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Dolore durante i rapporti sessuali

di Angela Bisceglia - 04.02.2019 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
In termini medici si chiama dispareunia il dolore che la donna può avvertire durante un rapporto sessuale: perché viene, quali possono essere le motivazioni fisiche e psicologiche, come aiutare le donne a superarlo. Ne parliamo con Monica Vitali, ostetrica esperta in riabilitazione del pavimento pelvico e consulente sessuale

In questo articolo

Spesso si verifica durante i tentativi di penetrazione oppure a penetrazione vaginale profonda. L’intensità del fastidio può variare da una lieve sensazione dolorosa ad un dolore intenso: in ogni caso l’esperienza negativa può avere ripercussioni importanti nella vita intima della coppia, compromettere le relazioni sessuali esistenti o inibire nuove relazioni. Anche perché, se si ritarda la diagnosi, il dolore tende a cronicizzare, prolungando i tempi di guarigione.

Con l’aiuto dell’ostetrica Monica Vitali vediamo quali possono essere le cause e come si può risolvere.


Le cause fisiche

La maggiore incidenza di dispareunia si riscontra soprattutto in particolari epoche della vita di una donna, ad esempio:

Nel post parto. Dopo il parto si può provare più dolore, che può essere dovuto alle variazioni ormonali, come il calo di estrogeni e, se la donna allatta, l’aumento della prolattina (l’ormone che fa produrre il latte); a determinare dolore influiscono anche eventuali lacerazioni spontanee verificatesi durante il parto o un’episiotomia.

Dopo la menopausa. In tal caso il dolore è causato dalle alterazioni dell’elasticità e della lubrificazione vaginale conseguenti alla carenza di estrogeni e androgeni, che possono portare ad una minore eccitazione, un invecchiamento dei tessuti ed una minore congestione vascolare nelle zone di uretra e vagina.

In seguito ad interventi chirurgici che hanno coinvolto la zona addominale, vaginale o rettale, come in caso di asportazione dell’utero, interventi per prolasso o per emorroidi. O anche ad una mastectomia che porta a menopausa chirurgica: la dispareunia in tal caso è una conseguenza delle modificazioni ormonali, che causano secchezza vaginale, scarsa lubrificazione e calo della libido.

La dispareunia, inoltre, può essere un sintomo in caso di endometriosi, malattia infiammatoria pelvica o altre infezioni (per esempio del tratto urinario), anomalie anatomiche degli organi sessuali, malattie infiammatorie croniche (come quelle intestinali) e malattie neurologiche (come la sclerosi multipla o la sindrome di Sjogren).

Le cause psicologiche

Numerose possono essere anche le cause psicologiche, che possono portare ad un blocco emotivo che, non riuscendo ad esprimersi direttamente, trova sbocco proprio nella somatizzazione dolorosa: paura di una gravidanza, presenza di una forte conflittualità di coppia con sentimenti di ostilità verso il partner, sensi di colpa, paura del primo rapporto, paura di lasciarsi andare, disturbi dell’immagine corporea, preliminari inadeguati, abusi sessuali, depressione.

Talvolta alla base ci può essere anche una ribellione inconscia a qualcosa, come all’invecchiamento o ad una malattia.

Come si cura


Innanzitutto prendendo consapevolezza del problema: spesso il pensiero più comune è che possa passare spontaneamente, ma purtroppo non è sempre così, anzi, più il tempo passa, più il dolore si cronicizza.

È bene invece chiedere aiuto ad un professionista che si occupa in modo specifico della tematica e che abbia una visione a 360° per il trattamento, spesso anche in collaborazione con un team di altre figure professionali. E' da sottolineare come in questo disturbo rivesta più che mai importanza la fase di consultazione con lo specialista, che aiuti a comprendere il valore di segnale che il sintomo sessuale rappresenta e cerchi il percorso terapeutico più idoneo al singolo caso.

Prima di individuare la terapia, occorre valutare l’entità del disturbo, quindi capire da quanto tempo la donna ne soffre, se si tratta di un fatto generalizzato o legato ad un preciso contesto o partner, dove si localizza il dolore e quale la sua intensità, in quale fase del rapporto sessuale insorge, quale la situazione ormonale della donna, se sono presenti fattori di stress, se si associano altri sintomi, come secchezza, bruciore, prurito, scarsa lubrificazione.

Le possibili terapie


Se le cause sono fisiche, il primo passo è intervire sulle cause stesse, cercando di risolvere il problema alla radice. Parallelamente a questo, e in generale se le cause sono fisiche o relazionali, la terapia dovrebbe anche consentire una progressiva riconciliazione della donna con il proprio corpo, per comprendere che non procura sempre fastidio o dolore, ma può dare anche piacere.

Per raggiungere quest'ultimo obiettivo si può ricorrere a vari approcci terapeutici, spesso combinati fra loro. Ecco quelli suggeriti da Monica Vitali:

  • trattamenti psicoterapici, training autogeno, ipnosi, EMDR (che è un particolare metodo psicoterapico che aiuta l’elaborazione di eventi emotivamente stressanti);
  • metodiche di trattamento fisico, come la riabilitazione del pavimento pelvico, esercizi di respirazione, fisiochinesiterapia, che normalizzano le tensioni dei fasci muscolari che il corpo crea come una sorta di autodifesa;
  • dispositivi elettromedicali come biofeedback, stimolazione elettrica funzionale, Tens, che aiutano a recuperare l’elasticità della mucosa e dei muscoli coinvolti.

Da qualche anno è possibile effettuare trattamenti endocavitari vaginali o rettali utilizzando radiofrequenza, che produce calore endogeno che stimola la produzione di collagene, ed elettroporazione che, soprattutto in caso di secchezza vaginale e carenza di ormoni estrogeni, veicola direttamente nella matrice cellulare sostanze che nutrono le mucose e i tessuti.


Il dolore nei rapporti sessuali durante la gravidanza
Gli ormoni della gravidanza tendono a rendere il perineo più elastico e distendibile, in più, grazie alla maggiore vascolarizzazione, è possibile che si migliori la qualità dell’orgasmo.
Per questo, se è presente dispareunia in gravidanza, è prevalentemente per una componente psichica: molto spesso ciò che condiziona i rapporti sessuali sono i timori di recare danno al nascituro, generando ansie ingiustificate e quindi contratture pelviche associate a scarsa lubrificazione.

Si tenga presente che il feto è ben protetto all'interno dell'utero e del suo sacco amniotico, quindi non sono possibili contatti diretti durante il coito.
Salvo specifiche controindicazioni mediche, avere rapporti sessuali in gravidanza non solo non comporta rischi, ma consente di vivere serenamente questo evento, senza privarsi di momenti di intimità fondamentali nella vita di coppia.
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