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Noemi lasciata nella Culla per la Vita di Bergamo: il biglietto della mamma

di Luisa Perego - 04.05.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Ha suonato il campanello della Culla della Vita della Croce Rossa di Bergamo intorno alle 17 del 3 maggio, ma non è andata via subito. La mamma di Noemi ha risuonato e ha lasciato un biglietto

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Noemi lasciata nella Culla per la Vita di Bergamo:

Il campanello della Culla della Vita presente presso la sede del Comitato della Croce Rossa Italiana di Bergamo si è attivato ieri, 3 maggio, una prima volta alle 17. Al suo interno la piccola Noemi. Poco dopo però il campanello suona ancora. Ecco che nella culla compare un biglietto, il biglietto che la mamma di Noemi ha deciso di lasciare solo in un secondo momento, quando la sua piccola era già al sicuro nelle braccia dei sanitari accorsi.

«Nata stamattina 3/05/2023. A casa solo io e lei (come in questi 9 mesi). Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio x sempre dalla mamma. Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai».

La bimba pesa 2,9 kg e sta bene. La notizia giunge poco dopo quella di Enea, il neonato lasciato lo scorso 9 aprile nella Culla della Vita dell'Ospedale Mangiagalli di Milano.

«I parametri vitali erano perfetti, il cordone ombelicale ben tagliato, forse aveva solo fame perché continuava a succhiarsi la manina», racconta al Corriere Antonella Matta, che per prima se ne è presa cura e poi ha scelto il nome insieme a un'ostetrica del pronto soccorso del Papa Giovanni XXIII, dove è stata portata subito con un'automedica. Il nome è stato scelto perché piaceva: Noemi significa "letizia, gioia, entusiasmo".

La piccola indossava una tutina e un golfino rosa pallido. Stava bene ed era ben tenuta. Piangeva, ma poi si è calmata. 

Primo caso alla Croce Rossa di Bergamo

È la prima volta che una mamma si affida alla Culla per la vita, alla sede della Croce Rossa di Bergamo da quando è stata istituita nel 2019. La culla è riscaldata e ha un kit: lenzuolino, coperta, un set di rianimazioni in caso di emergenza. 

I neonati non riconosciuti in Italia

56 sono stati i neonati non riconosciuti dalle mamme italiane su un totale di 80.060 bambini nati.

Nel 62,5% dei casi si tratta di neonati non riconosciuti da madri straniere e nel 37,5% da mamme italiane, con un'età compresa tra i 18 e i 30 anni nel 48,2% dei casi. Pertanto, il fenomeno dei bambini non riconosciuti alla nascita incide a livello nazionale per circa lo 0,07% sul totale dei bambini nati vivi (dato diffuso dalla SIN nel 2015 e l'unico più recente al momento disponibile).

Dietro a questi numeri donne di tutte le età e condizioni sociali e che ritengono di non avere altre alternative, ma che fanno una scelta coraggiosa, con la volontà di dare un futuro migliore al loro bambino.

Nei secoli scorsi esisteva la famigerata "ruota degli esposti" all'interno della quale venivano lasciati i bimbi abbandonati in modo che, dopo la nascita, qualcuno potesse occupare di lui, oggi esiste la culla termica o culla per la vita. 

Come si legge sul sito culleperlavita.it, che ha anche una mappa delle culle in Italia, questi sportelli sono sempre aperti. C'è un pulsante. Basta premerlo, aspettare l'apertura, lasciare il neonato. Il campanello fa suonare un allarme discreto ai sanitari, che si attivano per andare ad accudire il piccolo.

Una volta lasciato la stanza si chiuderà per mettere in sicurezza il bambino e il personale che sorveglia la culla si prenderà cura di lui utilizzando la procedura adottata per i neonati non riconosciuti.

Parto in anonimato: come funziona

Le Culle per la Vita non sono l'unica alternativa a chi è in difficoltà. La legge italiana consente il parto in anonimato in ospedale: si può non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell'ospedale in cui è nato (DPR 396/2000, art. 30, comma 2) affinché sia assicurata l'assistenza e anche la sua tutela giuridica. I

l nome della madre rimane per sempre segreto e nell'atto di nascita del bambino viene scritto "nato da donna che non consente di essere nominata".

Come si adotta un bambino non riconosciuto

L'immediata segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni della situazione di abbandono del neonato non riconosciuto, permette l'apertura di un procedimento di adottabilità e la sollecita individuazione di un'idonea coppia adottante. Il neonato vede così garantito il diritto a crescere ed essere educato in famiglia e assume lo status di figlio legittimo dei genitori che lo hanno adottato.
Nella segnalazione e in ogni successiva comunicazione all'autorità giudiziaria devono essere omessi elementi identificativi della madre.

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