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Bambini e prematurità, a che punto siamo oggi

di Elena Cioppi - 17.11.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La scienza e lo sforzo medico hanno cambiato lo scenario sulla prematurità: ecco cosa vuol dire essere prematuri oggi, anche in epoca Covid-19.

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Secondo i dati raccolti dalla SIN - Società Italiana di Neonatologia in occasione della Giornata Mondiale del Prematuro che ricorre annualmente il 17 novembre, in Italia nascono ogni anno oltre 30.000 prematuri (il 7% del totale dei neonati), cioè bambini che vengono al mondo prima della trentasettesima settimana di gravidanza (secondo la fonte CeDAP 2017). Il report su Nascite e Covid-19 ha anche evidenziato che alle mamme incinte che hanno contratto il Sars-Cov-2 si associano numeri di parti prematuri più alti, con il 19.7% di nascite pretermine, come è emerso dal Registro nazionale Covid-19 istituito dalla Società Italiana di Neonatologia (dati al 27 luglio 2020). Essere prematuri oggi però vuol dire avere accesso a molte possibilità, fortemente volute non solo dalla SIN ma anche dai medici che, ogni giorno, lavorano in terapia intensiva neonatale. Facciamo il punto della situazione, delle terapie disponibili e degli scenari per i bambini prematuri.

Essere prematuri oggi, a che punto siamo secondo la SIN

Per la Giornata Mondiale della Prematurità del 17 novembre 2020, la SIN ha fatto il punto sulla situazione e sui diritti del bambino nato prematuro durante il convegno "I progetti della SIN avanzano". E ha presentato dati e progetti che, nel breve e nel lungo termine, dovranno ridimensionare le differenze nelle cure e nelle procedure nelle Terapie Intensive Neonatali ma anche supportare le mamme che partoriscono in epoca di pandemia affinché non vengano separate dal bambino in caso di parto pretermine

Perché mamma e bambini prematuri non dovrebbero essere separati (neanche in epoca Covid-19)

Secondo il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN) Fabio Mosca "Le cure intensive mirate a garantire la sopravvivenza nei neonati pretermine, a supportare la ventilazione, ad assicurare l'apporto nutrizionale nel modo più adeguato, a proteggere dalle infezioni, non bastano più: è un nostro preciso impegno proteggere anche la relazione e l'attaccamento madre-figlio e la genitorialità".

In epoca di procedure legate al contenimento per la diffusione del Covid-19 infatti, secondo Fabio Mosca "il ricovero in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) comporta il rischio di separazione tra il genitore e il bambino". Per questo uno degli scenari necessari è quello della "Zero separation", che garantisce la vicinanza genitori-neonato, anche se il periodo difficile non aiuta. 

Insieme a Vivere Onlus Coordinamento delle Associazioni dei Genitori, la SIN ha supportato, sin dall'inizio della pandemia, i reparti di Terapia Intensiva Neonatale in Italia per spingere sulla necessità di non rinunciare al contatto pelle a pelle sempre nel rispetto delle norme di sicurezza per il Covid-19.

I benefici della marsupio terapia o Canguro Terapia sul neonato prematuro 

La scienza e le sue evidenze documentano che non ci sono benefici maggiori di quelli in arrivo dalla Kangaroo Mother Care, la Canguro Terapia, sullo sviluppo e l'attaccamento tra i genitori e i bambini prematuri. Questo perché la separazione precoce, non solo in epoca Covid-19, porta stress al bambino, nonché effetti negativi sul breve e sul lungo termine anche sulla mamma.

Secondo Fabio Mosca "Sostenere la vicinanza dei genitori al neonato significa riconoscerne il ruolo non di visitatori, ma di capacità curante. Con un coinvolgimento precoce della famiglia si rafforzano quelle connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neuro cognitivo del bambino e si determinano effetti positivi sull'esito della salute neuro-comportamentale a distanza". Ma non si tratta solo di sviluppo del bambino: parliamo soprattutto si legami affettivi necessari, non solo per il bambino ma anche per le mamme e i papà. Questo perché, sempre secondo Mosca, "lo stabilirsi di un legame relazionale precoce favorisce l'accettazione delle difficoltà presenti nel figlio ricoverato e contribuisce a creare le basi per accrescere la fiducia nelle proprie capacità genitoriali".

I tre elementi fondanti di questa terapia per i neonati prematuri sono quindi:

  • contatto pelle-a-pelle
  • l'allattamento al seno
  • presenza costante dei genitori nelle TIN
  • Protocollo della "Zero Separation"
  • Canguro Terapia 

Proprio la procedura della "Zero separation", promossa da EFCNI- European Foundation for the Care of Newborn Infants e supportata dalla SIN, dovrebbe diventare l'approccio principale nei primi momenti di vita tra madre e neonati prematuri per uniformare le procedure.

Uniformare le procedure ospedaliere in TIN è necessario

Nel Convegno "I progetti della SIN avanzano" è stata anche presentata la lista degli "Standards of Care" dell'EFCNI European Foundation for the Care of Newborn Infants tradotti in Italiano da SIN e Vivere Onlus, nati con l'obiettivo di rendere uniformi le procedure di accoglienza e cura dei bambini prematuri. Un progetto che riunisce 220 professionisti tra rappresentanti dei genitori e specialisti del settore medico-scientifico provenienti da più di 30 paesi. Quali sono gli obiettivi di questi standard? 

  • Ridurre le differenze nelle varie aree del paese, così da uniformare le procedure
  • Rendere più accessibili, grazie alla traduzione, gli standard
  • Garantire pari assistenza e trattamento a tutti i bambini nati prematuri 

Proprio questa flessibilità nell'accesso a cure e assistenza aiuterà i neonati prematuri a superare le difficoltà iniziali, aggirare il rischio di patologie gravi e i fattori di rischio legati al parto pretermine. Così che, essere prematuri oggi non sia uno svantaggio, ma un punto di partenza per una vita piena, felice e in salute.

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