Problemi ano dopo parto
La gravidanza è una condizione fisiologica e normale, tuttavia produce dei profondi cambiamenti nel corpo della donna. Cambiamenti fisici, ma anche ormonali, metabolici, psicologici e proprio la gravidanza può acuire alcune condizioni croniche già presenti, o provocarne di nuove. E' il caso delle emorroidi, uno dei problemi più comuni nelle future mamme: si stima che 4 donne su 10 soffrano di emorroidi e ragadi anali, sia durante a gravidanza che nel post parto. Ma quali sono i più frequenti problemi all'ano dopo il parto e come si possono risolvere?
Le emorroidi sono una normale componente anatomica sono indispensabili per mantenere la continenza fecale. Anche se nella maggior parte dei casi è lieve e transitoria, la malattia emorroidaria è la patologia anorettale più frequente della gravidanza e del puerperio.
Secondo gli studi recenti, emorroidi e ragadi sono comuni durante l'ultimo trimestre di gravidanza e un mese dopo il parto, soprattutto in relazione ad alcuni fattori di rischio come:
- costipazione,
- storia personale di emorroidi o ragadi,
- peso alla nascita del neonato >3800 g,
- sforzo durante il parto per più di 20 minuti.
Quanto ci mettono a rientrare le emorroidi dopo il parto? Generalmente le emorroidi tendono a risolversi spontaneamente entro 4 mesi dopo il parto, tuttavia per alleviare disagio e dolore possiamo certamente fare qualcosa.
- Combattere la stitichezza, assumendo più fibre ed eventualmente un prodotto che rende più morbide le feci;
- fare i semicupi con prodotti emollienti o antisettici blandi;
- creme, unguenti o supposte contenenti anestetici, antiinfiammatori e steroidi, da soli o in combinazione;
- farmaci della famiglia dei flavonoidi, che riducono la fragilità capillare e migliorano la microcircolazione nell'insufficienza venosa.
L'incidenza di lesioni dello sfintere anale dopo un parto vaginale è dell'1-11%, con un ulteriore 10-35% di anomalie non diagnosticate. L'allenamento del pavimento pelvico e l'attività sportiva prima e durante la gravidanza non hanno effetti positivi né negativi sul decorso del parto vaginale, ma sono utili a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico e a prevenire lesioni traumatiche a carico del muscolo elevatore dell'ano.
La fisioterapia del pavimento pelvico a partire dalla 18esima settimana di gravidanza previene il rischio di incontinenza urinaria e rafforza il pavimento pelvico.
Incontinenza fecale dopo il parto
L'incontinenza fecale si verifica quando si hanno accidentali perdite di feci, liquide o solide. E' un disturbo che ha un impatto molto serio sulla qualità della vita di chi ne soffre e interessa il 4% delle neomamme, soprattutto le donne che hanno partorito naturalmente perché spingere durante il travaglio può danneggiare i nervi e l'anello muscolare (chiamato sfintere anale) che aprono e chiudono le viscere.
Come si interviene? Il trattamento dipende da diversi fattori, dall'età al livello di gravità del problema, e può includere:
- Cambiamenti nello stile di vita e nell'alimentazione
- farmaci per aumentare l'assorbimento d'acqua e rallentare l'intestino crasso
- Clisteri regolari
- Fisioterapia per la riabilitazione del pavimento pelvico
- Intervento chirurgico per rafforzare o riparare i muscoli o i nervi dello sfintere anale danneggiati.
Fonti