Sonno del neonato: le attività psicomotorie che lo favoriscono
Spesso si tende a mantenere i neonati e i bambini in una posizione statica o "costretta", che impedisce loro di muoversi. Chiaramente talvolta ciò è funzionale e inevitabile. Tuttavia, è bene trovare il modo e il tempo di lasciarli anche liberi di sperimentare i primi movimenti, in modo da diventare consapevoli del proprio corpo nello spazio. Non solo queste semplici attività motorie aiuteranno lo sviluppo cognitivo percettivo del bambino: lo aiuteranno anche a dormire meglio. Ci spiega perché Silvana Parisi, puericultrice, psicomotricista e Founder del progetto "Puericultrici Italiane".
In questo articolo
- Attività psicomotorie diurne e sonno notturno del neonato
- Cosa sono i movimenti spontanei e come incentivarli
- Attività psicomotorie pratiche per i piccolissimi entro l'anno di età
- Attività psicomotorie per i bimbi tra 1 e 3 anni per favorire il sonno notturno
- Quando programmare le attività psicomotorie nel corso della giornata
Attività psicomotorie diurne e sonno notturno del neonato
"Se ai piccoli non viene data la possibilità di compiere movimenti spontanei, scaricando l'energia accumulata durante il giorno, il sonno può risultare problematico o disturbato. L'energia convogliata nel movimento e nelle attività motorie autonome consente invece di farli stancare in modo sano. In base alla mia esperienza, nel 90% dei casi i disturbi del sonno sono legati proprio alla scarsità o alla mancanza di movimento diurno. Seggiolini e sdraiette, ad esempio, vanno benissimo se usati per brevi momenti, perché impediscono i movimenti liberi, quindi non bisognerebbe abusarne. Per la stessa ragione, non bisogna tenere i piccoli in braccio tutto il giorno perché se è vero che tutti i bambini in misura diversa hanno bisogno di tanto contatto fisico, è altrettanto vero che dare la possibilità di muoversi in modo autonomo rafforza non solo l'autostima per le tappe motorie raggiunte, ma permette anche di lavorare in modo funzionale sul processo di individuazione e separazione dalla figura genitoriale (la mamma/papà scompare ma poi ricompare …)".
Cosa sono i movimenti spontanei e come incentivarli
"Il movimento è presente già durante la vita fetale, dunque fa parte da sempre dell'esistenza e del vissuto del bambino. È una necessità. Nei primi mesi di vita il movimento del bambino è caratterizzato dai riflessi neonatali, che il neonato fa in modo automatico e che ci indicano lo stato di salute neurologica del bambino (come ad esempio il riflesso di Moro, quando allargano le braccia come se stessero cadendo all'indietro) .
Ma al contempo, il bebè è già in grado di abbozzare qualche movimento a pancia in giù o in su sul tappetino o sul fasciatoio. Ad esempio, può iniziare a sollevare la testolina poco dopo la nascita. Oppure quando è in braccio ai genitori può muovere il corpo e la testa, valutando la forza di gravità e l'equilibrio. Col passare dei mesi, le attività motorie a tappeto sono sempre più importanti. Maria Montessori consigliava di lasciarlo muovere in autonomia sul tappeto, senza forzarlo, già dal secondo mese di vita. Semplicemente, lasciandolo muovere da solo ed evitando ogni forma di interferenza o di anticipazione della tappa motoria successiva".
Attività psicomotorie pratiche per i piccolissimi entro l'anno di età
Quali attività pratiche consiglierebbe per i piccolissimi entro l'anno di età?
"Consiglio tutte le attività che si possono svolgere sul tappeto:
• Movimenti liberi: lasciare al neonato e al bambino tutto lo spazio che può servirgli per muoversi, anche allontanandosi un po', in modo che usi spazio e corpo seguendo l'istinto, magari per cercare di raggiungere un oggetto posto lontano da lui.
• Palestrina con oggetti appesi: steso sulla schiena, cercherà di prendere gli oggetti che penzolano coordinando occhi e braccia.
• Rotolamenti e strisciamenti: il neonato può essere fatto dolcemente rotolare quando è disteso sul tappeto, si divertirà molto e con questa semplice azione svilupperà la propriocezione, ovvero la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio".
Attività psicomotorie per i bimbi tra 1 e 3 anni per favorire il sonno notturno
E quali attività ci consiglia per i bimbi tra 1 e 3 anni?
"Quando i bambini iniziano a gattonare e a camminare, bisogna incentivarli nei loro spostamenti:
• Esplorazione libera: strutturando e organizzando la casa in modo che non presenti pericoli, lasciateli muoversi nello spazio domestico in libertà.
• Percorso guidato: in casa, sempre in sicurezza, potete realizzare un piccolo percorso che preveda, ad esempio, di entrare ed uscire da un cerchio o di aggirare un ostacolo, volendo mettendo in campo anche colori e profumi.
• Attività all'aria aperta: appena possibile portate i bambini nella natura; è importantissimo che stabiliscano un contatto con gli elementi naturali e che imparino a misurarsi con l'equilibrio gattonando, camminando o correndo su un prato, sviluppando così anche curiosità, autostima e senso di fiducia in sé stessi".
Quando programmare le attività psicomotorie nel corso della giornata
Quando collocare e programmare, se è giusto farlo, queste attività nel corso della giornata, tenendo conto anche dei pisolini?
"In generale è meglio evitarle quando il bambino è molto stanco, è in procinto di mangiare o ha appena mangiato. Meglio scegliere un momento neutrale, nel quale il bambino è attivo, sta bene e può dedicarsi al movimento e al gioco. Ad esempio a metà mattina o a metà pomeriggio. Si può optare anche per la sera, ma scegliendo movimenti soft, magari anche nell'acqua, durante il bagnetto".
L'intervistata
Silvana Parisi è puericultrice, psicomotricista e presidentessa dell'Associazione Puericultrici Italiane. Madre di due ragazzi, è specializzata nell'assistenza alla genitorialità e al bambino 0/3 e 3/12 anni.