Riflesso di deambulazione: cos'è?

Riflesso di deambulazione (o di marcia automatica)

I bimbi, si sa, iniziano a camminare più o meno intorno all'un anno di vita. Eppure, già dal secondo giorno in cui sono al mondo, se sollevati verticalmente e lasciati con le gambe a contatto con una superficie piana, iniziano a muovere i piedini come se cercassero di camminare. È il cosiddetto riflesso di deambulazione (o di marcia automatica). Vediamo di cosa si tratta.

Cos'è il riflesso di marcia automatica?

I bambini piccoli fanno un sacco di cose strane, e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di riflessi neonatali, ossia comportamenti istintivi che un bimbo appena nato compie in modo automatico. Il rilfesso di deambulazione - o riflesso di marcia automatica o stepping - rientra proprio in questa categoria.

Si tratta infatti di un'azione involontaria che si innesca quando il bebé viene sostenuto in posizione verticale (prefeiribilmente tenendo le mani sotto le ascelle in modo da non fargli male), leggermente inclinato in avanti e con le piante dei piedi appoggiate ad una superficie, come il lettino o un tavolo. Trovandosi in tale situazione, infatti, il piccolo è spinto dal suo istinto a flettere gli arti inferiori e accennare un passo.

Tale comportamento appare come un evidente segno evolutivo che dimostra la propensione naturale del bambino alla camminata "bipede" e volontaria che caratterizza la nostra specie.

ATTENZIONE: sebbene il movimento delle gambe "mimi" la camminata, gli arti inferiori del neonato non hanno assolutamente la forza di reggere il peso dell'intero corpo, dunque l'adulto non deve mai lasciare la presa sul piccolo.

Quando compare (e quando scompare) il riflesso di deambulazione?

Come già accennato, tale riflesso si manifesta già dal secondo giorno di vita e continua a far "marciare" il bebé più o meno fino alla settima/ottava settimana. Nella quasi totalità dei casi, scompare dopo il terzo mese.

La totale mancanza del riflesso può, in alcune situazioni, rappresentare il segnale di un ritardo nella crescita del piccolo o della presenza di qualche problema a livello neurologico.

In ogni caso è sempre bene rivolgersi al parere del proprio pediatra.

Fonti: Healthline; Stanfordforchildren