Come migliorare il sonno dei piccolissimi? Ci sono alcune tecniche utili per aiutare i bambini a dormire meglio in vacanza e a casa? Quando farli addormentare e svegliare?
Lo abbiamo chiesto alla psicologa e consulente per il sonno infantile e l'educazione empatica Barbara Bove Angeretti, autrice del libro Il sonno dei bambini. Come funziona il sonno dei bambini e come imparare a gestirlo senza sleep training.
La dottoressa ha offerto alcuni suggerimenti, frutto della sua ricerca, basati sui concetti di abitudine ed empatia per migliorare il sonno dei bambini.
Cosa disturba il sonno dei bambini?
«Dormire da soli. Contatto, suzione e movimento sono i 3 comportamenti che calmano e fanno sentire al sicuro un bambino. I bambini non sono "programmati" per dormire da soli, tutti i cuccioli di animali simili a noi dormono insieme perché i genitori possono proteggerli da eventuali pericoli.
La parte del cervello che gestisce i meccanismi di sopravvivenza non è diversa da quella dei nostri antenati preistorici e l'istinto di sopravvivenza porta un bambino a piangere e cercare la presenza del genitore quando viene lasciato solo.
Invito tutti i genitori che stessero pensando di cambiare culla perché forse è quella che "non funziona" a risparmiare evitando l'acquisto, piuttosto meglio spostare la culla del bimbo nella propria stanza in modo da poter gestire addormentamento e risvegli nel minor tempo e con la minor fatica possibile.
Altri elementi disturbanti possono essere cattive abitudini come per esempio guardare la TV prima di dormire, far dormire troppo poco il bambino o aspettarsi che debba dormire più del suo reale fabbisogno. I genitori che raccontano del figlio che "combatte contro il sonno" spesso hanno aspettative che non coincidono con il reale fabbisogno».
Da dove nasce l'idea di scrivere il libro "Il sonno dei bambini"?
«L'idea nasce dal bisogno di informare. Sembra un paradosso, ma nell'epoca digitale è ancora difficile avere accesso a informazioni importanti come quelle che riguardano la sicurezza del sonno oppure l'evoluzione a cui va incontro il sonno dei piccoli nei primi 12 mesi di vita.
Il corso preparto è un ottimo mezzo di informazione, ma molto spesso rimane l'unico e per ovvi motivi non può dare tutte le conoscenze necessarie a coprire un lungo periodo».
Cosa li agevola nel dormire meglio?
«Le abitudini e la presenza dei genitori.
Se da 0 a 6 mesi è corretto seguire le Finestre Di Veglia, dopo i 6/7 mesi, seguire le Finestre Di Sonno ovvero dare buone abitudini (metterlo a letto alla stessa ora e svegliarsi alla stessa ora, con la presenza del genitore o chi per esso) rispettando il fabbisogno del bambino, consente di organizzare meglio la giornata e ridurre i tempi di addormentamento.
Lo dico chiaramente: un bambino che ricerca il contatto con il genitore non ha problemi, è una ricerca assolutamente normale, attesa, fisiologica».
Si possono aiutare i bambini a dormire tutta la notte?
«I risvegli sono fisiologici fino a circa 3 anni. Parliamo però di pochi risvegli; quando sono frequenti o durano a lungo, vanno a impattare negativamente sulla qualità del sonno di tutta la famiglia, in questo caso è importante cercare le cause.
Le più frequenti sono da ricercare nelle abitudini (finestre di sonno/veglia), nell'ambiente o nelle relazioni.
Le relazioni riguardano sia le aspettative rispetto al reale fabbisogno di cui parlavo prima, sia della relazione che si crea tra caregiver (solitamente la mamma) e bambino: per esempio una mamma che è in difficoltà e non riceve supporto adeguato potrebbe avere più problemi a gestire il sonno del figlio.
Un altro elemento importante che influisce sul sonno dei piccoli è la suzione che può essere soddisfatta dal seno o dal ciuccio, con un'importante differenza tra le due situazioni che spesso non viene sufficientemente considerata, magari ci sarà un'altra occasione per parlarne».
Libro "Il sonno dei bambini" di B. Bove Angeretti
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