Lo sappiamo: il sonno "particolare" dei neonati, con i loro frequenti risvegli, può essere una spina nel fianco nei neogenitori. Sappiamo anche che non esistono ricette magiche in grado di risolvere la situazione una volta per tutte: i risvegli dei bambini sono fisiologici. Per fortuna, prima o poi anche questa difficoltà passa. Nel frattempo, però, alcune strategie possono aiutare ad affrontarla meglio e dare una mano concreta nell'accompagnare i piccoli al sonno.
1 Non createvi false aspettative
È molto diffusa l'idea che con il trucchetto giusto il neonato possa "imparare" in fretta a dormirea lungo. In realtà non è così, perché se è vero che ci sono bambini dormiglioni, che fin dalle prime settimane di vita dormono per molte ore di seguito, è altrettanto vero che è assolutamente fisiologico che i neonati si sveglino spesso.
Non spaventatevi: può sembrare una brutta notizia (ok, in parte lo è...) ma il fatto è che sapere esattamente a cosa si va incontro, senza crearsi illusioni, aiuta molto ad affrontare le difficoltà come la mancanza di sonno più serenamente.
Foto buffe di bambini che dormono in strane posizioni
vai alla galleryAll'improvviso il sonno arriva... e lettino o non lettino, si dorme! Nella galleria fotografica abbiamo raccolto foto divertenti di neonati che si addormentano in posizioni buffe. Buon divertimento!
2 Valutate il sonno del bambino nelle 24 ore
"Ai genitori che vengono svegliati durante la notte può sembrare che il neonato dorma poco, ma nei primi tre anni di vita – a volte anche più a lungo - i risvegli notturni sono assolutamente fisiologici" afferma Alessandra Bortolotti, psicologa perinatale autrice del libro I cuccioli non dormono da soli. In realtà in genere i piccoli dormono più a lungo di quanto pensiamo, se si sommano anche tutti i sonnellini più o meno lunghi che fanno durante la giornata.
Se e quando possibile, meglio approfittare di questi pisolini sparsi, riposando con loro!
3 Non guardate l'orologio, ma osservate i segnali di sonno del vostro bambino
Anche qui: sarebbe bello se tutti i bimbi andassero a letto alle 20, lasciando la sera libera a mamma e papà. "Ma non tutti i bimbi sono uguali: anche tra i piccoli, come tra i grandi, ci sono temperamenti differenti e ci sono "cronotipi" differenti: alcuni sono più allodole e tendono ad addormentarsi (e svegliarsi) presto, altri più gufi e tendono ad addormentarsi (e svegliarsi) tardi" sottolinea Bortolotti.
Anziché intestardirsi a metterli a nanna all'ora X, meglio cercare di essere pronti a farlo quando compaiono i primi segnali di stanchezza ed è più probabile che scivolino più rapidamente nel sonno. Tra l'altro, tutti i genitori hanno esperienza del fatto che se "passa il momento", arrivare a un nuovo momento buono per la nanna non è semplice...
Tra i principali segnali di sonno dei neonati:
- il bambino sbadiglia;
- si stropiccia gli occhi;
- comincia a guardare in un punto fisso.
4 Non abbiate paura di “viziarli”
"Se il bambino si addormenta in braccio o, nel caso di allattamento al seno, attaccato alla tetta, non sentitevi obbligati a cercare modi alternativi" consiglia Bortolotti. "Non li state viziando, ma state semplicemente rispondendo a uno dei bisogno fondamentali del neonato, che è quello di contatto fisico".
5 Dormite vicini
Con la culla nella stessa stanza da letto dei genitori, accanto al lettone, addirittura next-to-me o nel letto di mamma e papà (ricordando tutte le cautele del caso): i neonati apprezzano la vicinanza, e dormire nella stessa stanza nei primi 6-12 mesi di vita dei bambini è anche una misura di sicurezza contro la SIDS.
6 Condividete le informazioni sulla fisiologia del sonno dei bambini con tutti i vostri familiari
Può capitare che le difficoltà principali nella gestione del sonno dei bambini non vengano dai bambini in sé, ma da conflitti che si creano con i familiari. Informarsi per bene e gli aspetti fondamentali della fisiologia del sonno dei neonati con chi vi sta accanto è un passo importante per prendere decisioni condivise, che sono sempre le più efficaci.
7 Allattate a richiesta
"Che sia al seno o con il biberon, l'allattamento dovrebbe essere a richiesta" afferma Bortolotti. Anche in questo modo si soddisfano i bisogni dei bambini.
8 Ricordate: la nanna sempre a pancia in su
Questo è più un consiglio di sicurezza: dormire in posizione supina è la prima strategia fondamentale per ridurre il rischio di SIDS o morte in culla.
9 Preparate l'ambiente
La stanza dove dorme il bimbo non deve essere né troppo fredda né troppo calda (il rischio in effetti è che sia più calda del necessaria). Per lo stesso motivo, il bebè non deve essere coperto né troppo né troppo poco.
"Inoltre, di notte è importante che l'ambiente sia buio (o con un minimo di luce tenue) e tranquillo" spiega Bortolotti. "Al contrario, durante i pisolini pomeridiani è opportuno che non ci siano buio e silenzio completi, per aiutare i piccoli alla normale alternanza giorno-notte (che per forza di cose non ha potuto apprendere nell'utero materno)".
10 Favorite il rilassamento
Un bel bagnetto tranquillo, un massaggio, una ninna nanna: nel caso di alcuni bambini possono effettivamente aiutare l'addormentamento. Ma attenzione: non tutti reagiscono allo stesso modo. Se al vostro piccolo queste "coccole" non piacciono, lasciate perdere. "In ogni caso, è sempre buona norma evitare stimoli eccessivi" consiglia la psicologa.
11 Provate un rituale
I rituali – come la classica sequenza bagnetto, pigiamino, libro – possono dare una mano nell'accompagnare il bambino alla nanna, ma anche in questo caso non è detto che funzionino per ogni bambino.
12 Ricordate che non esistono metodi e ricette validi per tutti
Non abbiate timore di avere più fiducia nelle vostre competenze di genitori. Se proprio desiderate affidarvi a un metodo, fatelo non perché lo ha detto un'amica o perchè è di moda, ma perché in famiglia si è valutato che, date le caratteristiche di bambino e genitori, potrebbe rappresentare un buon tentativo per migliorare la qualità del sonno di tutti.
Come sottolineava* Franco Panizon, maestro della pediatria italiana, "ho sempre detto alle mamme che me lo chiedano che non ci sono prove né a favore né a sfavore di un metodo rispetto a un altro. Ciascuno è quantomeno autorizzato ad andare dove lo porta il cuore: a chiedere a sé stesso (e non a una scienza del comportamento) come comportarsi, senza pentimenti e senza timore di condanne.
(* dal Libro della nanna di A. Ferrando, Edizioni LSWR 2019)