ESSERE STANCHE? UNA CONDIZIONE NORMALE
Un bimbo sconvolge la vita, nel bene e nel male. Ed essere stanche e un po' tristi può essere normale. Ecco quindi che cosa fare per non entrare in panico e per capire che quello che sta accadendo, capita a molte altre mamme.
“Partiamo da un concetto: avere cattivi pensieri, essere stanchi e anche un po' tristi quando nasce un bambino è una cosa del tutto normale. Se la mamma è in questa condizione e riesce comunque a occuparsi del bambino, questo rappresenta un investimento enorme per il bambino stesso” spiega la dottoressa Jones De Luca, psicologa psicoterapeuta e segretaria della Società Psicoanalitica Italiana.
“Bisogna poi ricordare che la mamma è predisposta naturalmente a prendersi cura del bambino. Soprattutto nei primi mesi di vita, è capace di accogliere ogni suo segnale. È l'unica che lo capisce, anche se spesso non se ne rende conto”.
1 - I PRIMI 40 GIORNI SONO I PIU' DIFFICILI. PRENDINE ATTO
“Quando il bimbo nasce, i ritmi di vita della mamma (e della famiglia in generale) cambiano radicalmente. Ad esempio, si rivoluziona il ciclo sonno-veglia, considerando che il bimbo dorme ogni tre ore”.
I più difficili sono i 40 giorni dopo il parto: nel nostro video alcuni consigli su
come affrontarli e superarli.
“E la rivoluzione che il bambino porta con sé, spesso fa sentire le mamme come ingabbiate. Tutto è cambiato: il loro corpo, la loro libertà. Così talvolta, pensano di avere perso queste cose per sempre. Possono insomma sentirsi incastrate, senza via d'uscita”.
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2 - NON FARTI ABBATTERE DAI CATTIVI PENSIERI
“In più, possono cominciare a sentirsi inadeguate, a pensare di non essere brave a fare le mamme e tendono a ingigantire queste sensazioni. Come se il fatto di non aver fatto una determinata cosa possa incidere sulla loro capacità di sapersi prendere cura del bambino” continua la psicologa.
“Quando si sentono insicure o sono preda di cattivi pensieri, le mamme si spaventano. E la paura può peggiorare il loro comportamento. Quello che fanno è come rinunciare, tirarsi indietro. A quel punto, affidano il bambino ad altri: al nido, alle nonne, perché pensano che gli altri siano meglio di loro nella gestione del piccolo”.
3 - NON SEI UN SUPEREROE: FATTI AIUTARE!
“Un primo consiglio che mi sento di dare per superare questo momento è quello di farsi aiutare dal punto di vista pratico. E qui i papà, ma anche le nonne e gli amici, possono offrire un concreto punto d'appoggio. Spesso, quando tornano dall'ospedale, le mamme pensano di essere Superman e di poter fare tutto: cucinare, pulire, fare la spesa. Ma invece non è così. In più, queste figure possono aiutare la mamma a proteggersi dagli aiuti invadenti e indesiderati, sostenendo il suo operato sempre. Perché è importante che le mamme possano sbagliare, ma deve passare il principio – per il loro bene – che comunque abbiano sempre ragione. Poi potranno modificare il loro comportamento e le loro scelte, ma con i loro modi e tempi. Criticarle non è certo d'aiuto in questa fase”.
4 - EVITA L'ISOLAMENTO
“Insomma, a volte quando le mamme si spaventano per quello che provano è sufficiente che abbiano qualcuno intorno. Non qualcuno che le sorvegli, ma qualcuno che ci sia e che ricordi loro quanto siano importante per il bimbo”.
Nei casi più gravi, si può arrivare anche a momenti di depressione: ecco nel nostro video i consigli su come affrontare la depressione post partum
“In fondo, gli uomini non sono nati per essere isolati e anche in passato l'allevamento dei piccoli è stato spesso svolto in forma collettiva. Le nostre nonne consideravano quasi sacro il periodo del puerperio: la neo mamma veniva considerata come una regina perché si diceva che se avesse fatto i lavori o se si fosse stancata avrebbe perso il latte. Oggi invece sembra che dobbiamo fare tutto da soli, ma invece non è così: bisogna farsi aiutare”.
5 - PRENDI DEL TEMPO PER TE
“A volte, perché una mamma si riprenda dai brutti pensieri, è sufficiente chiedere al papà di tenere il bimbo due ore e fare qualcosa per sé: ad esempio, la manicure, la doccia, oppure andare al cinema con le amiche. Ma poi, quando si ristabilisce un equilibrio, la mamma ha bisogno di tornare dal suo bambino e ritrovarlo. Chi cura la tristezza della mamma, infatti, è sempre il bambino. Perché anche nei casi gravi, che sono comunque molto rari, quello che viene fatto è di tenere il bimbo vicino alla mamma.
6 - CERCA DI AVERE FIDUCIA DI TE
“La mamma deve avere fiducia che il bimbo sopravviverà anche se non farà proprio tutto alla perfezione: deve fidarsi di sé. Per arrivare qui, ci vuole anche una grande tolleranza con se stessi rispetto ai propri pensieri. Quello che non si sa e che le mamme non dicono è quanti brutti pensieri fanno: invece è naturale”.
7 - RICORDARTI CHE È SOLO UNA FASE
“Quello che destabilizza molte mamme è pensare che quello che stanno vivendo non cambierà mai. Invece, devono tenere a mente che si tratta solo dei primi tempi, che è una fase temporanea, e concentrarsi sul fatto che dopo 20 giorni, un mese e mezzo, tutto cambierà di nuovo. Il bambino si adatterà e i ritmi si rivoluzioneranno nuovamente. Solo quando è così piccolo il bimbo ha bisogno di attenzioni continue”.
8 - PAROLA D'ORDINE FLESSIBILITÀ: PUO' ESSERE UTILE PRENDERE I RITMI DEL BAMBINO
“All'inizio può essere utile per la mamma assumere gli stessi ritmi del bambino e dormire quando il bimbo dorme, assecondando i suoi tempi. Questo sempre tenendo a mente che non sarà così per sempre, ma solo per un breve periodo. In questo modo, affrontare la stanchezza potrebbe essere più gestibile”.
9 - AIUTI TECNOLOGICI: SMARTPHONE E SOCIAL NETWORK POSSONO RENDERTI MENO SOLA
“Oltre al papà, ai parenti e agli amici, un altro strumento che viene in aiuto alle mamme in questo momento è la tecnologia. Grazie agli smartphone e ai social network le mamme possono evitare di sentirsi da sole. Può dunque essere importante costruirsi anche una rete virtuale: come il gruppo delle mamme che hanno fatto insieme il corso preparto. Attraverso il confronto, si possono sentire meno sole e magari ridurre le angosce”.
10 NON AVER PAURA DI VIZIARE IL NEONATO
“Spesso, poi, le mamme hanno paura di viziare il loro bimbo. Ma non dobbiamo preoccuparci di questo, perché tale pericolo arriverà molto dopo. Allo stesso tempo, bisogna anche evitare di essere troppo rigidi: perché, soprattutto all'inizio, per il bimbo è difficile adattarsi”.
11 - PROCEDI PER GRADI
“Il rapporto con il bimbo evolverà. All'inizio è la mamma che si adatta di più ai bisogni del piccolo, ma poi andando avanti comincerà a concedersi sempre di meno, recuperando degli spazi per sé. Quindi, chiederà al bambino degli sforzi, ma solo quelli che lei sa che lui è pronto a fare”.
12 - FATTI VIZIARE DAL TUO COMPAGNO
“La prima cosa che il papà può fare è prendersi cura della mamma e viziarla. In un primo momento, può capitare che sia geloso del rapporto speciale tra la mamma e il bambino: deve sopportare di sentirsi tagliato un po' fuori. Ma è un patimento normale e limitato. Dopo prevale il senso di gratificazione e orgoglio per ciò che hanno fatto”.
PER FINIRE: UNA DOSE DI OTTIMISMO
“Insomma, mettere al mondo un bimbo è un'esperienza meravigliosa. Per affrontare questo momento al meglio ricordatevi di chiedere aiuto nelle questioni pratiche, evitare di isolarvi, avere rispetto per voi e per i vostri pensieri, ma soprattutto di ricordarvi che è solo una fase, che poi tutto cambierà e tutto andrà sempre meglio”.