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Dormire al freddo fa davvero bene ai bambini?

di Elena Berti - 12.10.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Nanna sotto zero: quali sono i benefici e quali i rischi della famosa pratica nordeuropea di tenere i bambini piccoli a dormire al freddo

In questo articolo

Nanna sotto zero, benefici

Si pensa spesso che certe tendenze siano "mode" e che sembrino interessanti perché arrivano da paesi considerati più evoluti, o dove le cose vanno meglio, in generale: la nanna sotto zero infatti è piuttosto diffusa nel nord Europa, e sembra andare perfettamente a braccetto con correnti come "crescere bambini felici". In realtà, la nanna sotto zero è una pratica diffusa da tantissimo tempo nei paesi, appunti, freddi: basti pensare che anche in Unione Sovietica i piccoli erano lasciati a dormire fuori! Ma come mai si fa?

Che cosa si intende per nanna sotto zero

Non serve sforzarsi per visualizzare le mamme (soprattutto le mamme) italiane già a ottobre: fuori ci sono venti gradi, ma i loro figli hanno almeno il piumino 100gr. Le temperature, ad altitudini normali, scendono raramente sotto zero in Italia, eppure sembra impossibile quasi immaginare un bambino che riposa al freddo. Ma la nanna sotto zero è proprio questo: lasciare i bambini, ben coperti, dormire all'aperto quando fa molto freddo. Provate ad andare per esempio in Islanda, o in Danimarca, in Norvegia, in inverno (ma anche in primavera, quando comunque le temperature sono assai più basse che da noi): nelle strade delle città, fuori dai ristoranti, vedrete facilmente passeggini con bambini addormentati (spesso addirittura lasciati incustoditi!). E non solo: la nanna sotto zero è praticata anche dagli asili!

I benefici della nanna sotto zero

Sempre quelle mamme col piumino 100gr staranno inorridendo: eppure la pratica della nanna sotto zero è piuttosto diffusa e pare che i benefici siano provati. Non è una novità che aerare per esempio i locali abbia vantaggi sulla salute (e sulla circolazione dei virus), ma anche che passare più ore all'aria aperta possa influire positivamente su molti aspetti: meno malanni, vista migliore, benefici per l'umore. Tra i vantaggi principali per i più piccoli ci sarebbero:

Attenzione però: mentre alcuni studi sembrano confermare i benefici della nanna a bassissime temperature, non mancano le perplessità.

Già alcuni anni fa, in un'intervista a Repubblica, il presidente della SIP dichiarava che "non abbiamo elementi per consigliare queste pratiche. Il fatto che si siano affermate nel corso degli anni in alcuni Paesi, non vuol dire che le si possa considerare utili. Non migliorano la qualità della vita dei bambini e non sono scevre di rischi come l' insorgenza di patologie respiratorie".

Rischi della nanna sotto zero

Se l'aria fresca sembra essere migliore di quella chiusa di casa e se i bambini sembrano dormire meglio all'aperto, uno studio ha anche analizzato l'esperienza dei genitori finlandesi, a cui ha chiesto di rispondere a un questionario. In Finlandia è nata proprio la pratica della nanna sotto zero, per ridurre, si dice, la mortalità infantile. Allo stesso modo, risulta una pratica consigliata dalle istituzioni già a partire dalle due settimane di vita. 

Dei genitori intervistati, tutti hanno avuto esperienze positive, con un'ottima qualità del sonno di bambini anche molto piccoli, che dormivano meglio fuori che in casa. Ma molti hanno anche registrato mani fredde, collo sudato, guance paonazze. Insomma, non si tratta di rischi gravi, ma ovviamente bisogna coprire i bambini in maniera adeguata. 

I genitori italiani possono sicuramente uscire coi propri neonati anche in inverno, anche col freddo. Il freddo non è pericoloso se si è ben coperti e se non ci sono sbalzi di temperatura. Ma la nanna sotto zero è più una questione culturale che difficilmente troverà spazio in Italia, anche se avere un po' meno paura del freddo non può farci che bene! 

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