abituare un bimbo a riaddormentarsi nel lettino, aiuta il piccolo a distinguere il pisolino dalla nanna notturna: sono alcune delle 10 idee per abituare al sonno un bambino dai 4 mesi ai 2 anni, suggerite dalla consulente americana familiare Elizabeth Pantley , autrice del libro Fai la nanna senza lacrime (Piemme).

In questo articolo

"Ogni bambino è unico, ogni madre è diversa dalle altre, e ogni famiglia è un caso a sé", dice la consulente americana familiare Elizabeth Pantley, autrice del libro, successo internazionale, Fai la nanna senza lacrime (Piemme).

La consulente suggerisce una serie di idee per abituare i neonati e i bambini al sonno, raccomandando di scegliere quelle che sembrano più idonee al bimbo e alla famiglia. Dal suo punto di vista, solo il genitore è in grado di decidere davvero quale sia la risposta giusta per la situazione.

Una volta scelti una rosa di suggerimenti preferiti tra quelli proposti nel libro, occorre organizzare un programma (e magari appenderlo allo specchio del bagno o sul frigorifero) e seguirlo alla lettera per almeno 2-3 settimane prima di vedere qualche cambiamento.

Inoltre, è essenziale mettere il sonno del bambino al primo posto tra le priorità familiari per un mese o due affinché i nuovi ritmi si consolidino. Dopo 10 giorni, (soprattutto con i bimbi che hanno più di 4 mesi) è importante analizzare i risultati aggiustando il tiro con eventuali modifiche, se occorre.

"L'obiettivo non è un percorso rettilineo e semplice neanche se il programma viene attuato alla perfezione. Al contrario, assomiglia piuttosto a un balletto: due passi avanti, uno indietro e perfino, di tanto in tanto, qualche passo laterale", spiega Elizabeth Pantley.

Ecco dieci consigli per aiutare i bambini dai 4 mesi ai due anni a fare la nanna.

1. Preparate il bimbo al sonno: piccoli accorgimenti utili

  • Se è allattatato esclusivamente al seno o con il latte formulato, è opportuno controllare che il piccolo di giorno mangi a sufficienza. Al seno o al biberon, non importa, secondo l'autrice, alcuni bimbi mangiano una quantità sproposita di calorie del loro fabbisogno giornaliero solo di notte. Per dormire di più, hanno bisogno di spostare, piano piano i momenti dell'allattamento verso le ore diurne. Per chi è già stato svezzato, invece, e mangia cibi solidi, è fondamentale ricordare che un'alimentazione sana (quindi varia) influisce anche sul sonno, oltre che sullo stato di salute generale.
  • Un'idea è quella di aumentare le poppate diurne, in modo che abbia la pancia piena.
  • Il bimbo deve stare comodo di notte: il luogo dove dorme (che si tratti del lettone con i genitori, culla o lettino) deve essere adatto a lui, non troppo morbido o cedevole e la temperatura della stanza è cruciale per il suo comfort (se ha troppo caldo o freddo, non dormirà!).

2. Trova una routine serale

L'autrice elenca una serie di possibilità e suggerisce di scegliere quella che potrebbe piacere di più ai genitori e al bimbo seguendole poi alla lettera ogni sera:

  • fargli un bagno rilassante e caldo,
  • massaggiarlo,
  • leggere libri,
  • cantare canzoni,
  • ascoltare musiche dolci,
  • fare una passeggiata,
  • cullarlo,
  • allattare al seno,
  • allattare al biberon.

3. Metti a letto presto il bambino

Un bimbo sovraffaticato, stanco o troppo eccitato per riuscire a calmarsi avrà ancora più difficoltà ad addormentarsi.

L'idea che tenerlo su fino a tardi, lo faccia poi 'crollare' non dà buoni risultati, anzi, spesso, è del tutto controproducente.

4. Durante il giorno, è importante seguire una routine flessibile ma abituale

L'autrice spiega che una certa regolarità negli orari diurni, poppate, cambi del pannolino, attività varie, aiutano a far maturare l'orologio biologico del pargolo.

Per esempio, se ai genitori piace dormire di più il sabato mattina, per un bimbo può essere deleterio e fargli perdere le abitudini acquisite. Occorre evitare le giornate 'a casaccio', dove gli eventi si susseguono senza alcuna regola (sveglia un giorno alle 7 e il giorno dopo alle 9, pranzo una volta alle 11.30 e quella successiva alle 13.30...).

5. Fargli fare i pisolini

Ogni bimbo è diverso e quindi l'esigenza dei pisolini cambia ma aiutano a bilanciare meglio i periodi di sonno e veglia e condizionano positivamente il sonno notturno.

In genere, gli orari migliori sono questi:

  • Se il bimbo fa 3 pisolini: metà mattina, primo pomeriggio e inizio della sera.
  • Se il piccolo fa 2 pisolini: metà mattina e primo pomeriggio.
  • Se il bimbo fa un pisolino: primo pomeriggio.

In ogni caso, rispondere con prontezza ai segnali di stanchezza, riconoscendoli, è fondamentale.

6. Farlo addormentare in modo diverso

Se il bimbo aspetta un unico segnale specifico per addormentarsi, è utile insegnargli che può dormire in modi diversi. E' più facile iniziare dai pisolini: il piccolo si addormenta mentre è cullato o nel passeggino? Bene, in ogni caso, è vantaggioso scoprire quale sistema alternativo può farlo addormentare, così se funziona, ci saranno almeno due metodi diversi a disposizione. Per aiutare il pargolo ad 'auto-consolarsi', se mamma o papà non sono nelle vicinanze a un improvviso risveglio, è di grande aiuto che abbia un 'amico del cuore' (quello che in psicologia si chiama oggetto transizionale). Un pupazzo, una copertina, un giochino (ovviamente a prova di sicurezza) sono ottimi alleati.

7. Pisolino e sonno notturno devono essere diversi e riconoscibili per il pargolo. Ecco come

Secondo l'autrice, è molto importante che il bimbo, quando si sveglia, capisca se ha dormito di giorno o se è ancora nel cuore della notte. Per aiutarlo, con il tempo, a distinguere questi momenti, l'esperta suggerisce di rendere inconfondibile l'ambiente notturno con alcuni accorgimenti:

  • Se il bimbo si sveglia di notte, non è bene fare conversazione ma limitarsi a poche parole (tipo 'buona notte!', 'Shhh').
  • Non è una buona idea accendere le luci. Anche una lampadina a 25 watt può far scattare l'orologio biologico di un bimbo nella 'modalità' di veglia diurna.
  • Gesti e movimenti devono essere lenti e calmi.
  • Se capita di dover cambiare il pannolino, è bene farlo in modo veloce con una salvietta tiepida e non fredda e bagnata che lo sveglierebbe completamente.
  • Se dalla finestre entra la luce, la sera o al mattino presto, è opportuno mettere delle tende pesanti.
  • Nella zona del sonno, non ci devono essere montagne di giocattoli ma solo il suo pupazzo del cuore. Se si sveglia nel cuore della notte, non deve venirgli l'idea di giocare!

8. Parole speciali o un ninnananna prima di dormire

Un'idea che può rivelarsi efficace, secondo l'autrice, è quella di associare alcune parole speciali (che dovrebbero assomigliare a un bisbiglio) al momento della nanna, per esempio: 'Notte-notte, shh-shh, notte-notte!'. Quando il piccolo è assonnato e tranquillo, basta ripetere le parole in modo che per lui diventino un'abitudine. Una buona alternativa sono le melodie semplici, come quelle delle ninnananne tradizionali, aiutano molti bimbi a rilassarsi. Ma anche un cd con le registrazioni dei suoni della natura è gradevole e possono essere molto efficace.

9. Se serve, è bene modificare la routine

Spesso, il genitore segue la stessa routine con il bimbo dal momento della nascita, e spesso l'ultima attività prima della nanna è allattarlo al seno o dargli il biberon. In alcuni casi, il bimbo potrebbe avere bisogno di cambiare questa ultima attività per addormentarsi bene.

L'unico modo per capirlo è quello di osservare attentamente il bimbo valutando se è opportuno un cambiamento. Secondo l'autrice, potrebbe essere efficace introdurre un massaggio, le coccole o le parole speciali per aiutare il piccolo ad addormentarsi meglio. Tutto ciò, con il tempo, sostituirà il latte e il bimbo dormirà più a lungo.

Chi dorme insieme al bimbo, può porsi l'obiettivo di abituarlo, piano piano, a riaddormentarsi quando si sveglia, senza chiedere il latte. Se il bimbo emette un suono ma non cerca il seno, non occorre allattarlo mezzo addormentato. E se invece richiede il latte, dopo un intervallo, quando la suzione rallenta, è possibile staccarlo delicatamente facendogli un massaggio sulla schiena e accarezzandolo.

10. Come aiutare il bimbo che sta nel suo lettino a riaddormentarsi

Se il cucciolo che dorme nel suo lettino si sveglia è bene seguire le tecniche abituali per farlo riaddormentare. Ma poco a poco, dal punto di vista dell'autrice, è utile accorciare i tempi e cambiare le attività. Tra l'altro, al primo versetto che fa, le mamme, spesso, corrono a prendere in braccio il bimbo che invece è ancora addormentato. Quindi, è importante capire se sta chiamando o se si tratta di rumore del sonno. In ogni caso, non è mai un'idea farlo piangere perché si sveglierebbe completamente e sarebbe molto più difficile poi farlo riaddormentare.

La consulente suggerisce anche di preparare un 'primo libro della nanna' con foto, oggetti familiari al bimbo e una piccola storia da leggere insieme ogni sera prima di iniziare le routine. Un progetto analogo che propone è il 'libro della crescita' che può racchiudere, attraverso tante foto, la vita del bimbo, con particolare attenzione al momento del sonno.

Di fatto, tra le sue pagine, "il libro raffigura i risultati che vi prefiggete di raggiungere", dice l'autrice.

Domande e risposte

Per far addormentare prima il bambino (fino ai due anni), è consigliabile farlo stancare tenendolo sveglio fino a tardi?

No. Un bimbo sovraffaticato, stanco o troppo eccitato per riuscire a calmarsi avrà ancora più difficoltà ad addormentarsi. L'idea che tenerlo su fino a tardi, lo faccia poi 'crollare' non dà buoni risultati, anzi, spesso, è del tutto controproducente.

Per abituare gradualmente il bambino alla nanna è giusto fargli fare anche pisolini durante il giorno?

Ogni bimbo è diverso e quindi l'esigenza dei pisolini cambia, ma occorre sapere che aiutano a bilanciare meglio i periodi di sonno e veglia e condizionano positivamente il sonno notturno. In genere, gli orari migliori sono questi:

  • se il bimbo fa 3 pisolini: metà mattina, primo pomeriggio e inizio della sera.
  • Se il piccolo fa 2 pisolini: metà mattina e primo pomeriggio.
  • Se il bimbo fa un pisolino: primo pomeriggio.

Per abituare il bambino alla nanna, è opportuno seguire una routine?

Sicuramente una certa regolarità negli orari diurni, poppate, cambi del pannolino, attività varie, aiutano a far maturare l'orologio biologico del pargolo. Per esempio, se ai genitori piace dormire di più il sabato mattina, per un bimbo può essere deleterio e fargli perdere le abitudini acquisite. Occorre evitare le giornate 'a casaccio', dove gli eventi si susseguono senza alcuna regola.

Una considerazione generale sui metodi per la nanna

Quello presentato in questo articolo è uno dei tanti approcci o metodi proposti da esperti, mamme, tate e così via per "aiutare" il bambino a fare la nanna. I consigli sull'argomento – di certo uno dei più caldi per mamme e papà – sono praticamente infiniti, ma vale la pena fare alcune considerazioni generali. 

 

Per cominciare va considerato che i risvegli notturni dei bambini sono fisiologici fino a 3-5 anni. Certo, c'è qualcuno che fin da piccolissimo non si sveglia praticamente mai durante la notte ma è appunto del tutto "normale" che altri ci mettano più tempo a regolarizzare il proprio sonno. In secondo luogo va detto che in genere questi metodi non hanno una solida base scientifica, nel senso che non sono stati sottoposti a studi rigorosi che ne possano confermare o meno l'efficacia e la sicurezza. Alcuni, inoltre, possono essere fonte di grande stress per i bambini o per i genitori. E se sono metodi "uguali per tutti" chiaramente non rispettano l'individualità né dei piccoli né degli adulti. 

 

Che fare allora? Anzitutto cercare di avere più fiducia nelle proprie competenze di genitori e, se si desidera, affidarsi a un metodo non perché lo ha detto un'amica o perchè è di moda, ma perché in famiglia si è valutato che, date le caratteristiche di bambino e genitori, potrebbe rappresentare un buon tentativo per migliorare la qualità del sonno di tutti.

 

Come sottolineava* Franco Panizon, maestro della pediatria italiana, "ho sempre detto alle mamme che me lo chiedano che non ci sono prove né a favore né a sfavore di un metodo rispetto a un altro. Ciascuno è quantomeno autorizzato ad andare dove lo porta il cuore: a chiedere a sé stesso (e non a una scienza del comportamento) come comportarsi, senza pentimenti e senza timore di condanne. (* dal Libro della nanna di A. Ferrando, Edizioni LSWR 2019)

testo di Valentina Murelli

Crea la tua lista nascita

lasciandoti ispirare dalle nostre proposte o compila la tua lista fai da te

crea adesso

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli