AMMETTETE L'OFFESA
Nel momento in cui vi sentite offesi da qualcuno è utile riconoscere il dolore psichico anziché ignorarlo o dissimularlo. Perché in questo modo vi prendete sul serio e accettate le vostre emozioni e percezioni. Solo così restate fedeli a voi stessi, vi date sostegno e spianate la strada per soluzioni idonee e soddisfacenti.
COSA POSSO FARE IO PER ME STESSA?
Dovete fare qualcosa che vi aiuti a uscire dal pantano dell'offesa. Ma in che modo? Non si può aspettare una soluzione dall'esterno, perché forse non arriverà mai. Soprattutto se l'altro non sa che siamo offesi. Perciò iniziate a domandarvi cosa potete fare per voi stessi.
LA RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE
Quando qualcuno vi offende, il più delle volte restate senza fiato. Smettete di inspirare, trattenete il respiro e cercate così di superare la situazione. Questa reazione logora la forza. Quando subite un torto, affrontatelo innanzitutto respirando consapevolmente. Inspirate a fondo ed espirate più volte l'aria. Vi aiuterà a ricomporvi, a calmarvi e a rinvigorirvi.
IL MOVIMENTO
Oltre alla respirazione, è efficace anche il movimento, perché aiuta a uscire dalla paralisi fisica e mentale che impedisce di intraprendere azioni mirate. Nelle situazioni di offesa si irrigidiscono mente e corpo. Potete scegliere di lavare le finestre, andare in bicicletta, fare jogging, praticare kick-boxing, quello che vi piace fare. L'essenziale è diminuire la tensione.
PRENDERE LE DISTANZE
Di solito le situazioni di offesa terminano con l'interruzione del rapporto, sulla base del ragionamento: " Non voglio avere più a che fare con lui/lei". Un'alternativa alla rottura del rapporto è la distanza. Allontanatevi dalle circostanze offensive, lasciando però aperta la possibilità di tornare indietro. Allontanarsi è molto utile, soprattutto nei rapporti privati, per stare alla larga dalle animosità superflue che danneggiano le relazioni.
QUALI ESIGENZE SONO RIMASTE INSODDISFATTE?
Chiedetevi: che cosa voglio ottenere? Che cosa mi aspetto dall'altro? Cercate il modo di raggiungere questo obiettivo. Cercate un contatto con la persona e tentate di stabilirlo. Però non ci riuscirete certo mostrandovi risentiti.
CHIARIRE SENTIMENTI, PENSIERI, REAZIONI
Per superare le offese è necessario identificare i veri sentimenti, evitare di sminuirsi e di avere comportamenti distruttivi. Ponetevi la domanda: come sto e cosa provo? Inoltre, soffermatevi sul sentimento: se siete tristi, piangete pure. Infine chiedetevi cosa pensate di voi stessi e dell'altro e non sminuite voi stessi. Siate calmi e pacati.
IL PIU' DELLE VOLTE LA VENDETTA NON E' AFFATTO DOLCE
Se ritenete che la vendetta sia inevitabile, limitatevi alle fantasie, senza però metterle in pratica. Così non danneggerete voi stessi con un comportamento vendicativo.
COMUNICARE LA RABBIA
Dietro la sete di vendetta si nascondono rabbia e collera, sentimenti del tutto giustificati quando ci sentiamo sminuiti. Però se riuscirete a esprimere questi sentimenti in modo 'costruttivo' e non sguaiato, per esempio senza urlare, riuscirete a mettere fine al comportamento offensivo dell'altro e a nuovi attacchi.
SMORZARE IL CONFLITTO
Tenete a bada la collera anche se avete ragione, è essenziale per far capire meglio le vostre ragioni all'altro e conservare il rapporto con lui/lei. Le offese tendono infatti a esacerbarsi, ovvero a inasprirsi. Fare in modo che non succeda è fondamentale per prendere gli affronti con filosofia.
EVITARE I GIOCHETTI PSICOLOGICI
I giochetti vittima-carnefice-aiutante (es. l'amica che vi dà fin troppo ragione e anzi vi ricorda anche qualche altro torto di chi vi ha offeso) consistono di accuse, rimproveri e critiche reciproche e si lasciano dietro una scia di emozioni negative, ma non risolvono il problema. Anzi, inaspriscono il conflitto e aggravano la situazione.
LA SINCERITA'
Comunicate all'altro cosa vi aspettate da lui. Più sarete sinceri verso voi stessi e l'interlocutore, prima troverete una soluzione. Evitate di entrare nei triangoli vittima-carnefice-aiutante, qualunque sia il ruolo che dovreste avere.
CERCARE SOSTEGNO
Scegliete una terza persona neutrale, cioè non coinvolta ed esprimetegli i vostri sentimenti. Il semplice fatto di manifestare l'offesa è già un sollievo. E un'opinione imparziale può essere utile per comprendere meglio la reazione dell'offensore.
RIDIMENSIONARE LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE
Sdrammatizzate l'accaduto domandandovi quale sia l'aspetto più grave dell'offesa. "Qual è il problema?" "Cos'è successo in realtà?" Forse noterete che le circostanze sono dolorose, ma che non è morto nessuno. In questo modo prenderete le distanze dai fatti e riuscirete ad agire con calma.
PROTEGGERE IL PUNTO DEBOLE
Ricordate che la reazione di offesa è così sgradevole perché tocca il vostro punto debole. Proteggetevi distinguendo chiaramente le circostanze attuali dalle precedenti. Metabolizzando le vecchie delusioni e sanando i punti deboli, vi armerete contro nuovi affronti.
ASSUMERSI LA RESPONSABILITA'
Assumetevi la responsabilità dei vostri sentimenti e stati d'animo. A determinare come vi sentite non è l'altro, bensì voi stessi. Siete voi a decidere se e perché offendervi. Non l'altro!
NON PRENDERLA SUL PERSONALE
Siete una persona importante, certo, ma non tutto quello che succede vi riguarda da vicino. Perciò appurate prima se il comportamento dell'interlocutore sia davvero una reazione a voi oppure no. Evitando di mettere ogni cosa sul personale vi offenderete molto più raramente.
RAFFORZARE L'AUTOSTIMA
Rafforzate l'autostima evitando di sminuirvi, puntando l'attenzione sui vostri pregi. E lasciate il problema all'altra persona. Le mortificazioni, infatti, iniziano nel momento in cui ci sentiamo inferiori o colpevoli.
VEDERE LE CRITICHE COME UN DONO
Più siete sicuri di voi stessi, e più è facile imparare dalle critiche e dai feedback negativi anziché offendersi.
SEPPELLIRE GLI SCHELETRI DELL'OFFESA
Chiarite i vecchi affronti, perché solo così vi sbarazzerete degli "scheletri nell'armadio", che sono soltanto un peso.
CHIARIRE LE OFFESE
Se qualcuno si sente ferito da voi, cercate di capire cosa lo abbia infastidito, quali siano le vostre responsabilità ed eventualmente quale fraintendimento ci sia stato. Se pensate di aver offeso l'interlocutore, parlategli direttamente. Senza dubbio accetterà volentieri la possibilità di un chiarimento.
METTERSI NEI PANNI DELL'ALTRO
Per superare più facilmente il risentimento è consigliabile immedesimarsi nell'offensore, in modo da capire perché l'altro abbia adottato quel comportamento. Forse voi avreste fatto la stessa cosa e ora comprendete che la reazione dell'interlocutore non ha nulla a che fare con voi o vi riguarda solo in maniera limitata.
NON LASCIARSI MANIPOLARE
Non lasciatevi opprimere dal risentimento dell'altro o indurre a essere diversi e a migliorare. Non potrete mai essere perfetti, perché chi vuole accusarvi troverà sempre un appiglio. Più cercherete di soddisfare l'interlocutore e di non offenderlo, e meno ci riuscirete. E' una legge non scritta.
CONCILIAZIONE E PACE
Sono questi gli obiettivi che si vogliono raggiungere cercando di superare le offese. Si ottengono solo mostrando comprensione per sè e per l'altro e rinunciando a voler avere della ragione a tutti i costi e all'ultima parola. La pace con se stessi e con l'interlocutore presuppone di non pretendere che l'altro cambi, di non aspettarsi ciò che non può dare.
LA SERENITA'
La serenità è l'esatto contrario dell'offesa. Se siamo sereni, non ci rodiamo per l'altro, bensì cerchiamo la soluzione migliore. Così evitiamo di demonizzare l'interlocutore e siamo in pace con noi stessi. Stronchiamo i problemi sul nascere e troviamo un equilibrio interiore.