Ascoltare la voce materna aiuta i bambini prematuri
Quanto è importante il contatto genitoriale nei casi di nascita prematura? Parecchio, e sempre più ricerche stanno dimostrando come la vicinanza fisica tra mamma e bimbo nato prima del termine possa essere un fattore cruciale nel miglioramento delle condizioni di salute del piccolo. Uno studio tutto italiano conferma che ascoltare la voce materna aiuta i bambini prematuri: vediamo perché.
La voce della mamma per il bimbo prematuro
Questo nuovo studio non solo conferma tale posizione, ma rilancia ulteriormente il concetto, affermando come non solo sia necessario che la madre stringa a sé il bimbo, ma anche che gli si parli di frequente!
A sottolineare il grande ruolo della voce materna è una ricerca dell'Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore) pubblicata anche sulla rivista scientifica Acta Paediatrica.
Tale studio ha preso in considerazione i risultati di 15 studi condotti dal 2000 al 2015 su un campione complessivo di 512 bambini e da quanto ne è emerso, pare proprio che l'ascolto della voce materna sia un vero viatico di buona salute.
Percepire la voce materna infatti (parlata, cantata, registrata, non fa molta differenza), pare che stabilizzi le condizioni fisiologiche dei neonati prematuri e riduca sensibilmente il numero di episodi cardio-respiratori, con potenziali benefici sullo sviluppo sistema nervoso.
Nascere prematuri: i rischi
Nascere prima del termine aumenta il rischio di andare incontro a complicanze, che dipendono soprattutto dal grado di prematurità, visto che, col trascorrere delle settimane, si assiste ad una maturazione progressiva di tutti gli organi e apparati del feto. Uno degli apparati che più risente della nascita pretermine è l'apparato respiratorio, che giunge a maturazione intorno alle 34-35 settimane, epoca in cui l'organismo del bambino produce fisiologicamente il surfattante, una sostanza che consente l'espansione polmonare e permette al piccolo di respirare normalmente. Anche il sistema immunitario risulta molto più debole.
Un altro studio, condotto da alcuni ricercatori del team dell'Università della Valle d'Aosta, in collaborazione con l'Usl Valle d'Aosta e l'Università di Ginevra e pubblicato su Scientific Reports ha anche evidenziato come la voce della mamma agisca come un potente antidolorifico naturale per i piccoli prematuri. Durante questo studio è emerso che se la madre parlava al bebè durante le iniezioni o altre procedure mediche dolorose, il livello di dolore percepito dal neonato era nettamente più basso e, al tempo stesso, aumentavano i livelli di ossitocina.
La storia da Mammenellarete
Suami Gemma, il mio miracolo nato a 23 settimane
Dopo la nascita del primo figlio, scoprii di essere di nuovo incinta. Avevo paura, perché non sapevo se sarebbe andata di nuovo bene. Scoprii che era una bimba: andò tutto bene, ma accadde poi a 23+6 ebbi un'infezione che mi ruppe il sacco. Feci una corsa in ospedale, ebbi un parto naturale urgente e nacque Suami Gemma, 650 grammi. Non la vidi fino al giorno dopo. La mia guerriera ora sta bene, è il mio miracolo.
Revisionato da Francesca Capriati