Probabilmente avrete sentito parlare più di una volta di mom shaming. Che si tratti di una critica vis-à-vis allo stile genitoriale di una madre o di un commento negativo ad un post sui social media, il mom shaming è una sfida che le neo mamme devono affrontare.
Scopriamo cos'è e proviamo a capire come prevenirlo.
Mom shaming, cos'è
Il mom shaming è un fenomeno contemporaneo che consiste nel bullismo nei confronti di altre mamme (o papà) per le loro scelte genitoriali. Sfortunatamente si tratta di un fenomeno frequente, anche perché è semplice cadere nella "critica facile".
Il mom shaming può avere un forte impatto mentale su una neomamma, facendole mettere in discussione le decisioni che ha preso per il suo bambino.
Quando alcune madri non riescono a soddisfare aspettative altrui, magari irrealistiche, possono rimanere deluse, sentirsi delle "fallite" o diventare insicure in relazione alle proprie capacità genitoriali. I dati raccolti al riguardo hanno dimostrato che il mom shaming può avere come conseguenza un aumento dei tassi di ansia e depressione nelle donne.
Assicuratevi, per questo motivo, di essere consapevoli di ciò che state per dire ad un'altra persona e verificate, prima di esprimere la vostra opinione, se le vostre parole possono ferire i suoi sentimenti.
Il fenomeno è diffuso soprattutto nei Paesi Occidentali, nei quali molti madri sono sottoposte ad una forte pressione sociale e diventano vittime di critiche sul loro modo di crescere e di educare i figli. Le critiche, nello specifico, riguardano vari aspetti della maternità, tra cui il corpo dopo il parto, l'allattamento al seno, il momento in cui si sceglie di tornare a lavoro, le tappe di crescita dei figli, la rappresentazione di una vita perfetta sui social.
Mom shaming, consigli per evitare di farlo (anche involontariamente)
Attenzione anche a non fare, senza volerlo, mom shaming ad altre mamme.
Dare giudizi inopportuni e fare critiche negative è un modo, per alcune donne, di farsi notare in un gruppo offendendo, però, altre persone. Per quanto orribile possa sembrare, è una trappola facile in cui cadere.
Ecco dei consigli per evitare di fare - anche involontariamente - mom shaming.
- Un modo per prevenire il mom shaming è riformulare il vostro pensiero. Allontanatevi dalle "emozioni immediate" e cercate di comprendere le scelte degli altri e il modo attraverso il quale potrebbero essere arrivati a prendere una determinata decisione. Sostenete sempre le altre madri. State attraversando questo periodo insieme e il supporto è più importante delle critiche. Non tutti sanno cosa accade a porte chiuse, quindi è importante rimanere positivi e non lasciare che la rabbia prenda il sopravvento.
- Non date giudizi sull'allattamento, al massimo offrite solo consigli (in maniera delicata). Alcune mamme non riescono ad allattare o scelgono di non allattare per una serie di motivi. E va bene! Quindi quando chiedete a una donna "Perché non hai allattato?" oppure "Perché hai scelto il latte artificiale quando l'allattamento al seno è più sano e più economico?", questa può sentirsi criticata o offesa.
- Non interrogate una mamma sui traguardi del suo bambino. Evitate frasi come "Non pensi che dovrebbe già aver smesso di gattonare?". Tutti i bambini sono diversi e la crescita avviene con ritmi differenti. Ed è probabile che la mamma in questione stia leggendo gli stessi siti web e libri che state leggendo voi ed è già consapevole che suo figlio non sta seguendo le tappe fondamentali. L'unico effetto che ottenete con le domande è farla preoccupare di più.
- Non commentate la scelta di lavorare o di restare a casa. Fate attenzione ad affermazioni come "Io non potrei lasciare da sola la mia bambina tutto il giorno perché mi mancherebbe troppo", perché possono essere un modo sottile e passivo-aggressivo di giudicare le decisioni di un'altra mamma. Tali scelte potrebbero anche non essere affatto scelte, se una mamma ha bisogno di tornare al lavoro (o di restare a casa) per motivi finanziari, di salute o di altro tipo.
- Non giudicate né correggete il modo in cui fa da genitore al suo bambino. Avete mai citato le linee guida dell'American Academy of Pediatrics (AAP) a un'altra mamma? Anche se potreste avere le migliori intenzioni, un'altra mamma può considerarlo eccessivo e giudicante. Se il suo bambino è sano e felice, datele un po' di tregua.
- Se possibile evitate di rappresentare la vita perfetta su Instagram (o su altri social media). È anche importante mostrare i momenti non proprio perfetti: gli scatti di "vita reale" sono immediatamente riconoscibili da qualsiasi genitore e sono un ottimo modo per entrare in contatto con altre mamme.
Infine, la maternità è un viaggio unico per ogni mamma e non esistono due esperienze esattamente uguali.
Cercate di non essere troppo dure con voi stesse o con gli altri mentre affrontate la maternità!
Consigli per neo mamme vittime di mom shaming
Se pensate di essere vittime di mom shaming, sappiate che è possibile gestire la situazione e ritrovare il benessere. Ecco alcuni consigli:
- Se qualcuno vi attacca sui social media, rispondete soltanto "Grazie per aver condiviso la tua opinione", lasciando così cadere il discorso. Questo può porre fine alla conversazione e dimostrare che la pensate diversamente rispetto alla persona che vi ha criticato, senza aggravare la situazione o alimentare la sua esca.
- Ricordate che ogni persona ha una storia e un suo percorso di vita e che una scelta può andare bene per una donna ma può non essere valida per un'altra. È importante essere consapevoli del fatto che ogni mamma è diversa, così come lo è anche ogni bambino.
- Se vengono dall'ambiente familiare o dagli amici, provate, se possibile, a ignorare le critiche, ragionando sul fatto che spesso le madri più criticate sono anche, purtroppo, le più invidiate. Tuttavia a volte le critiche possono arrivare anche da persone insensibili e prive di empatia. Cercate soddisfazione nella vostra famiglia e nei vostri interessi, pensando che le vostre scelte hanno delle motivazioni ragionevoli e che sono state fatte per il bene dei figli.
Fonti:
medela.us
acendahealth.org