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Depressione post partum: quanto sarà grave tra 12 mesi?

di Sara De Giorgi - 17.01.2019 - Scrivici

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Secondo alcuni ricercatori americani sarebbe possibile prevedere in anticipo il peggioramento della depressione "post partum" iniziale di una neo mamma e, quindi, intervenire di conseguenza per far rientrare la situazione.

Secondo uno studio americano sarebbe possibile prevedere se la depressione post partum iniziale di una neo mamma peggiorerà e, quindi, intervenire di conseguenza per far rientrare la situazione.

Infatti, alcuni studiosi della Northwestern Medicine, hanno pubblicato una ricerca sulla rivista Depression & Anxiety, dimostrando che si possono fare previsioni corrette (72,8%) sulla possibilità delle neo mamme di manifestare un peggioramento dei sintomi depressivi nell'arco di 12 mesi dopo il parto, attraverso lo studio dell'andamento di quattro fattori materni, che sono:

  1. il numero di figli della mamma;
  2. la sua capacità di "funzionamento" nella vita, al lavoro e nelle relazioni;
  3. il suo livello di istruzione, che può determinare l'accesso alle risorse;
  4. la gravità della depressione a 4-8 settimane dopo il parto.

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Individuare e interpretare queste quattro caratteristiche materne fin dall'inizio del periodo post partum - secondo i ricercatori - consentirà ai medici e alle neo madri di cercare tempestivamente una terapia per la depressione e di migliorare, così, le possibilità di completo recupero.

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In particolare, gli scienziati hanno esaminato i dati di un centro medico a Pittsburgh (Pennsylvania) raccolti tra il 2006 e il 2011 e relativi a donne con un disturbo depressivo post partum che avevano completato questionari sui loro sintomi a quattro-otto settimane, tre mesi, sei mesi e 12 mesi dopo il parto. Gli studiosi hanno poi determinato il punteggio di ciascuna donna in base alle quattro caratteristiche e, utilizzando un algoritmo computazionale, hanno fornito le probabilità di come si sarebbe evoluta la depressione della donna.

La depressione post partum può avere tre evoluzioni:

  • la prima è la remissione graduale (nel tempo breve la depressione inizia a migliorare),
  • la seconda equivale al miglioramento parziale (entro 12 mesi dopo il parto la depressione va verso una direzione positiva, ma la mamma continua ad avere sintomi),
  • la terza è la forma grave cronica (i sintomi peggiorano nel tempo).

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Il primo autore della ricerca, Sheehan Fisher, professore di psichiatria e di scienze del comportamento alla Northwestern University, ha affermato che grazie a questo studio, in futuro, quando una madre farà una visita post partum (sei settimane dopo il parto), i medici avranno il potenziale giusto per prevedere la gravità della sua depressione nei successivi 12 mesi.

Si tratta, secondo Fisher, di un vero e proprio punto di svolta per le neo mamme e per i medici, perché così è possibile incoraggiare un intervento precoce nel trattamento della depressione.

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