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11 motivi per i quali il bambino non dorme. Ecco cosa fare

di Valentina Murelli - 12.04.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il tuo bambino fa fatica ad addormentarsi oppure si sveglia spesso di notte? Ecco quali potrebbero essere le cause e le strategie da mettere in atto per migliorare la situazione

In questo articolo

Il bambino non dorme

Si sa: il sonno dei bambini è la spina nel fianco di moltissimi genitori. Una delle prime domande che si fa a una neomamma o a un neopapà è: Dorme? In realtà i bambini dormono, perché il sonno è un impulso naturale e dormire è necessario per sopravvivere, solo che lo fanno in modo diverso dagli adulti e per questo può sembrare che non dormano affatto. In più ci sono varie situazioni nelle quali l'addormentamento diventa più faticoso oppure i risvegli notturni più frequenti.

Vediamo di quali situazioni si tratta e come cercare di rimediare.

1 È ancora troppo piccolo

Come ci ha spiegato la psicologa perinatale Alessandra Bortolotti in una nostra diretta social sulla nanna dei bambini, è assolutamente normale che i bambini non dormano in modo continuativo. La maggior parte dei bambini comincia a dormire tutta la notte tra i tre e i cinque anni. Certo: alcuni anche prima, anche da molto piccoli, ma è del tutto fisiologico che si sveglino più volte durante il sonno notturno.

Questo vale soprattutto per i piccolissimi – fino a due tre mesi d'età – che non raggiungono mai gli stadi più profondi del sonno e per i quali è dunque più facile risvegliarsi. "Sapere come funziona il sonno dei bambini evita di crearsi false aspettative" afferma Bortolotti, sottolineando che per quanto possono essere faticosi i primi mesi o anni del bambino dal punto di vista del sonno, la buona notizia è queste difficoltà non dureranno per sempre.

2 L'ambiente non è adeguato

Per favorire il sonno notturno è importante che l'ambiente sia adeguato, senza stimoli inadatti. La stanza deve essere buia, o se il bambino ha paura del buio, con una luce tenue, non certo illuminato a giorno. Anche i rumori possono dare fastidio, specie se troppo forti: ricordiamo tuttavia che alcuni bambini si addormentano più facilmente con un sottofondo di rumore "bianco", come può essere il suono del phon o della cappa della cucina.

Questo vale per il sonno notturno. "Durante il giorno, invece, non è consigliabile fare buio completo in casa, eliminare tutti i rumori o fermare ogni attività, perché il mantenimento delle normali abitudini aiuta il bambino a distinguere tra giorno e notte" consiglia la psicologa.

3 Il bimbo ha freddo o, più probabilmente, caldo

La temperatura della stanza nella quale dorme il bambino non deve mai essere troppo elevata: l'ideale è tra i 18° C e i 20° C. L'abbigliamento, inoltre, deve essere adeguato alle caratteristiche del bambino. Siamo abituati a pensare che debbano essere coperti con pigiami pesanti e strati di coperte, ma non è per forza così. In genere bastano un pigiamino e una copertina leggeri (o un sacco nanna), ma ovviamente la cosa migliore è regolarsi sul singolo bambino, evitando di coprire troppo i bimbi calorosi e troppo poco quelli freddolosi.

Ricordiamo che coprire eccessivamente il bambino nel primo anno di vita può favorire il rischio di morte in culla o SIDS.

4 Ha gli incubi

"I brutti sogni possono capitare, è del tutto normale. Quando capitano, il bimbo può svegliarsi e avere la necessità di essere calmato e consolato" afferma Bortolotti.

5 Soffre di ansia da separazione

Anche questa è una condizione del tutto normale: si tratta di una fase che i bambini attraversano in genere a partire dai sette-nove mesi d'età, quando cominciano a muoversi e quindi ad allontanarsi dalla mamma dopo essere stati tanto tempo a stretto contatto.

In pratica l'ansia da separazione consiste in una reazione di spavento e angoscia che deriva dalla paura di essere abbandonato e che si manifesta con pianti e proteste quando la mamma (o altre figure importanti per il bambino) si allontanano. Inoltre possono esserci maggiori difficoltà nell'addormentamento o risvegli più frequenti. Anche in questo caso si tratta di calmare o consolare il bambino

6 Ha cominciato l'asilo nido

L'inizio del nido può rappresentare un momento molto delicato per il bambino, che magari proprio in questa occasione può vivere la sua prima vera separazione da mamma e papà.

Spesso, questo vissuto così intenso si traduce in una maggiore difficoltà a prendere sonno o in risvegli notturni accompagnati da pianto.

Al nido, la prima cosa da fare di fronte a un bambino in difficoltà con la separazione è accogliere e rispettare questa sua emozione, senza sminuirla né schernirla. Inoltre, è importante salutare sempre il bambino prima di andare via, rassicurandolo verbalmente sul fatto che si tornerà presto a prenderlo: meglio evitare di sgattaiolare via di nascosto in un momento di distrazione, perché questo lo farà sentire ancora meno sicuro. Di notte, come sempre, va calmato e consolato se manifesta difficoltà.

7 È molto stanco

Può sembrare un paradosso ma per molti bambini funziona proprio così: più sono stanchi, più fanno fatica a prendere sonno. E' utile osservare i segnali di sonno del bambino – sbadigliare, stropicciarsi gli occhi, fissare un punto lontano – per metterlo a nanna proprio quando si manifestano. Se il momento passa spesso il bambino si trova in uno stato di ipereccitazione che rende più difficile dormire.

8 Si sveglia troppo tardi al mattino

"Se il bambino non vuole mai andare a dormire alla sera, un modo per provare ad anticipare il momento della nanna è svegliarlo prima al mattino" afferma Alessandra Bortolotti

9 Ha qualche problema di salute

Ne hanno esperienza tutti i genitori: basta un banale raffreddore per far dormire male il bambino (e spesso tutta la famiglia di conseguenza). Lo stesso accade anche in presenza di altre condizioni piuttosto comuni, tra le quali:

"Si parla in questi casi di insonnie secondarie: il sonno torna alla normalità non appena curata la condizione che ha provocato l'insonnia" ha spiegato nella nostra diretta social il pediatra Franco De Luca.

10 Sta mettendo i denti

Per molti bambini il fatto di "mettere i dentini" non comporta altri disturbi concomitanti, ma per altri bambini invece sì. Insieme all'eruzione dei denti possono verificarsi maggiore irritabilità, diarrea o stipsi, disturbi del sonno.

Si può provare a dare sollievo con un massaggio con le dita sulle gengive o con anelli per la dentizione refrigeranti.

11 Ci sono stati cambiamenti nell'alimentazione o l'alimentazione non è adeguata

A volte, i bambini manifestano qualche difficoltà nel sonno con l'inizio dell'alimentazione complementare, che segna una nuova tappa di indipendenza e comporta variazioni nell'attività digestiva e intestinale. Anche in questo caso è molto utile osservare il bambino per capire se ci sono alimenti o condizioni dei pasti che facilitano un sonno più sereno o, al contrario, più disturbato.

Va da sé che l'assunzione di sostanze eccitanti – teina, caffeina, cioccolato – rende naturalmente più difficile l'addormentamento. Alcuni genitori osservano difficoltà specifiche anche quando i loro bambini consumano zuccheri in eccesso.

Le ore di sonno raccomandate per i bambini

In generale, la National Sleep Foundation raccomanda le seguenti ore di riposo includendo, per i più bambini più piccoli, anche i sonnellini durante il giorno.

  • Neonati 0-3 mesi: 14 - 17 ore
  • Neonati 4-11 mesi: 12-15 ore
  • 1-2 anni: 11-14 ore
  • Bimbi in età prescolare 3-5 anni: 10-13 ore
  • 6-13 anni: 9-11 ore
  • Adolescenti 14-17 anni: 8-10 ore
  • Giovani 18-25 anni: 7-9 ore

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