Sindrome da inalazione di meconio
La gravidanza è piuttosto buffa, per certi versi: si pensa che lo step più difficile sia concepire, poi arrivare alla fine del primo trimestre, poi scongiurare eventuali anomalie fetali, poi evitare la morte in utero o il parto prematuro. Ma l'avete capito: non si smette mai di preoccuparsi. Purtroppo i problemi, seppur più rari, possono presentarsi. È bene quindi conoscerli e farsi trovare preparati. Per esempio, quanto sapete della sindrome da inalazione di meconio?
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Che cos’è il meconio
Il meconio sono le prime feci del neonato: si tratta di escrementi scuri e vischiosi, solitamente inodori, prodotti dalle secrezioni intestinali e da ciò che il feto ha ingerito durante la vita nel ventre materno, come liquido amniotico, urina, residui cellulari.
In situazioni normali, il neonato espelle il meconio dopo la nascita, e infatti si chiamano per questo "prime feci del neonato". Ma in rari casi, e più di frequente nei nati a termine e post termine, il parto induce una fuoriuscita di meconio dovuta allo sforzo della nascita, e questo potrebbe causare una sindrome da inalazione di meconio.
Che cosa si intende per inalazione di meconio
Come abbiamo detto, può succedere che durante il parto il bambino, per lo sforzo, la compressione degli organi e via dicendo, espella del meconio, che finisce nel liquido amniotico. A questo punto, una parte dei casi inala il meconio: si stima che questa fuoriuscita avvenga nel 10-15% dei parti, e che solo un 5% finisca per inalarlo, cioè respirarlo. Questo attiva un danno polmonare e distress respiratorio, causando appunto la sindrome da inalazione di meconio.
Sintomi della sindrome da inalazione di meconio
Ma come rendersi conto se il neonato ha aspirato del meconio? Il personale ospedaliero è ovviamente preparato (di solito, tra l'altro, il primo allarme arriva dalle feci visibili durante il parto), ma tra i sintomi si possono contare:
- tachipnea
- altamente delle pinne nasali
- detrazioni
- cianosi
- desaturazione
- rantoli
- ronchi
- colorazione giallo-verdastra del cordone, del letto ungueale e della cute
A volte il meconio è visibile nell'orofaringe e, se il bambino viene intubato, nella laringe e nella trachea.
Possono presentarsi anche pneumotorace, enfisema, pneumomediastino.
Se un neonato presenta distress respiratorio e c'è meconio nel liquido amniotico, i medici sospettano subito inalazione. A questo punto si procede con una radiografia toracica, ma anche con una coltura batterica per distinguere la sindrome da inalazione di meconio dalla polmonite batterica.
Conseguenze dell’inalazione di meconio
Anche se si tratta di una situazione difficile che può causare problemi seri al neonato, nella stragrande maggioranza dei casi la sindrome da inalazione di meconio si risolve senza conseguenze. Se presenti altre problematiche, però, la situazione potrebbe aggravarsi, mentre i bambini che hanno inalato meconio da neonati potrebbero sviluppare più facilmente asma.
I modi per trattare l'inalazione da meconio sono diversi, e generalmente si prevede l'uso di antibiotici per evitare infezioni. Si possono attivare anche incubazione con ventilazione meccanica, apporto di ossigeno supplementare o di ossido nitrico nei casi più gravi.
La sindrome da inalazione di meconio è una conseguenza rara che si verifica nel 10-15% dei parti, ed è considerata più frequente nei parti a termine a causa dello sforzo per il passaggio attraverso il canale vaginale. In assenza di altre problematiche è facilmente individuabile e risolvibile con le adeguate terapie.
Aggiornato il 12.09.2022