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La scienza promuove la marsupio terapia

di Niccolò De Rosa - 13.12.2016 - Scrivici

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Fonte: Reuters
Il metodo cosiddetto "a canguro" prevede uno stretto contatto fisico tra madre e bebè, fatto che, secondo uno studio internazionale, comporta effetti positivi a lungo termine soprattutto per i bimbi nati prematuri

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Il contatto "pelle a pelle" tra madre e figlio è un ottimo viatico per lo sviluppo futuro del bambino, soprattutto se questo è nato prematuro.

I bambini nati anzitempo sono infatti mediamente più gracili dei loro coetanei e in alcuni casi crescono gravati da deficit cognitivi, scarsi risultati scolastici e complicate relazioni sociali. La marsupio terapia potrebbe aiutare a scongiurare tutto ciò.

Lo studio

Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Pediatrics e condotto da un team di ricercatori colombiani e canadesi. Questi hanno seguito nell'arco di un ventennio un gruppo di soggetti che, al momento della nascita, avvenuta tra il 1993 e il 1996, pesavano meno di 2000 gr, monitorandone poi la crescita e registrandone ogni complicanza fisica o sociale.

Comparando i dati tra gli stessi partecipanti dell'esperimento e altri soggetti della stessa età, lo studio ha evidenziato come i ragazzi che avevano ricevuto un approccio marsupioterapico nei primi mesi di vita risultavano molto meno aggressivi e ben più in salute rispetto al resto del gruppo di controllo.

Il tasso di mortalità inoltre risultava ridotto del 3,5%!

Lo stare a stretto contatto con il calore corporeo della madre infatti è quasi equiparabile al giacere dentro un'incubatrice, con l'ulteriore beneficio di sperimentare fin da subito il contatto umano e attivare dunque certi processi cognitivi.

La marsupio terapia dunque può essere un valido alleato per l'allevamento neonatale sopratutto in quei Paesi, come la Colombia, dove le cure convenzionali sono spesso fuori dalla portata economica di gran parte della popolazione.

«Noi crediamo fermamente che questo sia un intervento sanitario potente, efficente e scientificamente valido- dichiara la Dott.ssa Nathalie Charpack, della Kangaroo Foundation di Bogotà, firma principale dello studio e già autrice del libro "Una Mamma Canguro" - Esso può essere usato in tutti gli ambiti, sia da quelli che hanno accesso alle cure mediche, sia da coloro che invece non possono permettersele».

FONTE: Pediatrics

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