1. Dormi quando lui dorme
Uno dei primi ostacoli che si incontra nel percorso della maternità è una profonda stanchezza. I ritmi del sonno vengono completamente stravolti, perciò cerca di approfittare di ogni occasione buona per riposare: per esempio, quando il bebè dorme.
2. Lascia che lui impari a fare il papà
Coinvolgi sempre il partner, che dovrebbe essere parte integrante nella crescita di vostro figlio. Un consiglio pratico? Se allatti al seno, puoi tirare il latte con un tiralatte, conservarne un po’ in frigorifero e all’occorrenza permettere al papà di dare da mangiare al piccolo.
3. Parla con le amiche!
Se hai amiche che, come te, stanno vivendo la maternità cerca di frequentarle. Organizza delle passeggiate insieme e condividi con loro ogni tipo di sensazione e sentimenti. Così facendo ti sentirai meno sola e acquisterai più forza d’animo per affrontare la tua nuova vita. Tra l'altro, alcuni studi scientifici mostrano l'importanza del dialogo tra "pari", cioè tra mamme, nella prevenzione del rischio di depressione post parto.
4. Una persona di fiducia forse è quello che ci vuole
Se ti senti addosso una forte sensazione di stanchezza mista a frustrazione e nervosismo lascia per un po' il bambino a una persona di fiducia: in questo modo potrai dedicare un po’ di tempo a te stessa. Non sentirti in colpa per questo e considera il fatto che in questo modo ti dai la possibilità di ricaricarti e di accudire al meglio tuo figlio.
Non sei Wonder Woman e che mamma serena equivale a bimbo sereno.
5. Accetta/chiedi l'aiuto di parenti e amici
Con l’arrivo del bambino non riesci più a gestire casa, a fare anche solo una spesa veloce al supermercato? Non farti nessuno scrupolo a chiedere aiuto a parenti o amici, che ti potrebbero aiutare a svolgere le piccole mansioni di tutti i giorni concedendoti più tempo da dedicare a tuo figlio. Una buona regola per chi viene a trovarti? Portare qualcosa da mangiare per la famiglia!
6. Mangia bene, mangia sano
Stai attenta a ciò che mangi. Le regole per una sana dieta post parto sono poche e semplici: cerca di limitare l’uso di caffè, alcol e dolci e prediligi frutta, pesce, verdura e cereali.
7. La coppia è la coppia!
Fare la mamma è, soprattutto all'inizio, un lavoro decisamente a tempo pieno, ma cerca di non pensare sempre e solo a pannolini, poppate, bavaglini da lavare o tettarelle da disinfettare. Ricordati che prima di diventare mamma avevi una tua vita, le tue passioni e i tuoi hobby: certo non puoi pensare di fare come se niente fosse e tornare alla vita di prima, ma forse puoi riuscire a ritagliarti, magari con l'aiuto di parenti e amici, anche un piccolo spazio in cui mantenere vivi i tuoi vecchi interessi. Non ultimo, evita di trascurare il tuo rapporto di coppia e sforzati di trattare con il partner argomenti diversi da quelli che riguardano vostro figlio.

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8. Diario
Potrebbe forse tornarti utile tenere un diario o un blog in cui annotare i progressi di tuo figlio, le tue sensazioni e i diversi stati d’animo. È un modo come un altro per scaricare le proprie tensioni e insicurezze. Ma non sentirti obbligata a farlo, se non ti va!
9. Mens sana in corpore sano
Certo, tra l'impegno con il neonato e la stanchezza che ne deriva, non è semplice trovare anche il tempo per l'attività fisica. Appena riesci, però, cerca di muoverti un po': attività come yoga o pilates funzionano bene, ma sono perfette anche semplici passeggiate. Purché "energetiche", a passo svelto!
10. Non vergognarti e cerca aiuto se sei sempre stanca, triste o ti innervosisci per nulla
Se ti senti sempre stanca, abbattuta, con pensieri negativi, con la sensazione di essere inadeguata al tuo ruolo materno, se facilmente ti scatta il nervosismo o il tuo sonno è molto disturbato potresti attraversare un periodo di depressione post parto. In questo caso non spaventarti, non vergognarti ma parlane con persone di fiducia: potrebbe essere il tuo medico di famiglia, oppure puoi rivolgerti direttamente a uno specialista psicologo o psichiatra. La depressione post parto si cura, ma per farlo bisogna chiedere aiuto a un medico competente!

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Fonti per questo articolo: consulenza di Roberta Anniverno, psichiatra responsabile del Centro Psiche Donna c/o Clinica Macedonio Melloni di Milano.
Aggiornato il 07.07.2016